17/02/2008 da Pruno a Mosceta, la Fania, Colle Mezzana,
Cascata dell'Acqua Pendente
Sentieri: n° 122 - 9 - 124 - 7 - deviazione segnata ma non numerata per Pruno - sentiero A per l'Acqua Pendente - sentiero b dall'Acqua Pendente a Pruno |
Punti d'appoggio: Rifugio Cai Del freo a Mosceta, al rifugio UOEI La Fania( non sempre aperto) |
Acqua: Al pese di Pruno, a Mosceta, alla Fania, a Colle Mezzana e
numerose piccole sorgenti che in estate potrebbero essere secche |
Quote: Pruno (450 mt.), Colle a Iapoli ( 820 m.), Passo dell’Alpino ( 941 m. ), Foce di Mosceta (1182 m.), La Fania(905 mt.),Collemezzana ( m. 770). |
Questa volta la sveglia è bella comoda,
suona alle 07,00 bella pacchia! comunque suona e la Giuseppina come al solito si
gira dall'altra parte:
“ dai spò che dobbiamo alzarci ! ”
Abbiamo appuntamento con Rossano a Seravezza per le 08,30 ci arriviamo puntuali
ma sono già lì che aspettano, la solita Giuseppina non è tanto contenta della
puntualità troppo precisa di Rossano e con una logica tutta sua afferma che
dovrebbero arrivare un pò in ritardo così può fare con calma!
Con Rossano sono venuti Bruno e Severina, Laura e Daniele, subito
ci portiamo verso il paese di
Pruno,
da questo meraviglioso paesino parte il sentiero (segnavia 122) che conduce alla
Foce di Mosceta ed al
Rifugio Del Freo (in poco più di 2 ore). Provenendo dalla vallata di
Seravezza si
devono seguire le indicazioni per
Cardoso,
raggiunto il paese si svolta a
sinistra e si prosegue per Pruno, l’ultimo paese della vallata.
Parcheggiamo nell’ampio parcheggio
all’inizio dell’abitato, e proseguiamo a piedi imboccando il sentiero 122 che
inizia proprio dalla piazza centrale del paesino.
Il sentiero si snoda in magnifici boschi di castagni, molte sono le marginette (
Maestà) che si incontrano lungo il sentiero, sbocchiamo su una strada che arriva
da Pruno, in questo tratto asfaltata, ma non è tutta così poco più in basso è in
stato disastroso e se non si ha una fuori strada è veramente sconsigliato.
Percorriamo su asfalto poche decine di metri quando sulla destra riprendiamo il
sentiero 122 che in poche svolte ci porta a Colle a Iapoli.
Una volta giunti proseguiamo sempre sul 122 e dopo poche decine di minuti di
cammino, si incontra il bivio, segnalato, per il rifugio U.O.E.I. "Alla Fania";
noi proseguiamo dritto, tenendosi sulla sinistra, percorriamo una
prima rampa in forte salita, meno male che è breve, sbuchiamo su un primo
pianoro aperto verso il mare, proseguiamo, passiamo la località Colle del Vento
e in circa mezz’ora si raggiunge il Passo
dell’Alpino, siamo ora sul sentiero n° 9 che viene da Levigliani percorrendo le
Voltoline, da dove si gode di un invidiabile panorama sulle vallate del Cardoso
e di Levigliani e volgendo lo sguardo a
360° si spazia dalla riviera versiliese e non sarebbe difficile nelle giornate
particolarmente limpide scorgere le isole dell’ arcipelago toscano e le 5 Terre,
le Alpi Marittime,appena sopra di noi ci sovrasta la maestosità delle Apuane con
in primo piano il Corchia, il
massiccio della Pania, il Forato, il Procinto.
Il sentiero prosegue inoltrandosi infine in un’abetina frutto di rimboschimento
che sfocia alla Foce di Mosceta (1170 m.) Giunti alla Foce, dov’è ubicata una
marginetta, si può raggiungere il
Rifugio Del Freo
in pochissimi minuti.
La nostra intenzione era quella di giungere a Passo Croce dal retro Corchia
attraverso il sentiero n° 129 ma un efficiente gestore del rifugio ci
sconsiglia, non avendo l'attrezzatura adatta, ad intraprendere questa via a
causa di forte presenza di ghiaccio.
Coscensionamente lo ascoltiamo e dopo aver fatto un piccolo spuntino decidiamo
di proseguire verso il rifugio UOEI di
Pietrasanta la Fania.
Ripartiamo e ci riportiamo verso la Foce di Mosceta per prendere il sentiero n°
124 che ci condurrà in poco tempo al rifugio UOEI Pietrasanta La Fania.
Scendendo si passa sotto le pareti della
Pania percorriamo i “ Trosi” cercando di avvistare qualche muflone o daino
quì sempre molto numerosi, oggi però non vogliono farsi vedere!
Eccoci giunti sotto l'imponente fania (faggio), speravamo di trovare qualcuno ma
niente oggi, stranamente, non cè nessuno, neanche Massimo e la Gabriella che quì
hanno la seconda casa.
Pazienza ci accontentiamo delle panche che sono all'esterno e ci godiamo il
tepore del sole, invece della pasta fumante ci accontentiamo di panini e frutta,
un po' di birra, un pò di vino e perché nò! dolci e grappe varie, ti vuoi far
mancare qualche cosa?
Restiamo un pò a chiacchierare ma poi arriva l'ora di ripartire, prendendo
sempre il sentiero n° 124 prendiamo in direzione del Cardoso, passiamo davanti
alla casa del Pacì, il nostro amico che quì pratica l'allevamento delle pecore,
stranamente non si vede neanche lui, oggi hanno fatto tutti festa!
In compenso abbiamo l'incontro con Nellina, l'asinella del Pacì, ci fà
compagnia per un certo tratto di strada giocando con noi, poi stufa ci guarda
proseguire per la nostra strada.
Giungiamo in prossimità di una fonte con una grossa vasca e qui andiamo dritti
invece di girare a destra, e ci portiamo alla vicina Colle Mezzana.
In questo piccolo gruppo di case c'è anche quella del “
Nonno
delle Apuane “ al secolo Angiolo Bartolucci, una persona di squisita
ospitalità che, pur nella povertà della sua numerosa famiglia, aveva sempre da
offrire un pò di latte, un pò di ristoro che chiunque fosse passato da quelle
parti.
La sua casa diventò il primo rifugio per chi saliva alla Pania. Durante
l'avanzata degli alleati, che si fronteggiavano lungo la Linea Gotica, in molti
sia tra gli Americani che tra i Partigiani approfittarono della sua gentilezza e
della sua esperienza per essere guidati su quelle montagne. Inoltre il Nonno era
famoso per suonare il corno, ricavato in una conchiglia, avvertendo dei
cambiamenti del tempo.
Dopo esserci soffermati a meditare su questo personaggio delle Apuane,
riprendiamo la via imboccando il sentiero n° 7 per il Cardoso, tra folti boschi
di castagno e noccioli giungiamo ad un bivio, in prossimità di una marginetta
dove c'è il segnavia n° 7, ancora nelle vicinanze ci sono due casottini in legno
(??), noi prendiamo il sentiero di destra che non è segnato, con questo ultimo
sentiero giungiamo al Ponte di Pruno.
E' presto e allora decidiamo di fare un saltino sino alla cascata dell'Acqua
Pendente.
Attraversiamo il ponte e prendiamo il sentiero che porta al paese di Pruno, dopo
pochi metri troviamo un sentiero sulla destra segnalato come sentiero "A
impegnativo"; non lo abbiamo mai fatto e decidiamo di prendere questo.
Di impegnativo questo sentiero, che segue il lato destro del torrente, non ha
niente se non che è molto ripido e
il
tracciato non è molto tenuto bene, comunque è segnato da pallini rossi.
Siamo sotto l'imponente parete della cascata è un bello spettacolo anche se le
piogge ultimamente non sono state abbondanti e la portata d'acqua è scarsa, la
cascata sarà alta una trentina di metri e ha un fronte di circa altrettanti
metri, queste misure sono state fatte a occhio e quindi potrebbero essere anche
del tutto sbagliate! Comunque possono rendere l'idea. Siamo tutti affascinati,
ci soffermiamo ad ammirare la cascata e a fare foto.
Ripartiamo e questa volta teniamo la sinistra del torrente, dobbiamo fare
attenzione a non finire in ammollo camminando su rocce viscide, seguiamo una
traccia e ci troviamo tra rovi ma in breve giungiamo al sentiero dove c'è anche
una palizzata che prosegue sin dove costeggia le profonde pareti scavate dal
torrente.
Superiamo un primo bivio dove su una costruzione sono indicati il sentiero che
risale alla Fania e quello che ridiscende a Pruno, naturalmente prendiamo per
Pruno.
Questo è sicuramente più agevole del sentiero "A", dimenticavo questo è il " B",
in meno di mezzora risiamo al ponte di Pruno.
Riprendiamo il sentiero che sale al paese, ammiriamo per l'ultima volta il
Forato e ci inoltriamo nei vicoli del paese.
Ecco a proposito un bar ci fermiamo per un caffè e poi via alle macchine.
Ci diamo appuntamento per la domenica prossima e saliamo in macchina con un pò
di nostalgia per la bellissima giornata passata insieme a cari e buoni amici.
Foto
escursione
Se vuoi unirti a noi apuano@email.it