30/12/2007 Monte Altissimo dalle Gobbie
Percorso: Da Pruno a Colle a Iapoli, Passo dell'Alpino, Foce di Mosceta, La Fania, Pruno | Sentieri
percorsi: n° 42,33,143,142,31 |
Dislivello: 402mt. | Tempo di percorrenza: 2.00 dalle Gobbie al Passo degli Uncini e alla vetta, 2.00 dalla vetta per scendere al Passo del Vaso Tondo e quindi a chiudere l'anello fino alle Gobbie. |
Classificazione: EE | Punti sosta: Ristorante le Gobbie |
Acqua: Al paese di Arni | Periodo consigliato: Tutto l'anno |
Questa mattina ci ritroviamo a Pietrasanta
e ci ritroviamo in sei: Marco D.Marco M. Rossano, Alessandro, Severina e
Bruno, quest'ultimi si uniscono a noi per la prima volta, vengono da
Monsummano e sono venuti assieme a Rossano.
Partiamo con due macchine alla volta di Arni.
Da Seravezza seguiamo le indicazioni per Castelnuovo Garfagnana,
percorriamo la strada provinciale oltrepassando Ruosina, Retignano e
Levigliani, quindi imbocchiamo la galleria del Cipollaio e scendiamo, dopo
la galleria ad un bivio prendiamo a sinistra verso Arni.
Oltrepassiamo il paese e dopo una galleria raggiungiamo l'albergo Le Gobbie
(1087 m). Lasciamo l'auto nello spiazzo sterrato dall'altra parte della
strada rispetto all'albergo da dove inizia il sentiero n° 33 da dove inizia
la nostra escursione.
Un'occhiata al celo, quando siamo partiti era discreto ma fitte nuvole si
stanno addensando sulle cime: va bene andiamo poi si vedrà!
Imbocchiamo il sentiero n° 33 e ci dirigiamo verso il bosco di faggi, lungo
questo sentiero si riconoscono lunghi tratti di piani inclinati che venivano
usati per il trasporto del marmo.
Dopo breve ci troviamo ad un bivio con una strada marmifera che segue verso
la sinistra alle cave del Fondone e il sentiero che invece prosegue dritto
con segnavia n° 42, noi prendiamo quest'ultimo. Il sentiero prosegue nel
fitto del bosco e non sempre i segnali sono evidenti, il folto manto di
foglie che ricopre il terreno non ci aiuta a trovare la via giusta. Dopo
circa 40 minuti arriviamo al Fratino a quota mt. 1327, la formazione
rocciosa che ricorda un frate ci dà il benvenuto, però ci rammarichiamo
subito perché sulla formazione rocciosa qualche intelligente ha scritto
"Fratino" come se sapere che quello è il Fratino è cosa indispensabile.
Comunque da qui si apre una vista magnifica, se il tempo lo permette, sul
litorale, mentre siamo li, anche riprendere fiato comincia a
nevicare, riprendiamo la via fiduciosi che si tratti di qualche fiocco
portati dal vento. Raggiungiamo il Passo degli Uncini a quota 1380 mt.
Da qui l'escursione diventa più impegnativa, specialmente in questi periodi,
prendiamo il filo di cresta su tracciato n° 143, volevamo giungere in vetta
per il sentiero che aggira la creta ovest ma presenza di molto ghiaccio su
questo tratto ci fa decidere di prendere per cresta. Questa decisione va
presa solo se si è esperti, infatti siamo su rocce instabili e molto esposte
inoltre in questi periodi può essere presente ghiaccio e come oggi anche
neve, neve che sta scendendo abbondantemente.
Proseguiamo con circospezione arrampicando, su certi tratti vi è del
ghiaccio e dobbiamo trovare varianti che aggirino queste placche.
Meno male che siamo vicini, la vetta la vediamo a pochi metri ma la forte
nevicata ci mette un po' in difficoltà ma poi finalmente arriviamo in vetta
a quota mt.1589.
Sulla vetta, da l'ultima volta che ci siamo stati, vi è stata eretta una
grande croce, non abbiamo moto tempo da passare quassù, la neve è sempre più
abbondante, qualche foto e poi via di corsa. Normalmente avremmo potuto
godere di uno spettacolo unico ammirando panorami come pochi. L'Altissimo
non è tra le più alte vette delle Apuane, ma è chiaro che il nome gli
è stato dato da chi vedeva questo imponente monte dal basso della Versilia.
E infatti svetta isolato come balcone di prim'ordine sulla costa carrarese,
fino al golfo della Spezia con Portovenere e le isole della Palmaria, Tino e
Tinello. Verso sud, invece, la costa versiliese con il lago di
Massaciuccoli. Nelle giornate limpide si vede la Corsica e le isole
dell'arcipelago toscano. Poco sotto di noi, sempre verso sud/sud est,
l'impressionante cava delle Cervaiole e il Passo del Vaso Tondo. E ancora,
alle nostre spalle, le vette delle Apuane: Sagro, Cavallo, Contrario,
Tambura, Sella, Fiocca, Sumbra, Pania della Croce, Corchia.
La discesa decidiamo di seguire sempre il sentiero n° 143 in direzione
sud est per il " Vaso Tondo" ; normalmente adesso la discesa non sarebbe
difficoltosa ma data la forte nevicata, che ormai ha ricoperto tutto non
distinguendo più cosa abbiamo sotto i piedi, ci crea non poche difficoltà.
Comunque mentre scendiamo si possono visitare postazioni e trincee quì
presenti, infatti questi luoghi erano quelli della Linea Gotica. Proseguiamo
e di tanto intanto ci si affaccia sullo splendido versante sud, adesso siamo
al "Vaso Tondo" a quota mt. 1471, lasciamo la parte alta della montagna e
scendiamo perdendo quota, entriamo nel bosco e lungo molti tornanti e un
vecchia via di lizza giungiamo alle cave del Fondone.
Seguiamo la marmifera verso destra, dobbiamo cercare di orientarci, infatti
non si vedono segnali di sorta, solo qualche freccia a matita, per chi sale,
ci troviamo in uno slargo in prossimità di costruzioni di cava e dobbiamo
studiare bene dove andare, proseguiamo sulla sinistra e andando avanti
vediamo che prosegue a gomito, tra la neve e un pò di nebbia non si vedeva
da lontano.
In breve giungiamo ad un bivio dove è ben segnalato il sentiero n° 31.
Questo sentiero non è proprio quello che porta alle Gobbie ma l'uscita della
Galleria di Arni, poi dovremo percorrere un bel tratto su asfalto ma
nell'incertezza decidiamo di prendere quest'ultimo.
Il sentiero si snoda su molti tornanti, la neve a ormai ricoperto tutto e
dobbiamo orientarci al meglio per trovare il tracciato, ogni tanto anche
alcuni segni bianco rossi del CAI ci danno una mano.
Vediamo la strada, dobbiamo oltrepassare solo alcuni blocchi di marmo e poi
siamo su una strada marmifera che ci porta sull'asfalto.
La strada è sicura ma è anche molto noiosa e poi camminare sotto questa
nevicata non è che la renda più piacevole.
Comunque nel giro di circa venti minuti giungiamo alle Gobbie dove abbiamo
lasciato le auto, nel frattempo abbiamo visto passare degli spazzaneve, meno
male avevamo timore di dover mettere anche le catene. Ci fermiamo per bere
un tè caldo e poi ci salutiamo, gli amici di Monsummano prendono per
Castelnuovo, mentre noi prendiamo per Seravezza.
L'escursione è terminata, anche anticipatamente, questa è un'escursione da
fare certamente in primavera-estate mentre nei periodi invernali
potrebbe essere difficoltosa data la presenza di ghiaccio e la possibilità
di nevicate improvvise, se ne consiglia vivamente di intraprendere questa
escursione solo se esperti anche per le esposizioni che si presentano in
alcuni tratti.
Foto
escursione
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