22-23 Giugno 7° raduno nazionale escursionistico U.O.E.I. 

Percorso: Da Piglionico, Rifugio Rossi, Pania della Croce Segnaletica:biancorossa CAI segnavia 7 e 126
Dislivello: m.circa 750 mt. circa Tempo di percorrenza: ore 2,30  - 3,00 circa solo andata
Classificazione: EE Allenati Punti sosta:Rifugio Rossi alla Pania
Acqua: presso il Rifugio Rossi alla Pania Periodo consigliato:dalla primavera inoltrata all'autunno solo se non c'è neve
Ufficio Amministrazione Foreste Demaniali- Lucca Tel. 0583-955515/6  - Fax 0583-953775
Centro Visitatori Orecchiella Tel. 0583-619098 - Fax 0583-619002
Rifugio Isera tel. 0583-66020

La Pania della Croce (m. 1859) è la regina delle Apuane tanto che un tempo questa catena montuosa veniva identificata come Panie dal nome della sua montagna più nota, mentre l'attuale denominazione di Alpi Apuane è stato assegnato al gruppo montuoso solo in età napoleonica: un tempo la Pania veniva chiamata "Pietrapana" in quanto questi monti erano stati abitati per nove secoli dagli Apuani, una tribù ligure e la catena montuosa, ma soprattutto la sua vetta per eccellenza, aveva preso il nome da questi antichi abitatori "Pietrae Apuanae", cioè monti degli Apuani. Perfino il Boccaccia nel suo "De Montibus" ricorda la Pania come "Pietra Apuana Mons" e Dante nel canto XXXII dell'Inferno della Divina Commedia nei versetti 28/30 quando parla del ghiaccio che ricopre il lago di Cocito dice che era così spesso "…che se Tambernicchi vi fosse caduto o Pietrapana, non avrìa pur dall'orlo fatto scricchi" dove per Tambernicchi si intende il Monte Tambura e per Pietrapana la Pania alla Croce; e Ludovico Ariosto, governatore della Garfagnana per conto degli Estensi dal 1522 al 1525, afferma: "La nuda Pania tra l'Aurora e il Noto, da l'altre parti il giogo mi circonda che fa d'un Pellegrin la gloria noto".

Il massiccio montuoso della Pania di Corfino si erge tra le Apuane e l'Appennino, quasi come un balcone: con lo sguardo si può spaziare su tutte le vette Apuane e su tante cime dell'Appennino tosco-emiliano, compreso il Monte Prado (m. 2054) il più alto della Toscana e che si può raggiungere proprio dalle pendici della Pania. La montagna si erge in Alta Garfagnana al centro del Parco dell'Orecchiella (parco di 5218 ettari) in una zona che comprende ben tre riserve naturali: la Pania di Corfino (135 ettari), l'Orecchiella (215 ettari) e il Lamarossa (167 ettari) ed ha versanti aspri ed inaccessibili e altri versanti con pendenze decisamente alla portata di tutti.

Il Parco naturale dell'Orecchiella  si estende, con i contorni simili a quelli di un cuore rovesciato, nel territorio dei Comuni di San Romano, Sillano e Villa Collemandina agli estremi confini settentrionali della provincia di Lucca, mentre la sua estremità meridionale si colloca il paese di Corfino. Con una estensione di oltre 50 Km quadrati il Parco raggiunge la massima altitudine con i 2054 mt del monte Prado, sulla dorsale appenninica di Nord-Est, ai confini con la provincia di Reggio Emilia.


Questa nostra nuova avventura si svolge nell'ambito del raduno nazionale escursionistico organizzato dalla  sezione U.O.E.I.  di Ripa di Versilia.    
Noi del gruppo dell'Apuano, che siamo anche soci di questa associazione aderiamo molto volentieri a questa iniziativa; però partecipiamo a modo nostro!
Partiamo dandoci appuntamento a Vallecchia, frazione di Pietrasanta,siamo in undici.
Percorriamo la provinciale 13 attraverso la galleria del Cipollaio in direzione di Castelnuovo di Garfagnana.
Giunti a Castelnuovo proseguiamo per Modena per la strada che va al Passo delle Radici, passato il bellisssimo paese di Castiglione di Garfagnana troviamo un bivio con indicazione per Corfino e Parco dell'Orecchiella nostra meta (1239 mt.). (come arrivare all'Orecchiella)
Giunti al parco ci dirigiamo verso il rifugio Isera seguendo le indicazioni per l'orto botanico; questo rifugio è attrezzato anche per posti tenda con bellissimi prati ben curati.

Scarichiamo subito le auto e ci cimentiamo nel montaggio delle tende con più o meno perizia.
Siamo pronti tutti quanti, abbiamo messo su un bell'accampamento ci siamo scelti un posto vicino ad un barbecue e prepariamo il fuoco per una bella grigliata.
In breve sulla gratella si trovano rosticciana, tagliata, salsicce, scamerita e le alette di pollo della Giuseppina.

La sera passa piacevolmente e sul tavolo ci sono parecchi morti, vedi bottiglie di vino vuote, ma in uno sprazzo di lucidità ci rendiamo conto che si sta facendo tardi e l'indomani sarà una giornata dura.
Infilati nel sacco a pelo ci addormentiamo, qualcuno istantaneamente e altri con un pò di difficoltà dato il russare dei primi.
Comunque la notte passa tranquillamente e al mattino siamo riposati abbastanza per affrontare l'escursione che ci attende.
Fatta colazione prendiamo gli zaini e partiamo per l'escursione che ognuno di noi ha scelto.
Aldo, Franca e Franco optano per la Pania di Corfino, montagna che sovrasta il campeggio.
Alessandro. Mario, Grazia e Giuseppina per la Pania della Croce.
Mentre Ivo e Mario con i rispettivi nipoti si dedicano alla visita del parco al centro accoglienza visitatori dove si possono vedere orsi e cervi e altre molte attività ludiche.
Ci dirigiamo all'appuntamento con tutti gli altri soci della UOEI delle sezioni d'Italia presso l'albergo California a Corfino.
I partecipanti al raduno sono veramente molti, mentre noi arriviamo un pullman con circa quaranta persone parte per l'escursione della Pania di Corfino, altri si preparano per effettuare un'escursione turistica a Barga e Lucca, mentre altri si dirigono a Castelnuovo di Garfagnana per effettuare un'altra escursione sul "sentiero dell'Ariosto"  .
Noi che abbiamo scelto l'escursione per la pania della Croce, ci uniamo al pullman composto prevalentemente da soci della sezione di Faenza, vi sono comunque presenze anche di soci Bergamo, Udine e Pietrasanta.
Partiamo e ci dirigiamo a Castelnuovo di Garfagnana e imbocchiamo la provinciale 13 per la Versilia, dopo pochi metri sulla sinistra
c’è una strada proprio davanti a delle grosse antenne, se si fa attenzione c’è anche un’indicazione per il Rifugio Rossi alla Pania.
Imboccata la strada si prosegue sino a un trivio e si segue per Monte Altissimo e giunti sulla strada che giunge da Gallicano si gira a destra sino all'Alpe di S. Antonio; si prosegue sempre sino ad arrivare alla cappellina del Piglionico (m. 1150), che ricorda un gruppo di partigiani sopraffatti il 28 agosto 1944 dai tedeschi nelle loro postazioni poste sul Monte Rovaio che è proprio qui di fronte
Il pullman giunge agevolmente sino alla cappellina e scarica i passeggeri che entusiasticamente si preparano per l'escursione.
Arriva anche Rossano da Montecatini e si unisce a noi, in tutto siamo quarantacinque, un bel gruppo non c'è che dire!!
Ecco che partiamo, imbocchiamo il sentiero n° 7 e per il primo tratto siamo abbastanza compatti ma per un gruppo così grosso è impensabile che  rimanga unito quindi viene deciso di dividerci tra chi regge il passo e chi và più tranquillo con appuntamento al rifugio.
I partecipanti che vengono da lontano non conoscono le nostre montagne e rimangano impressionati dal folto bosco di faggi e il sentiero ben tenuto, ultimante il parco ha anche allestito dei cartelli esplicativi sulla zona, la flora e la fauna.
Usciamo dal bosco e ci troviamo all'aperto su grandi prati di un verde intenso che contrasta fortemente con l'azzurro carico del celo, centinaia di rondini ci danno il benvenuto.
I nostri amici ci sommergono di domande su che nome a quel monte o l'altro, sono incuriositi della formazione dell'Omo Morto , sono talmente presi che non si accorgono neanche di essere giunti al
rifugio Rossi alla Pania .
Naturalmente quì dobbiamo forzatamente perdere parecchio tempo per concedere a tutti di rinfrescarsi e inoltre già da qui si ha un panorama da sogno.
Bè ora tutti hanno preso il caffè o mangiato un panino e ammirato le bellezze che si stagliano davanti e riusciamo a farli ripartire, con meraviglia notiamo che tutti ma proprio tutti decidono di arrivare in vetta.
Devo dire che tra tutti questi partecipanti cerano anche escursionisti di età ragguardevole e se la sono cavata egregiamente.
Ci dirigiamo alla Focetta del Puntone da dove ammiriamo l'altopiano della Vetricia e la Borra di Canala, ora imbocchiamo il sentiero n°126 per il Callare della Pania, pensiamo che qui molti si spaventino dall'enorme canalone strapieno di detriti e massi, io e Rossano ci diciamo: " vedrai che qui molti si rigirano!"
E invece siamo smentiti tutti caparbietamente continuano a salire, una mano la diamo anche noi incoraggiando e invogliando raccontando quello che si troverà una volta in cima.
Molto interesse ha suscitato la " Buca della Neve " e le spiegazioni che abbiamo dato di quando veniva sfruttata la neve che rimaneva anche in estate inoltrata da alcuni abitanti del Cardoso  (attraverso il Passo chiamato appunto “Passo degli Uomini della Neve”) per portarla ai centri turistici della riviera versiliese in tempi in cui i frigoriferi erano ancora proprietà di pochissimi.
La vista dei primi che già sono in cresta da ancora maggior determinazione e allora su si sale.
Siamo al Callare (1750 mt.)  un freddo vento di libeccio ci accoglie, non ci spaventiamo e sia chi ha già ammirato questo panorama e per chi è la prima volta rimaniamo a bocca aperta.
Da quassù scorgiamo tutta la costa da Spezia sino a Livorno, il vento ha spazzato le nuvole e sul mare si distinguono benissimo la Gorgona, la Capraia e la Corsica.
La catena delle Apuane settentrionali sono a portata di mano e la piaa di Lucca non è mai stata così limpida; giornata più favorevole non potevamo averla.
Siamo in vetta (1859 mt.) e un pò di riposo è d'obbligo e tutti ci sediamo sotto la grande croce posta sulla vetta dalla sezione UOEI di Pietrasanta nel 1956.
Pranziamo ma molti sono più interessati alla vista mozzafiato che ci si pone davanti, passa più di un'ora e cominciamo a pensare che è meglio ridiscendere, foto di gruppo o meglio parte del gruppo infatti non c'è stato verso di raggruppare tutti i partecipanti ancora distratti da ciò che vedevano.
Alla fine partiamo e cinque escursionisti ci chiedono se è possibile scendere dalla cresta est incuriositi dai nostri racconti e dopo avergli spiegato bene di che difficoltà avremmo trovato partiamo, siamo quattro accompagnatori: Alessandro, Rossano, Piero e Marco D.
Dalla cresta vediamo il lungo serpentone degli altri amici che scendono dal Vallone dell'Inferno e abbiamo anche la fortuna di vedere di mufloni che saltano tra le rocce.
I nostri amici se la cavano egregiamente tra le rocce e non si lasciano intimorire dagli strapiombi che abbiamo a destra e sinistra, arriviamo al sentiero n° 7 per la Foce di Valli, noi prendiamo per la direzione opposta ovvero per la Focetta del Puntone.
Alla Focetta ci congiungiamo con gli amici che hanno percorso il sentiero normale e insieme giungiamo al rifugio Rossi dove, con grande gioia di Antonello il gestore, tutti quanti entriamo all'interno chi per prendere un caffè, chi una fetta di torta, chi un panino e una birra.
E' ora di ripartire e mal volentieri riprendiamo il sentiero percorso all'andata, molti sono li sguardi che si voltano per dare un'ultima occhiata a questo posto magico.
Giungiamo al Piglionico in perfetto orario con il pullman e ci riportiamo a Corfino, chi all'albergo chi come noi al campeggio.
L'escursione termina qui ma non il raduno che prosegue con la cena sociale, cena che si rivelerà ottima, e la domenica ancora un'escursione sulla Pania di Corfino per chi non c'è stato.
In quanto a noi la domenica siamo restati al campeggio con visita al parco dell'Orecchiella e poi ennesima mangiata; e che ti vuoi far mancare qualcosa!
Se siete interessati a sapere come sono andate le cose nelle altre attività del raduno visitate il sito www.uoei.it/ripadiversilia/abbiamo-fatto/main/indice.htm . Probabilmente ad oggi non sono ancora state inserite ma ben presto ci saranno.
Noi dell'Apuano e soci della sezione UOEI di Ripa di Versilia siamo stati orgogliosi e onorati per la riuscita e la calda partecipazione di così tanti soci dell'associazione venuti anche da molto lontano.
Un grazie va ai consiglieri della sezione che hanno tanto lavorato per la riuscita di tutte le attività di questi tre giorni di raduno e ci auspichiamo che sia di stimolo e ispirazione  per le altre sezioni che in futuro organizzeranno un'altro raduno escursionistico.
Foto escursione

Se vuoi unirti a noi apuano@email.it