Sulla neve al Piglionico 28/01/2007
Oggi è una bellissima giornata e finalmente ha nevicato e
da quello che si dice anche abbondantemente e allora perché indugiare
certamente è una giornata da passare sulla neve.
partiamo da Pietrasanta io (Alessandro) la Giuseppina e Marco direzione Castelnuovo
di Garfagnana per la provinciale 13 attraverso la galleria del Cipollaio.
Dobbiamo fare attenzione perché sulla strada vi è presenza di ghiaccio.
Giunti a Castenuovo seguiamo le indicazioni per la
località Piglionico; una volta arrivati a Castelnuovo prima di girare a
sinistra per Modena sulla destra c’è una strada proprio davanti a delle
grosse antenne, se si fa attenzione c’è anche un’indicazione per il Rifugio
Rossi alla Pania.
Imboccata la strada si prosegue sino a un trivio e si segue per Monte Altissimo
e giunti sulla strada che giunge da Gallicano si gira a destra sino all’alpe
di S. Antonio; si prosegue sempre sino ad arrivare alla cappellina del
Piglionico (m. 1150), che ricorda un
gruppo di partigiani sopraffatti il 28 agosto 1944 dai tedeschi nelle
loro postazioni poste sul Monte Rovaio che è proprio qui di fronte.
O! tutto questo in estate o quando non c'è neve perché oggi arrivati al bivio
per Sassi siamo
costretti a mettere le catene e noi che siamo molto esperti vivendo al mare e di
catene da neve ce ne intendiamo come un alto atesino si intende di pattini...
triboliamo non poco nel montaggio.
Mentre io e Marco siamo li a inveire contro chi non butta il sale sulle strade i
presenza di ghiaccio e ci diamo da fare nel montaggio arrivano anche gli amici
Rossano, Sabrina e Luca e anche loro si cimentano con questo rompicapo,
l'impegno di Luca è stato solo nell'osservare!!! ma comunque è stato
fondamentale alla riuscita.
Ecco fatto ripartiamo, le mani gelate ma ce l'abbiamo fatta.
Giungiamo la bivio per l'Alpe
di S. Antonio e la nostra intenzione sarebbe quella di imboccare la strada
delle Rocchette che porta al Piglionico ma....... almeno una cinquantina
di centimetri di neve si pone davanti a noi e già altri gruppi si sono fermati
quì per proseguire a piedi.
La strada si snoda tra boschi di faggio e ogni tanto si apre sulle Apuane
lasciando vedere la Pania Secca, la Pania della Croce, l'Omo Morto ecc..
Non sarebbe male ma alla lunga diventa monotona e poi quell'incedere sulla neve
farinosa a quella maniera spezza le gambe, comunque siamo fortunati qualcuno è
passato prima di noi e ha aperto una pista.
Ad un certo tratto notiamo un foglio dove con nostra grande gioia
apprendiamo che oggi il rifugio è chiuso, andiamo bene!
Ci snoccioliamo i nostri circa tre chilometri, davanti a noi ci fà compagnia un
capriolo che dimostra di essere molto infastidito dalla nostra presenza.
Arriviamo alla cappellina del Piglionico (1100 mt.) ci fermiamo un attimo
per bere un tè caldo e un pò di cioccolata intanto ci riuniamo con i
ritardatari.
Si riparte ma subito notiamo che la traccia sulla neve è meno marcata e
facciamo molta più fatica.
Ci inoltriamo sul sentiero CAI n° 7, dopo un tratto in
saliscendi ci si addentra in un bel bosco di faggi di altofusto, siamo ottimisti
la pista è abbastanza marcata e davanti a noi vediamo che ci sono delle
persone, bene! magari la pestano ancora di più!
Le raggiungiamo e ci accorgiamo che la pista la stanno aprendo loro, sono un bel
gruppo di circa quindici persone del CAI di Barga
e come apri pista un componente la comitiva che ha le ciaspole tenta di
andare avanti faticosamente, ci accodiamo; e chi ci pensa di sorpassare!
La
marcia si fa lenta e faticosa, è vero che la pista viene aperta, ma con le
ciaspole non è che venga battuta molto e quindi in questa neve sprofondiamo
sino al ginocchio, guardiamo l'orologio sono le dodici passate, non siamo ancora
fuori dal bosco e calcoliamo che ci voglia ancora molto tempo per giungere al rifugio
Rossi inoltre sappiamo che è chiuso; tutto questo ci fa decidere di tornare
indietro.
Ripercorriamo il sentiero a ritroso e questa volta in discesa gli scivoloni sono
numerosi, vedi foto,
bè comunque ci siamo fatte un bel pò di risate.
Arriviamo alla cappellina e decidiamo di mangiare qui: chi mega panini, chi a
dovuto mangiare ringraziando l'altrui generosità per avuto la vana speranza di
mangiare al rifugio e chi crekers e parmigiano con unica eccezione un uovo sodo:
" poi è stanco!" Comunque sono stati graditi i vari dolci che da
qualche parte spuntano sempre, il più gradito è stato il riso soffiato e cioccolato di
Rossano.
Ci fermiamo per circa un'ora ma fa freddo e riprendiamo il cammino sulla strada
delle Rocchette, raggiungiamo le auto, la presenza di ghiaccio ci sconsiglia di
togliere le catene e ripartiamo, non ci salutiamo subito prima ci fermiamo ad un
bar a prendere un caffè caldo e poi ci diamo appuntamento per la prossima
volta.
Non abbiamo fatto una grande escursione ma comunque siamo stati sulla neve che
abbiamo agognato a lungo e cosa molto più importante siamo stati assieme condividendo
bellissime emozioni.