02/04/2006
Stazzema - Nona e Matanna
"I
monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi"
Sentieri percorsi:
n°6 per foce di Petrosciana
n° 109 per la Foce delle Porchette
n° 121 da Grattaculo all'alpe della Grotta
n°5 Alpe della Grotta - Stazzema
Finalmente è domenica ed
è già da alcune settimane che per varie vicissitudini non si cammina, ho le gambe che
scalciano per l'impazienza!
Ci troviamo a Vallechia in quattro: Alessandro ,io che scrivo, Pierino, Rossano e Franco.
decidiamo lì per lì dove andare e la scelta cade sul Nona da Stazzema.
Prima di entrare nel paese, in prossimità di una larga curva, si notano le
indicazioni per il rifugio Forte dei Marmi, le seguiamo per circa un paio di km
sino ad una segheria pochi metri più avanti inizia il sentiero, per la verità
due sentieri il 5 che conduce direttamente al rifugio e il 6 che porta alla Foce
di Petrosciana.
Iniziamo l'escursione al bivio prendiamo il 6 per Petrosciana siamo su una
vecchia mulattiera ancora ben conservata, mulattiera che collegava le valli
della Versilia con la Garfagnana, siamo immersi nel bosco fitto di castagni,
faggi e lecci ancora privi di foglie e la giornata splendida, almeno quassù,
infatti a valle abbiamo lasciato una fitta nebbia che ancora non si dirada e da
quassù è un bello spettacolo sovrastare quel mare di nuvole. La Pania, il
Corchia e il Forato spiccano sul celo blu, ancora innevati.
Giungiamo alla fonte del Moscoso e ne approfittiamo per rinfrescarci e riempire
le borracce di questa buonissima acqua. Si prosegue e superiamo il primo bivio
per la foce delle Porchette n° 8, decidiamo di proseguire prendendola più
larga andando a prendere il sentiero n°109 sempre per la stessa località.
Infatti poco prima di arrivare a Petrosciana sulla destra parte quest'ultimo
sentiero, ben presto diventa molto panoramico verso il mare con le valli
sottostanti immerse nella nebbia.
Entriamo in una gola molto caratteristica e in breve giungiamo alla
Foce delle Porchette a quota mt 982.
Ci fermiamo un attimo per mangiare un pò di frutta, uno sguardo al panorama e
ripartiamo per il monte Nona.
Per salire da questa parte non esistono sentieri se non fare tutto il
giro; saliamo dalla cresta,
con Pierino non poteva essere diverso, quando usciamo con lui si seguono i
sentieri solo quando non vi sono alternative è sempre alla ricerca di passaggi
da caproni. La cresta è molto ripida ma non presenta particolari difficoltà e
si nota anche una traccia che seguiamo sino a che il solito Pierino non individua
delle rocce e si mette a scalarle e noi dietro. A un tratto si sente odore di
cantina e siamo lì che annusiamo l'aria per capire di cosa si tratta quando
alzo la testa e vedo che dallo zaino di Rossano zampilla della birra. Rimasto
incastrato tra i rami di un'albero e le rocce l'aveva sfondata!!
Superate si prosegue ancora per paleo sul filo di cresta e finalmente giungiamo
in vetta a quota 1297 mt. Sotto di noi si staglia il Procinto, un torrione dove
si cimentano alpinisti e dove è presente anche una simpatica ferrata; verso il
mare ancora la nebbia non si dirada.
Scendiamo dal sentiero segnato in azzurra e in pochissimo arriviamo al Callare
di Matanna 1139 mt. alle pendici del monte Matanna.
Diamo uno sguardo all'orologio e sono appena le 12,00 che fare andiamo a
mangiare al rifugio o si sale in vetta al Matanna?
Ma naturalmente si sale, questa volta solo la volontà di Franco impedisce a
Pierino di salire per cresta e quindi saliamo per sentiero segnato in azzurro e
solo in mezz'ora giungiamo in vetta a quota mt. 1317
Il Monte Matanna è la cima più alta di tutte le Apuane
Meridionali ed ha la caratteristica forma di una piramide.
Sulla vetta siamo accolti da un grande gregge di pecore che emanavano un
profumino di stallino doc; la domanda ci viene spontanea: " vuoi veder che
ci becchiamo anche il selvaggiume?" Per fortuna questo timore resterà
infondato.
Per chi non è versiliese forse non sà che cos'è il selvaggiume, si tratta di
acari che dimorano su animali selvatici che non disdicono neanche l'uomo e
provocano un prurito inimmaginabile.
Ci fermiamo sulla vetta vicino alla croce e pranziamo tiriamo fuori le nostre
varie cibarie, divido altruisticamente la birra con Rossano ma lui mi stupisce ancora
e tira fuori un grande contenitore con delle meravigliose fragole, quanto gli
voglio bene quando fa così. Sublimi!!!
Dopo aver preso anche il digestivo riprendiamo la via del ritorno, ritorno che
naturalmente facciamo per cresta, cosa se no!
Una bella discesa sul filo di cresta dove da una parte saliva la nebbia mentre
sulla sinistra siamo scaldati da un bel sole caldo.
Arriviamo in località Grattaculo 855
mt. e inrociamo due sentieri: uno che porta verso sinistra alla Foce del Pallone
e l'altra sulla destra su sentiero segnato verso il sentiero n° 121, noi prendiamo
quest'ultimo. Il sentiero è segnato in rosso, segni molto vecchi. A un tratto
il solito Pierino individua una traccia di sentiero che non si sa dove vada e si
fa tentare, ok! andiamo ancora una volta. E inevitabilmente il timore di noi che
ci adeguiamo alle stramberie di Pierino si avverano e cioè, il sentiero porta
solo ad una vecchia casa in rovina, allora non ci resta che scendere ricercando
il sentiero che abbiamo lasciato. Dopo numerosi scivoloni e diversi graffi tra i
rovi ritroviamo il sentiero rendendoci conto che non abbiamo guadagnato niente
anzi!
Dopo breve incrociamo il sentiero n° 121 che giunge da San Rocchino, lo
imbocchiamo e ci dirigiamo verso il rifugio
Forte dei Marmi 868 mt.
Raggiungiamo le pareti dove vi sono numerose via di salita dove numerosi
alpinisti si allenano e in breve raggiungiamo il rifugio punto di partenza per
le numerose scalate che si possono affrontare sulle pareti del Procinto, sulla
vertiginosa parete sud del Nona o magari effettuare una bella escursione sulla
ferrata del Procinto.
Dopo un bel caffè caldo e due chiacchiere con il gestore riprendiamo la
via del ritorno a pochi passi c'è una ricca fonte dove facciamo una bella
bevuta e poi imbocchiamo il sentiero n° 5 che in circa quaranta minuti ci porta
sino a Stazzema dove abbiamo lasciato le auto.
Bella escursione effettuata con persone divertenti e affabili, per chi non è
allenato magari un pò dura però l'escursione può essere fatta seguendo le vie
normali senza arrampicarsi come capre e pian piano tutti possono godere delle
bellezze che ci circondano.