Cavolo selvatico, Cavolo di San Viano
Brassica oleracea - famiglia: Cruciferae
E'
un specie a distribuzione etrusco - ligure - provenzale. La
sottospecie robertiana è spontanea e molto rara; altrove viene coltivata.
E' una paintache può superare i 2 metri di altezza, con fusti legnosi alla
base, dove si inseriscononumerose foglie grandi, anche più di 20 - 30 cm, verde
glauco, un pò carnose; il fusto si ramifica in numerosi rami, che portano
all'apice racemi di fiori gialli, grandi, a 4 petali di 1,5-2 cm. Il frutto è
una siliqua lunga sino a 8 cm.
Vive su rupi calcaree, fino a 1200 metri di altitudine, fiorisce a maggio.
A Campocatino, nei pressi dei caselli in pietra, le piante di cavolo vengono
coltivate non a scopo alimentare, ma per ottenere una protezione di carattere
magico.
E' conosciuta in alcune zone delle Apaune come " Cavolo di San Viano
", infatti è legata alla leggenda secondo la quale San Viano viveva da
eremita sui monti aspri e rocciosi dove oggi sorge il santuario a lui dedicato,
nutrendosi dei cavoli che crescono spontanei in quei luoghi. Non a caso nella
tradizione popolare apuana il cavolo è ritenuto efficace rimedio per vari tipi
di malanni, otre a essere apprezzato per il suo valore alimentare. La
tradizione è ancora viva: ogni anno si svolge , il 22 maggio, la festa di
San Viano, durante la quale la consuetudine vuole che vengano raccolti i cavoli.
Tratto da : " I fiori delle Apuane " di Maria Ansaldi, Enrico Medda, Sara Plastino