27/05/2007
Stazzema,
Monte Croce
Quota vetta (m.): 1314
Difficoltà: E
Sentieri percorsi:
5 bis
-Stazzema, termine strada interrotta a monte
6 -Stazzema- Fonte di Moscoso-Foce di Petrosciana-Petrosciana-Fornovolasco
109- Alto Matanna-Foce delle Porchette-Foce di Petrosciana
8 - Cardoso-Fonte di Moscoso-Foce delle Porchette-Palagnana
Punti appoggio: Nessuno
su questo itinerario se non effettuare deviazioni presso il rifugioRifugio
Forte
dei Marmi 865 mt. o la baita dello
Scoiattolo
Acqua : Sul sentiero n° 6 appena usciamo dal 5 bis sulla destra, alla fonte del Moscoso e presso
i rifugi
Parco delle Alpi Apuane:
www.parcapuane.it
Le previsioni meteo sono spaventose e il sabato sera siamo incerti sul da farsi
decidiamo di dormirci su e vedere come si mette la mattina successiva.
Mi sveglio alle 07,00 e il cielo è veramente nero ma non piove; non mi
interessa piova o non piova io a casa oggi non ci resto!
Verso le otto mi arriva la telefonata di conferma vengono anche Aldo, Franca e
Ivo, bene, dunque siamo in cinque.
Ci ritroviamo alla pesa di Corvaia e partiamo subito verso Stazzema.
Prima di entrare nel paese, in prossimità di una larga curva, si notano le
indicazioni per il rifugio Forte dei Marmi, le seguiamo per circa un paio di km
sino ad una segheria pochi metri più avanti inizia il sentiero, per la verità
due sentieri il 5 che conduce direttamente al rifugio e il 6 che porta alla Foce
di Petrosciana.
Noi però continuiamo sulla strada che ora diventa sterrata sino al
termine e da qui prendiamo il sentiero 5 bis che in pochi minuti ci riporta al
sentiero n° 6 che è una vecchia mulattiera ancora ben conservata, mulattiera che collegava le valli
della Versilia con la Garfagnana.
Attraversiamo una strada di servizio dell'agriturismo Casa
Giorgini posta a pochi metri sul sentiero e ci inoltriamo nel bosco.
Ci aspettiamo che da un momento all'altro scenda giù uno scroscione d'acqua che
ci ammolli tutti ma invece si aprono spazzi di celo sempre più ampi e il sole
fa capolino.
Proseguiamo sul sentiero e oggi ce la prendiamo calma vogliamo fare una
passeggiata non una delle nostre solite sgroppate da 10 ore.
Tra una discussione e un'altra percorriamo il sentiero nel folto del bosco, la
vegetazione di questo periodo è molto rigogliosa.
Giungiamo alla Fonte del Moscoso e buttiamo "l'acqua del sindaco" e riempiamo le
boracce con la fresca acqua di questa sorgente.
Ripartiamo e dopo poco giungiamo al bivio con il sentiero n° 8 per la Foce
delle Porchette.
Questo sentiero lo percorriamo sempre quando vogliamo andare sul Croce ma
spingendosi più su verso Petrosciana vi è il sentiero n° 109 (Alto Matanna-Foce delle Porchette-Foce di Petrosciana
) e tranne io e la Giuseppina gli altri non lo avevano mai percorso. Decidiamo
di andare per quest'ultimo.
Dopo circa mezz'ora giungiamo al bivio dove un segnavia posto recentemente ci
indica la via per la Foce delle Porchette.
Prendiamo quest'ultimo sentiero che ben presto diventa molto
panoramico verso il mare con le valli sottostanti immerse nella nebbia.
Entriamo in una gola molto caratteristica e in breve giungiamo alla Foce delle
Porchette a quota mt 982,
valico
situato tra le rocce del Monte Croce e la parete del Nona, facciamo una piccola
sosta con spuntino e poi riprendiamo il cammino imboccando il sentiero n° 108
" il sentiero delle scalette ", è così chiamato perché dopo un
breve tratto su prato si inoltra in un gola e la salita è aiutata da scalini
scolpiti nella roccia è presente anche una catena fissata alla roccia,
comunque il passaggio non presenta difficoltà.
Al termine della salita siamo alla Fonte del Pallino 1076 mt. la
fonte butta ancora ma purtroppo rifornirsi d'acqua qui sarebbe molto difficile
in quanto l'acqua sgorga quasi al livello del terreno.
Seguendo ancora il sentiero giungiamo ad dei segnavia azzurri che ci indicano la
via per la vetta, iniziamo la salita al quanto ripida e per giunta man mano che saliamo
aumenta il vento, molto fastidioso, ma il sole splende ancora sopra di noi.
Saliamo a fatica ma siamo ripagati dalla magnificenza delle rigogliose verdi
praterie che ci circondano peccato per la mancanza di giunchiglie che di solito
sono molto numerose su queste pendici, purtroppo fioriture che trasformavano i
prati in un candido tappeto non avvengono più da molti anni.
Ma eccoci in vetta sotto la croce il vento è un pò più forte e sudati come
siamo non è piacevole restare in vetta, è meglio coprirci e per di più sta
salendo anche la nebbia tanto per privarci del piacere di ammirare un magnifico
panorama,
peccato perché da quassù si potrebbe spaziare dal mare tutte
le vette delle
Apuane settentrionali, il Matanna (m.1317), il Nona (m.1297), il Procinto
(m.1177), e in bella evidenza il gruppo della Pania
della Croce con l'Omo Morto e la Pania Secca. Bè! pazienza è già
tanto che siamo potuti venire si quassù.
Nel frattempo arriva anche un gruppo di escursionisti e una signorina di
nome, se non mi sbaglio Rosalba, si avvicina e ci domanda: "
Siete di Pietrasanta?" rispondiamo: " Si!" e ancora: " Siete
dell'Apuano? tu ti sei la Giuseppina?" e alle nostre risposte affermative
ma stupiti che fossimo così mnoti, ci rivela l'arcano.
Ci spiega che sono una nuova associazione di Montignoso: Gli
Amici delle Apuane, e ci hanno conosciuto tramite il sito e ci fanno i loro
complimenti per come è curato, per me che scrivo su queste pagine è motivo di
grande soddisfazione e oggi anche se non mangio.....
facciamo alcune foto anche con i nostri nuovi amici ma poi decidiamo di
ridiscendere visto il vento che ci ghiaccia la schiena.
Riprendiamo la via che abbiamo già percorso in salita e ci portiamo alla Marginetta
che è posta proprio sul passo delle Porchette.
Guardiamo l'orologio è mezzogiorno e mezza, la nostra intenzione era quella di
portarci sino al Callare di Matanna e poi ridiscendere al rifugio Forte dei
Marmi per pranzarvi ma ormai abbiamo "traccheggiato" un pò troppo e
quindi decidiamo di fermarci qui a mangiare.
Il pranzo non è uno dei nostri soliti pranzi loculiani, non perché ci siamo
convertiti alla filosofia del mangiar di meno ma perché avevamo la speranza di
mangiare al rifugio e quindi le scorte erano solo di sopravvivenza.
Ci manca solo il caffè e decidiamo di andarlo a prendere al bed end brekfast di Casa
Giorgini che si trova sul sentiero n° 6 sulla via del ritorno.
Questa volta imbocchiamo il sentiero n°8, una bella mulattiera che metteva in
comunicazione Stazzema con Palagnana, peccato che questa come molte altre
sia in completo stato di abbandono!
Mentre scendiamo ci giunge un profumo di salsicce e rosticciana alla brace e
annusiamo l'aria come cani da caccia quando hanno fiutato la preda, da dove
verrà? Con l'acquolina alla bocca ci rassegniamo e continuiamo a scendere sino
ad immetterci sul sentiero n° 6 e scoprire che i misteriosi cuochi sono dei
boys scouts che hanno preso dimora in una grotta li vicino.
In breve giungiamo all'Aglieta e poi alla Casa Giorgini, dove ci fermiamo per
prendere un caffè, la Giuseppina, la solita golosona, anche una fetta di torta!
Il celo non promette bene e decidiamo di riprendere il cammino, imbocchiamo il
vicino sentiero n° 5bis e in breve siamo alle macchine.
E' vero che ci è andata bene per sorte, abbiamo sfidato tutte le previsioni
meteo che erano state diramate da più fonti ma come si dice da noi: "chi
non risica non rosica!"
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