08/12/2007 Mosceta - Commemorazione Caduti della montagna
Percorso: Da Pruno a Colle a Iapoli, Passo dell'Alpino, Foce di Mosceta, La Fania, Pruno | Sentieri
percorsi: n° 122, 124 |
Dislivello: 723mt. | Tempo di percorrenza: 2,40 per tutto il giro |
Classificazione: E | Punti sosta: Rifugio del Freo, Rifugio UOEI Pietrasnta La Fania |
Acqua: A Mosceta, alla Fania e lungo il sentiero per Pruno | Periodo consigliato: Tutto l'anno |
Il giorno 8
dicembre, festa dell' Immacolata, è tradizionalmente dedicato alla
commemorazione dei caduti della montagna alla Foce di Mosceta, organizzata dalla
sezione CAI di Viareggio. E' una ricorrenza molto sentita da tutti gli
appassionati di montagna alla quale partecipano anche le sezioni U.O.E.I. della
Versilia.
purtroppo la giornata non è bellissima, nuvoloni neri che si addensano sulle
montagne e un forte vento hanno scoraggiato in molti. Davanti alla sede ci
ritroviamo in cinque.
Va bene allora partiamo.
Abbiamo scelto di raggiungere Mosceta da Pruno seguendo il
sentiero segnavia 122 che conduce direttamente alla Foce seguendo un itinerario
molto suggestivo. Da notare che sarebbe possibile partire anche dalla località
Colle a Iapoli, a monte del paese, raggiungibile però solo con una strada
forestale spesso in pessime condizioni e questa volta addirittura sbarrata.
Pruno è un
antico e caratteristico paese arroccato su un colle a 447 metri di quota. Al
turista, oltre pregevoli aspetti architettonici, offre
ottima accoglienza con ristoranti tipici, una locanda e un ostello per il
pernottamento.
E' raggiungibile, dalla Versilia, seguendo le indicazioni per Seravezza e
successivamente quelle per Ponte Stazzemese dove si dovrà svoltare a sinistra
seguendo ora le indicazioni per
Cardoso.
Al centro del paese di Cardoso, nella piazzetta che ricorda i caduti, si svolta
a sinistra imboccando la strada che conduce a Pruno. Il sentiero segnavia 122
inizia proprio dal parcheggio.
Il sentiero (segnavia 122) inizia dal parcheggio, basta cercare con lo sguardo i
lavatoi ben visibili dalla strada. Attraversa un bel bosco di castagni seguendo
il tracciato della vecchia mulattiera in costante salita fino a sbucare su una
carrozzabile forestale nei pressi di un'abitazione. Si segue la carrozzabile e
superata una curva ritroviamo il sentiero che conduce in località Colle a Iapoli
(m 835) dove attraversa nuovamente la strada. Qui i castagni scompaiono e la
vegetazione è sempre più diradata; raggiunto un bivio nei pressi di una casa si
piega a sinistra proseguendo in salita fino al Passo dell'Alpino (m 953) con
l'omonima marginetta. Ora il sentiero è quasi pianeggiante, di fronte la
maestosità della Pania; oltrepassato un fitto bosco di abeti raggiungiamo la
Foce di Mosaceta (m 1170), il rifugio è subito visibile.
Ci portiamo presso il rifugio dove gli organizzatori della manifestazione ci
accolgono con cioccolato caldo, panini con la soppressata, il lardo e
dell'ottimo vino. Certo che all'esterno fa molto freddo, nell'attesa che venga
celebrata la messa è meglio rintanarci nel rifugio dove la temperatura è
decisamente più piacevole.
Arriva il sacerdote e viene allestito un altare all'esterno del rifugio,
siamo un pò riparati dalle mura ma fa ancora molto freddo e il vento
impertinente fa volare anche gli arredi sacri sull'altare.
Per fortuna le nuvole vengono spazzate via e un bel solicello comincia a far
capolino, il coro di Capezzano Monte intona vari canti e fra questi la famosa
"Signore delle Cime" che sentendola ci fa venire la pelle d'oca e un moto di
commozione prende a tutti quanti.
Termina la celebrazione della messa decidiamo di portarci al rifugio UOEI la
Fania della sezione di Pietrasanta dove ci attendono gli amici; nel frattempo
incontriamo altri amici della UOEI e degli
Amici delle Apuane che si
uniscono assieme a noi e attraverso il sentiero n° 124 ci portiamo in meno
di un'ora siamo al rifugio. Mentre scendiamo avvistiamo anche degli splendidi
esemplari di muflone. All'interno del rifugio ci attende già la tavola
apparecchiata e non ci facciamo attendere, il bel caldo invitante e un bel
piatto di pasta calda è quello che ci vuole, passiamo alcune ore così,
niente di meglio che passare alcune ore in compagnia e al caldo,
una bella tavola imbandita e tanta allegria. Purtroppo le ore passano in fretta
e dobbiamo ritornare a valle. Riprendiamo le nostre cose e a malincuore
ripartiamo alla volta di Pruno dove abbiamo lasciato le auto, dalla Fania
dobbiamo percorrere un sentiero che non è segnato sulle cartine ma ben evidente
e segnalato da molti segni gialli sino ad andare a ritrovare il sentiero n° 122
che abbiamo percorso al mattino.
Bè questa è stata il nostro modo di celebrare l’otto dicembre, sembrerebbe che
non ce ne fregasse molto di commemorare i caduti in montagna, che questa sia
solo un'occasione per fare una bella mangiata, posso assicurarvi che nel nostro
cuore, tutti gli amici persi in montagna e non, sono
perennemente nei nostri pensieri e ce li portiamo sempre con noi dovunque
andiamo, il loro ricordo non ci lascerà mai.
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