12/02/2006 Piglionico - Canale della Luna - rifugio Rossi 

Andare in  montagna è un qualcosa che è al di fuori della morale, al di fuori della saggezza e dalla sciocchezza, dal bene e dal male…………………
 (R. Messner)

Oggi siamo solo in due: Alessandro e Rossano, ci siamo dati appuntamento all'Alpe di S. Antonio  trovandoci puntualmente alle ore 08,30 trasbordiamo tutto su un macchina e partiamo verso la località del Piglionico.
Purtroppo abbiamo subito una brutta sorpresa la strada è una lastra di ghiaccio vetrato che ci impedisce di proseguire avremo fatto solo cinquecento mt. circa e già dobbiamo fermarci; con qualche difficoltà parcheggiamo al lato, rassegnandoci ci prepariamo e partiamo lungo la lunga strada che ci porta al Piglionico. 
E' lunga e noiosa ma è l'unica che possiamo percorrere; allora dunque andiamo!
Dopo circa quaranta minuti giungiamo al Piglionico e questa volta invece di prendere il sentiero N° 7 giriamo a destra appena prima della cappellina  prendendo la strada che porta alla teleferica del rifugio Rossi.
In breve la raggiungiamo, a questo punto ci viene la splendida idea di salire direttamente verso la parete nord della Pania Secca; arriviamo sotto le ripidissime pareti e ci rendiamo conto che da quì senza adeguate attrezzature: corde, imbraghi e tutto il resto per la scalata su ghiaccio non si sale. Sui vari canali vi sono diverse cordate che si cimentano nelle difficili salite; noi optiamo nel ridiscendere e andare a riprendere il sentiero del Pastore, una volta raggiunto ci rendiamo conto che nessuno è passato da quì e più avanti dovremmo passare per un pendio quasi verticale, decidiamo di prendere sulla sinistra e ci cimentiamo su ripidissimo pendio, intravediamo il crinale che una volta raggiunto non lo è affatto, ci troviamo all'interno di un canale il Canale della Luna sulla parete nord ovest della Pania Secca, un pò incoscientemente decidiamo di salire ancora, non lo avevamo mai percorso,  la neve era molto ghiacciata e eravamo armati solo di piccozza e rmponi, saliamo su ripidissimo e mettiamo in pratica tutte le tecniche che abbiamo imparato in passato e anche che conoscevamo solo in maniera teorica  concentrandoci a fondo su ciò che facevamo siamo giunti sul tracciato che dal Rossi porta alla Pania Secca.
Ora ci troviamo su una traccia appena marcata con alcune orme su neve ghiacciatissima e si pone il dilemma se proseguire o ripiegare verso il rifugio Rossi.
Unanimemente decidiamo di ripiegare e di goderci un bel pranzetto al rifugio. Comunque la vista è un vero giulebbe, il sole rende splendido questa grande spianata che si trova sotto il rifugio alle pendici dell'Omo Morto è tanto bello che non me ne andrei più di quì è veramente stupendo.
Mentre saliamo al rifugio incrociamo tre alpinisti che intendono salire alla Pania Secca, pensiamo che non dovrebbero farlo. 
Al rifugio e ci accoglie l'amico Antonello, il gestore, ci mettiamo a fare alcune foto e all'improvviso sentiamo un urlo provenire da dove siamo saliti, una visione da incubo ci lascia impietriti, notiamo uno degli alpinisti scivolare proprio giù nel canale che noi avevamo risalito, purtroppo nella caduta il mal capitato urtava ripetutamente sulle rocce; diamo subito l'allarme al gestore che con la radio allerta il soccorso alpino del CAI, dopo circa mezz'ora arrivano anche i due elicotteri uno del 118 e l'altro del soccorso alpino e in breve soccorrono l'alpinista, il gestore ci conforta in parte dicendo che quando l'elicottero del 118 recupera significa che l'infortunato è vivo, naturalmente tutti facciamo il tifo per lui. Purtroppo il giorno seguente il giornale riporta che le sue condizioni sono disperate, speriamo che si sia ripreso!
La nostra escursione è considerata finita entriamo nel rifugio, pranziamo e la discussione di fondo è sull'incidente, non c'è la solita atmosfera d'allegria.
Terminato non ci intratteniamo, salutiamo Antonello e ci riportiamo verso il Piglionico attraverso il sentiero n°7.
Questa escursione ci ha insegnato che non bisogna mai andare su percorsi non conosciuti e senza attrezzatura, a noi ci è andata bene anche perché abbiamo avuto il coraggio di rinunciare, di non andare a cercare la vetta a tutti i costi.
Ricordatevi che la conoscenza e l'umiltà in montagna possono salvarvi la vita!!!!!!