10/02/2008 Monsummano - Arrampicate sulle falesie con il C.A.I. di Pistoia

Monsummano si raggiunge uscendo dall'Autostrada A11 (Firenze-Mare) al casello di Montecatini. Si giunge al paese di Monsummano e si seguono l'indicazioni per la Grotta Giusti. Poco prima di arrivare alla Grotta Giusti si vedono sulla sinistra le pareti.

Questa volta ci dedichiamo a una nuova avventura con nuovi amici e nuove zone.
Attraverso Rossano, abbiamo saputo che il C.A.I. di Pistoia avrebbe organizzato una piccola escursione nei dintorni Monsummano e successivamente prove di arrampicata nelle falesie create dall'escavazione di inerti in cave ormai abbandonate; noi come gruppo Apuano abbiamo deciso di provare anche questa iniziativa.
Abbiamo appuntamento a casa di Rossano a Cintolese e successivamente ci portiamo a Monsummano presso la Grotta Giusti, notissime terme, qui ci ritroviamo con un nutrito numero di partecipanti all'escursione, trentaquattro, guidati dal già conosciuto Santino, ( vedi escursione del
27/01/2008 Giro ad anello da Stazzema ) ritroviamo anche l'amico Bruno e sua moglie Severina.
Poco distante dalle terme della Grotta Giusti, al termine di una strada chiusa, sulla destra parte un sentiero: Il sentiero vita, da qui vediamo già a breve distanza le cave dove ci cimenteremo nelle prove di scalata.
Eccoci in una lunga fila imbocchiamo il sentiero e
s i sale  diritto sino a giungere ad un bivio a T dove intersechiamo il "Sentiero Geologico".
Qui prendiamo a destra salendo in un bosco misto di querce, lecci e macchia mediterranea.
Saliamo tra oliveti, alcuni in stato di abbandono, il paesaggio è quello tipicamente della campagna toscana caratterizzato dai famosi cipressi. in vista abbiamo Montevettolini, borgo di origine medioevale, anch'esso sottomesso alla Signoria fiorentina. Fondato intorno al XII secolo e sottoposto alla città di Pistoia.
Giungiamo una casa colonica sulla sinistra, arriviamo ad un incrocio dove si trova un grosso tabernacolo, nelle vicinanze del Podere alla Vergine; da qui abbiamo una bella vista sull'Appennino imbiancato dalla neve.
Prendiamo a sinistra su strada asfaltata che sale tra lecci e macchia mediterranea; alla terza deviazione a sinistra saliamo nel bosco e raggiungiamo un altro bivio, dove si prende a sinistra; proseguiamo dentro una fitta vegetazione, poi giuniamo in una zona aperta con bei panorami sull'Appennino, i Monti Pisani e le Alpi Apuane meridionali.
Siamo alla porta sud-est, detta "del Mercato" del borgo di Monsummano Alto, da cui si accede alla piazzetta con la Chiesa di San Nicolao.
Alla porta è venuto spontaneo farci una foto di gruppo, doveva esser una foto! ma all'improvviso al povero malcapitato, Santino, si è ritrovato con decine di macchine digitali e ognuno voleva la sua copia personale.
Entriamo dentro le mura del castello.
L'origine del castello di Monsummano, oggi chiamato Alto per distinguerlo dal borgo di Monsummano Terme sviluppatosi ai piedi del rilievo ove sorge, non è storicamente certa anche se la sua forma ellittica e la sua locazione lo rendono molto simile ad un borgo fortificato Longobardo. A corona di un colle di 340 metri d'altezza la fortificazione domina tutta la Valdinievole, il cui fondovalle rimase per tutto il medioevo praticamente disabitato a causa del suo impaludamento. Un primo documento del 1105 menziona, senza farne il nome, un castello venduto dall'abate del monastero di S.Antimo e S.Tommaso al conte Ildebrando del fu Rodolfo, e alcuni storici identificano in questa la prima traccia certa dell'esistenza di Monsummano. Il castello sembra essere appartenuto poi alle nobili famiglie di Maona, Montecatini e Capraia. Certamente nel 1128 il vescovo di Lucca acquistò, sempre dall'abate di S.Antimo, tutti i beni che l'abbazia possedeva presso Monsummano. Dal 1218 il castello risulta in possesso del comune di Lucca, nonostante Monsummano si fosse già costituito in libero comune rurale..Dell'antico insediamento fortificato restano oggi ampi tratti dell'ellittica cinta muraria, estesa per circa due chilometri e in più punti avvolta dalla vegetazione, e di due delle originarie porte di accesso: quella detta di 'Nostra Donna' a nord-ovest e quella 'del Mercato' sul lato opposto. Delle numerose torri che coronavano le mura ne resta solo una, recentemente restaurata, considerata tra le più belle e imponenti della zona: ha pianta pentagonale e un unico accesso sopraelevato di circa sette metri da terra. Il vertice del pentagono forma il fronte esterno alle mura. L'unica testimonianza dell'architettura medievale all'interno della cinta muraria è la chiesa romanico-gotica di S.Niccolò, sebbene sia stata oggetto di vari rifacimenti successivi. Tutto il resto dell'area versa in stato di abbandono.
( dal sito www.castellitoscani.com/italian/monsummano.htm )
Dopo la visita al borgo usciamo dalla parte opposta dalla Porta di Nostra Donna, scendiamo brevemente su strada asfaltata e sulla prima curva che incontriamo prendiamo un sentiero che ci porta sopra le cave, scendiamo sempre su ripidi sentieri, purtroppo non in buono stato dato l'erosione delle piogge ma anche di scriteriato utilizzo di moto.
Eccoci siamo giunti alla prima cava detta degli Scaloni, nome che deriva dal fatto che lo sfruttamento di questa ha prodotto dei grossi terrazzamenti, poi incontriamo la cava Rossa, Cava Grigia, Paretone e Pilastro Rosso; noi ci dirigiamo alla cava Grigia.
Appena giunti, Santino e i suoi collaboratori si accingono subito a piazzare le corde su facili ma anche impegnative vie di arrampicata, sotto la loro guida a turno affrontiamo queste pareti, all'inizio, specialmente chi non aveva mia provato a salire con la tecnica dell'arrampicata si è trovato un pò a disagio e magari anche con il timore di fare una figuraccia ma poi dopo le prime prove tutti quanti cercavamo quelle che presentavano qualche difficoltà in più.
Devo dire per chi non ha mai fatto di queste esperienze che si tratta di brevi arrampicate, chiaramente noi abbiamo fatto quelle che presentavano poche difficoltà, che vengono svolte in totale sicurezza in quanto si è legati, e in fondo alla corda c'erano sempre loro che ci facevano sicurezza tendendo o allentando in base alle esigenze, anche la discesa era assistita, praticamente con l'illusione di scendere da soli ci facevano calare come se fossimo stati su un ascensore.
Sò già cosa dirà Marco o Rossano leggendo sin quì: " Stai parlando di principianti e non di noi provetti scalatori!"
Va bene vi citerò anche voi; mentre i neofiti si divertivano ad andare su e giù, Marco, Rossano e Bruno più esperti si cimentavano su pareti ben più impegnative, mentre passavano da una parete all'altra si sono imbattuti in Carlo, noto scalatore di queste parti, se non lo conoscete e capitate quì notando una persona con un nido per cicogne sulla testa, come dice la Giuseppina, quello è Carlo, a questo punto i nostri intrepidi si devono ricredere ammirando la grazia e la maestria che ha nel salire, salire si ma dove? Sta salendo su una parete verticale, dove se non lo vedevo non ci credevo,  lui è lì che si tiene con due dita e nello stesso tempo trova anche il tempo per chiacchierare con chi lo sta' studiando. E' si! al modo c'è chi è sempre più bravo!
Intanto si leva un fragrante odore di salsicce arrosto è l'ora di pranzare, ma la Giuseppina non è mai stanca e per l'ennesima volta sale su una lunga parete aiutata dal pazientissimo Luigi, finalmente è in cima e la discesa la fà in corda doppia, una vera spericolata!
Via, andiamo a mangiare, succulente salsicce ci attendono, buon vino, dolci e scambio di grappe e liquori, ma poi di nuovo tutti ad arrampicare.
Tutto questo va avanti sino alle sedici, il sole si stà facendo basso e l'aria già fredda dal vento di tramontana che a soffiato tutto il giorno ora è veramente pungente. Decidiamo di dare termine alla giornata escursionistica arrampicatoria, ci salutiamo e ci diamo appuntamento per nuove avventure.
Torniamo a casa di Rossano, Silvia ci fà trovare un ambiente caldo e  ci facciamo la doccia, poi restiamo un ò a chiacchierare aspettando l'ora di cena, è si non vuoi finire degnamente una così bella giornata se non a cena con degli splendidi amici?
E' stata una bellissima giornata, in un ambiente diversissimo da quello da noi abitudinario, ci siamo divertiti moltissimo e siamo stati anche molto felici di aver trovato nuovi amici per condividere la nostra grande passione per la montagna, questo è lo spirito dell'Apuano: andare in montagna in amicizia!

 

Foto escursione

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