M.Gabberi (m. 1108)
Farnocchia
(m. 652) – sentiero CAI n°4 – sentiero
CAI n°107- sentiero di vetta per il M. Gabberi – M. Gabberi (m.1108)
innesto sentiero di vetta per il M.Lieto -cresta est del M. Lieto – Foce di
Farnocchia (m.873)– sentiero N° 3 di vetta per il M.Lieto – M. Lieto (m.
1016) – innesto mulattiera per Farnocchia –
TEMPI DI PERCORRENZA
Farnocchia – M. Gabberi: 1 h
M. Gabberi – Foce di Farnocchia : 1 h
Foce di Farnocchia - M. Lieto : 45’
M. Lieto - Farnocchia : 1 h
DIFFICOLTA’
E – il percorso non presenta nessuna difficoltà. Attenzione in caso di rocce
bagnate. La scarsa visibilità può comportare problemi di orientamento (visto
che in molti casi i segnali sono scarsi).
SENTIERI CAI
PERCORSI
sentiero pedonale dalle Mulina a Farnocchia, sentiero n. 4, sentiero n. 107,
sentiero n. 3, sentiero di
vetta per il M. Lieto
DISLIVELLO
m. 600 circa
PUNTI D'APPOGGIO
A Farnocchia eventualmente a S. Anna
Il monte Gabberi è la
cima delle Apuane più vicina al mare in quanto si trova spostata rispetto al
crinale principale.
Questa posizione ne fa un punto panoramico di prim'ordine non solo nella conca
di Camaiore e la Versilia,
ma anche sulle altre cime Apuane.
Oggi è la prima vera escursione del calendario
2007 all'ora dell'appuntamento ci troviamo
in 13, un pò pochi ma comunque sempre un bel numero.
Chi sà, forse perché le previsioni meteo non sono ottimali oppure perché
ancora molti non sono entrati in sintonia con il nuovo calendario fatto sta che
non tutti abbiano partecipato all'escursione, una gradita sorpresa è stata data
dal fatto che comunque hanno partecipato tre nostri " vecchi" amici di
Livorno.
Attendiamo dieci minuti sperando che arrivi qualcun altro ma poi non vedendo
nessuno partiamo alla volta delle Mulina di Stazzema.
Le Mulina Altitudine
m. 240 é un paese del fondovalle, situato lungo la strada provinciale che
collega il centro amministrativo comunale di Pontestazzemese con Stazzema
capoluogo.
E' attraversato da un torrente in cui scorrono acque limpide e chiare.
Gli abitanti sono circa 190 suddivisi in tre borgate: Carbonaia, Culerchio,
Calcaferro.
Nella borgata Carbonaia è situata la scuola materna, l'ambulatorio medico ed un
negozio di alimentari.
A Culerchio è situata la Chiesa Parrocchiale di S. Rocco con annesso parco
delle Rimembranze ed un ristorante.
Dalla borgata di Calcaferro si raggiungono, in pochi minuti, le sorgenti delle
Molinette, immerse in un incantevole paesaggio e da cui sgorgano in abbondante
quantitˆ fresche acque oligominerali, per le quali è allo studio un progetto
per lo sfruttamento economico da parte del Comune di Stazzema tramite lo
sviluppo nella zona di un turismo termale.
Le sorgenti presenti nella zona di Mulina sono un continuo richiamo per molte
persone che dalla piana versiliese risalgono lungo il corso del torrente Vezza
per dissetarsi e far provvista delle meravigliose acque dalle proprietà
terapeutiche da tutti riscontrate.
Mulina, nei secoli XV e XVI fu rinomata per la lavorazione del ferro destinato
per la fabbricazione di utensili e di armi nonchè per l'estrazione diretta del
minerale, di cui il territorio è ricco.
Per raggiungere questa località basta seguire per Seravezza e poi la
provinciale 13, seguire al bivio per Ponte Stazzemese e poi per Stazzema dopo
circa 1 Km si giunge a questa piccola frazione, si sale alla chiesa dove
lasciamo le auto, si continua la strada e appena prima di una ricca sorgente si
gira a destra, dopo pochi metri si imbocca sulla sinistra il sentiero
pedonale per Farnocchia.
Il sentiero non è segnalato ma è bene evidente perché ben tenuto.
Ci mettiamo in cammino inoltrandoci nel bosco la mulattiera è ben conservata e
mentre saliamo riflettiamo su queste vie di comunicazione dove oggi noi veniamo
per diletto quanta gente a sudato per avere un pò di pane per il pasto. La vita
vi si doveva svolgere monotona e pesante per la fatica quotidiana, ma serena, e
confortata dagli effetti e dalla soddisfazione unica e impagabile di vivere dei
prodotti del proprio lavoro e sulla propria terra; molte
sono ancora le testimonianze di quel tempo passato.
Comunque noi fortunatamente siamo qui per proprio gaudio e quindi godiamo
di tutto quello che ci si paventa davanti, le prime fioriture di quest'inverno
strano che assomiglia tanto a una primavera precoce ci rallegrano la vista,
crochi, primule ed ellebori fanno foggio dei loro fiori, splendidi agrifogli,
questi in linea con la stagione, con le loro bacche rosse danno una nota di
allegria e poi il bosco in questo tratto ben curato e ripulito anche se ancora
spoglio ci sembra che ci abbracci proteggendoci da tutte le preoccupazioni e
affanni giornalieri, ci sentiamo veramente in armonia con ciò che ci circonda.
Si salgono numerosi tornanti, incontriamo un abitante del bosco che ancora vive
con i suoi frutti, in questa stagione sta facendo provviste di legna e anche se
oggi è armato di motosega, quando lo incontriamo è lì che spacca i ciocchi
con la scure come anni addietro, nonostante il duro lavoro trova il tempo di
scambiare quattro chiacchiere con noi.
Giungiamo alla fine del sentiero proprio all'ingresso del paese di Farnocchia.
farnocchia è un piccolo
paesino, si trova ad un altezza di 641 mt sul livello del mare, in mezzo a
castagneti secolari e circondato dalle splendide vette Apuane come il monte
Matanna, Procinto, Forato, Pania Secca, Pania della Croce, Corchia, Lieto
e Gabberi.
Farnocchia come tutti i paesi Apuani si trova arroccato in cima ad un colle e
presenta svettante il campanile della chiesa intitolata a S.michele Arcangelo,
la cui struttura originaria risale a prima degli anni mille.
In pochi minuti lo si attraversa e giunti in una piazzetta dove è presente un monumento
ai caduti e un bar ristorante, da qui si prende la strada davanti a noi e dopo
pochi metri sulla sinistra dopo una fontana si sale su un muretto e d qui
parte il sentiero n° 3 si congiunge con il vero e proprio sentiero e dopo poco
in prossimità di una marginetta
che fa da spartitraffico tra il sentiero n° 3 che sale sino alla Foce di
Compito e il n° 4. Noi prendiamo quest'ultimo lo seguiamo per alcuni
minuti sino ad un bivio che segnalato da un cartello giallo ci indica le
direzioni per la Focetta o Foce di Farnocchia e Pietra
lunga , il Gabberi;
si segue
quest'ultima.
Proseguiamo nel bosco e godiamo di tutto ciò che vediamo un vero spettacolo
anche se i colori della primavera non sono presenti un certo fascino, il bosco,
ce lo propone anche oggi.
Giungiamo all'incrocio con il sentiero che avremmo fatto se scelto di salire per
la Focetta e seguendo i segnali CAI ci dirigiamo verso il Gabberi che ormai
vediamo davanti a noi, costeggiamo una inspiegabile recinzione di filo spinato,
non capiamo veramente la necessità di recintare un terreno a questa quota e nel
fitto del bosco e per giunta con del filo spinato che potrebbe creare seri danni
in caso di scivoloni non infrequenti qui.
Un'ultima ripida salita ci divide dalla vetta e quest'ultima e davvero
scivolosa, ma ancora non siamo in vetta, prima ci congiungiamo con il sentiero
n° 107 ( S. Rocchino . La Culla ) e da qui attraverso delle divertenti roccette
giungiamo in vetta (m.
1108). Il celo
oggi è chiuso da nuvoloni neri e non promettono niente di buono e comunque non
ci permette di spaziare con lo sguardo su tutto ciò che si potrebbe vedere da
quassù, in giornate fortunate potremmo
avere panorami veramente incredibili sulla costa e su tutta la catena apuana.
Verso la marina la vista spazia dall’Elba alle Alpi Marittine, passando per la
Corsica e il Golfo di La Spezia; verso l’interno si può ammirare tutta la
catena apuana che sembra bearsi della sua bellezza, dal Sagro al Prana.
A sud la piana di Pisa e quella di Lucca sprofondano in una densa foschia da cui
sbucano le cime dei Monti Pisani ed i ripetitori del M.Serra. La conca di
Camaiore è proprio sotto di noi. Questo è veramente un balcone panoramico di
prim’ordine.
Pazienza ne goderemo in una giornata migliore di quella d'oggi.
Ci fermiamo sotto la vecchia croce cercando riparo nel versante sotto vento e
facciamo un piccolo spuntino, chi si e chi no nel senso del piccolo, ma la temperatura
è bassa e il veto che spira ci da una sensazione di freddo accentuato quindi
dopo poco si decide di ridiscendere.
Ripercorriamo il sentiero della salita sino all'incrocio per la Focetta e si
decide di percorrere quest'ultimo, questo sentiero è molto divertente in
quanto si sviluppa su facili roccette sul filo di cresta, comunque senza grosse
difficoltà, bellissimo il panorama, il sentiero e segnalato con segni azzurri.
Dopo una divertente breve discesa per canalino si giunge alla Focetta
(m.873), questo passo congiunge i paesi di Farnocchia e di S.
Anna di Stazzema; l'idea originale era quella di scendere a Farnocchia ma
all' unanimità o quasi si decide di proseguire per il Monte Lieto.
Imbocchiamo il sentiero con segnavia n°3 e ci teniamo sul filo di cresta,
all'imbocco è ben segnalato ma poi bisogna aguzzare la vista per distinguere
vecchi segni sbiaditi, comunque basta seguire la cresta o appena al di sotto
e non si può sbagliare, a tratti la vegetazione si è ripreso il tracciato
e dobbiamo procedere tra alberelli che ostacolano un pò il passo. Molti
salti di roccia che regalano scorci veramente suggestivi e tra saliscendi
giungiamo in vetta al Lieto (m.
1016), una rara aquila volteggia su di noi.
Giunti quì decidiamo di sostare per il pranzo e dove altrimenti se non da dove
possiamo anche accontentare lo sguardo spaziando su tutto l'arco apuano? Così
riempiamo la pancia e rinfranchiamo lo spirito.
Rimaniamo per un'oretta e poi decidiamo di proseguire scendendo verso il sentiero
n° 3 che congiunge Farnocchia e S. Anna attraverso la Foce di Compito, lo
raggiungiamo e lo imbocchiamo in direzione Farnochia.
Questo sentiero è una bellissima mulattiera che si snoda tra boschi di castagni
e faggi ancora ben tenuta e devo dire che dall'ultima volta che l'ho percorso
anche ripulito da alberi e sterpi che ostruivano il passaggio.
Procediamo tra ganteschi castagni che
costituiscono autentici monumenti naturali che meritano di essere salvaguardati
molti esemplari sono presenti ai lati del sentiero che scende e ci
meraviglia le circonferenze che riescono a raggiungere.
Prima di giungere al paese incontriamo una sorgente e ci riforniamo d'acqua,
ripartiamo e ormai siamo nelle vicinanze del paese già si intravedono le prime
case e le campane della chiesa ci danno il ben venuto; chiudiamo l'anello
riportandoci al bivio con il sentiero n° 4 in prossimità della marginetta che
abbiamo visto al mattino e siamo ben presto in paese.
Una sosta per prenderci un caffè al bar e poi riprendiamo il cammino
ripercorrendo la via del mattino, in circa quaranta minuti raggiungiamo Le
Mulina.
L'escursione è terminata, è stata un'escursione non impegnativa ma appagante
per la varietà dei pesaggi e l'ampiezza dei panorami, cosa molto importante
è l'essere stati assieme condividendo le bellezze che le nostre Apuane ci offrono in ogni
stagione.
Foto