18-19-20 agosto 2009 TRAVERSATA DELLE
ALPI APUANE
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Classificazione: EEA |
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Periodo consigliato: Primavera Estate |
Una vasta rete di
sentieri copre il territorio del Parco delle Alpi Apuane, circa un centinaio
sono quelli segnalati dal Club Alpino Italiano, a questi si aggiungono gli
itinerari di lunga percorrenza realizzati dalle Comunità Montane, come il
Garfagnana Trekking, l’Apuane Trekking, il Lunigiana Trekking o l’Alta Via delle
Apuane.
Prima di affrontare ogni percorso si consiglia di dotarsi di carte dettagliate,
di verificare l’agibilità delle stesso e le condizioni meteorologiche.
1° giorno:
Arnetola (mt. 900)
Passo Sella (1500 mt.)
Ponte Merletti (mt.800)
Campanice(mt.1053)
Fociomboli (mt.1270)
Mosceta ( mt.
1180)
La nostra seconda tappa avrà come punto di arrivo la Foce di Mosceta. Eccoci
quindi di nuovo in marcia risalendo il sentiero che ci condurrà a passo Tambura.
Dove la decisione da prendere sarà quella di affrontare un tratto di via ferrata
Vecchiacchi versante nord dell'Alto di Sella, ma è sconsigliabile perchè sembra
sia in disuso, oppure quella di ridiscendere in località Arnetola per poi
risalire verso Passo Sella e questa è la strada che decidiamo di prendere ed è
il proseguimento della via Vandelli che parte da Massa ed arriva a Modena questa
è una bella mulattiera sempre molto piacevolmente percorribile anche per i
lavori di restauro che pensiamo fatti recentemente.
Arrivati ad un bivio sopra la località Arnetola in prossimità di una cava
svoltiamo per Passo Sella, la strada che percorriamo anche se in salita
abbastanza dura è all'interno di un bel bosco e la temperatura godibile ci
attenua la fatica. Arrivati sulla foce di Sella spartiacque tra la valle dei
paesi di Arni e quello di Vagli. Pensiamo sia il caso di tirare un po' il fiato
e prendere la decisione se scendere verso Arni dalla via Marmifera attraversando
le cave oppure prendere il sentiero per il Passo del Vestito e scendere magari
dalla parte del rif. Puliti. Ma le condizioni di Leo che sembra risentire del
dolore del giorno prima ci fanno decidere per la via carrozzabile. Arrivati al
paese Angela e Leo, con nostro profondo dispiacere, ci comunicano che hanno
deciso di mettere la parola fine a questa escursione e ritornare a casa in
pullman. Così dopo uno spuntino ad un bar di Arni ci salutiamo ed io e
Alessandro proseguiamo per strada asfaltata in direzione tre Fiumi per
proseguire sulla s.p. di Castlenuovo Garfagnana poi per Ponte dei Merletti.
Dove
imbocchiamo l'erto sentiero che ci condurrà al rifugio Del Freo di Mosceta.
Incontriamo il paese di Campanice. Bella località, ma purtroppo lasciata a se
stessa. Viene in mente quando queste case, adesso rovinosamente diroccate, erano
abitate quando questi luoghi avevano vita e le persone avevano il loro
sostentamento dalla pastorizia o dalla raccolta di
castagne e funghi o dall'agricoltura. E viene da domandarsi perché il Parco gli
Enti preposti il Ministero o anche le Associazioni non cercano di rimettere in
piedi qualche casa la chiesa le sorgenti perché, non si perda la memoria ed i
valori verso il nostro passato e la natura.
Attraversato il paesino saliamo ancora fino ad incontrare la marginetta che
sulla strada per Fociomboli è dirimpettaia del Monte Corchia. Con un breve
tratto di carrozzabile arriviamo al bivio dove tenendo la destra ci immetteremo
sul sentiero che ci condurrà al meritato odierno riposo.
Arrivati al rifugio è anche un piacere incontrare volti conosciuti amici di
passate escursioni e bisbocce. Scambiare i racconti di percorsi fatti e da fare.
E questo è avvenuto quando siamo arrivati a Mosceta gli amici di Capezzano Monte
reduci anche loro da una traversata su di altro versante montano altri amici che
hanno deciso di rubare una giornata al mare e dedicarla a soddisfare il piacere
di vivere immersi nella natura. Ma tutti loro hanno deciso di rientrare in
serata a valle quindi una volta salutati riprendono la via di casa mentre noi ci
apprestiamo a passare la seconda notte.
Il trattamento che ci attende, possiamo senz'altro affermare che, è il medesimo
della sera precedente con l'unica variazione. che questo, causa una gita di
escursionisti più o meno adolescenti era più rumoroso. L'essere comunque davanti
ad una bellezza naturale come è il Monte Pania e tutta la vallata di Mosceta ti
ripaga di qualche piccolo disagio.
3° giorno
Foce di Mosceta (mt. 1170)
Foce di Valli (mt. 1266)
Monte Forato (mt.1208)
Foce di Petrosciana (mt.991)
Alpe della Grotta (mt. 865)
Foce di Gratta Culo(mt. 802)
Foce di San Rocchino(mt. 802)
Farnocchia(mt. 650)
Foce di S. Anna(mt. 830)
S. Anna(mt. 610)
Val di Castello (mt.60)
Pietrasanta
(mt.14)
Sono le 7,00 del 19/08 una veloce colazione poi di nuovo zaino in spalla e
riprendiamo il nostro giro. Sappiamo che oggi sicuramente sarà il più
impegnativo, non tanto per la difficoltà del percorso ma per la sua lunghezza ed
anche per gli strascichi di stanchezza prodotta dai Km e dalle salite dei due
giorni precedenti. Ma la volontà di portare a giusta conclusione l'escursione
non manca e questo ci basta per continuare. L'affiatamento tra me e Alessandro,
mi sento di dire è buono, il dialogo non scarseggia certamente e questo ci aiuta
e ci fa stare allegri sentendo anche un po' meno la fiacca.
I sali-scendi impegnativi del versante sud del Monte Pania ci provano subito le
gambe. Attraversiamo i vari Canali che sopratutto in inverno vengono risaliti da
alpinisti esperti sopratutto il famoso canale dei Carrubi. Incontriamo purtroppo
anche qualche lapide, la più recente quella di un atleta che durante il Running
della Pania ha lasciato qui la sua vita. Questa nota di tristezza che ci prende
ci fa ricordare che mai bisogna sottovalutare le difficoltà che troviamo in
questi luoghi. Bisogna sempre avere l'attrezzatura adatta l'abbigliamento le
calzature i materiali ecc. e fare molta attenzione.
Proseguendo siamo arrivati alla Foce di Valli. Qui si congiungono i sentieri che
arrivano dagli omonimi prati ,dalla cresta sud della Pania ,da Collemezzana, dal
Paese di Fornovolasco, quello che abbiamo appena percorso e quello su cui
proseguiremo. Ovverossia verso il Monte Forato per la Costa Pulita. Il tempo di
rifocillarci un po' qualche foto qualche appunto, sempre per merito di
Alessandro, e via di nuovo. Dopo poco eccoci davanti a quello spettacolo per il
quale si raccontano leggende e storie infinite. Ma che secondo me è una
meraviglia della natura il foro nel monte da cui trae il nome lo stesso il Monte
Forato. Si resta sempre affascinati quando si arriva qui e si vede come la
natura possa essere stata fantasticamente bizzarra e meglio della mano di
qualsiasi artista essersi divertita a fare un'opera tanto speciale. Foto con
l'autoscatto: è doveroso oggi immortalarsi qui. Scendiamo verso la Foce di
Petrosciana dove incontriamo un nuovo sentiero che risale ancora dal paese di
Fornovolasco famoso e meta turistica per la Grotta del Vento.
Da qui scendendo ancora e passando sotto le splendide cime che sono il monte
Nona ed il Monte Procinto arriviamo al Rifugio Alpe della Grotta. Pensiamo, che
anche se non è l'ora di pranzo, di anticipare i tempi e mangiarci un panino con
una fresca birra anche per fare una sosta che mai come in questa giornata è
gradita. Le gambe sono un po' più pesanti e qualche piccolo dolore comincia a
fare capolino la strada è ancora abbastanza lunga ma l'idea di mollare non ci
sfiora neanche lontanamente abbiamo detto che arriveremo a casa a piedi e casa
sia. Forza allora ripartiamo.
La prossima destinazione sarà il paese di Farnocchia. Che raggiungiamo dopo
avere attraversato le Foci di Grattaculo dando da lì uno sguardo al versante
Camaiorese del Monte Prana nella zona di Grotta all'Onda e Campo all'Orzo. E la
Foce di San Rocchino dove incontriamo autovetture, provenienti dal paese di
Pomezzana,di gitanti che sono a pranzo nel sovrastante Agriturismo. Giunti a
Farnocchia ci torna la voglia che ieri abbiamo avuto a Campanice, cioè di
trovare un bel ghiacciolo al limone ed al cedro, oggi non è un miraggio,
il bar c'è davvero e allora vai. Perchè quando ci sono rinunciare a questi
lussi?
Casa non è poi così lontana ed allora ripartiamo affrontiamo l'ennesima ma
sicuramente l'ultima salita che facendoci passare per il retro del Monte Lieto
ci porta sulla Foce che ci farà discendere nel Paese di S.Anna, dove per noi è
sempre doveroso rendere omaggio ai caduti per feroce mano nazista il 12/08/1944
ci rechiamo quindi a far visita al monumento l'Ossario.
Prendiamo quindi il sentiero che ci accompagnerà per la conclusione della lunga
sgambata a Valdicastello Carducci. Confesso sinceramente che oggi mi sembra
interminabile molto di più sicuramente di quando io ed Alessandro l'abbiamo
affrontato in salita pochi giorni prima per la corsa podistica. La stanchezza la
fa adesso veramente da padrona ma ormai abbiamo vinto noi.
Siamo in paese e di qui tra tre km circa troveremo il cartello Pietrasanta che
come una linea di traguardo metterà la parola fine a questa meravigliosa
escursione.
E' vero siamo stanchi ma soddisfatti. Siamo convinti di aver fatto qualcosa di
grande non ci sentiamo degli eroi o dei super uomini abbiamo fatto quello che di
umano era possibile. Abbiamo visto cose abbiamo avuto sensazioni straordinarie.
Immersi nella natura e in tutte le meravigliose grandiosità che essa può
offrirti e nei suoi silenzi riesci spesso ha ritrovare te stesso ed essere in
pace col mondo. E quando il batter le ali di un uccello il soffio del vento il
ruzzolare di un sasso o una farfalla e un insetto dispettoso ti portano alla
realtà ed allora sorridi e sai di esser felice.
Forse o sicuramente abbiamo fatto una normale escursione ma sono convinto che
resterà nei nostri ricordi per tutta la vita.
L'ultimo pensiero và a Leo ed Angela che con nostro profondo dispiacere hanno
dovuto chiudere prima questa avventura il nostro augurio è quello di poter
insieme a loro rivivere tante e tante escursioni.
Grazie anche a Bruna per l'apporto logistico.
Alessandro Navari e Marco Meccheri
Sentieri
percorsi
Partenza da foce di Pianza si imboccano i sentieri n° 172/173
dopo poche centinaia di metri giunti al bivio si prende a sinistra il 173
proseguendo verso est, si segue la traccia di sentiero, attenzione ai segni
bisogna attraversare il canale sulla sinistra, se si prosegue dritto la traccia
si perde nel paleo.
Il sentiero che costeggia il Sagro è un facile sentiero, ma in certi punti
è attrezzato con cavo in acciaio, per lo più per il periodo invernale.
Si prosegue sempre su 173 sino al bivio tra Vinca e Capanna Garnerone, bisogna
proseguire per quest'ultima in direzione nord, se si sbaglia si finisce prima su
un ravaneto e poi il sentiero si perde.
Il sentiero si divide poi tra 173 e 37 per Capanna Garnerone,
si prosegue su 173 per Foce Rasori.
A Foce Rasori troviamo il sentiero n° 38
per Colonnata-Case del Vergheto-Foce Luccica-Foce di Vinca-La Prada-Vinca
che procede verso sud. Noi continuiamo su 173.
Si procede sino alla piazzola per elicottero da dove si prende il 186 per
Finestra del Grondilice verso nord, a sud ovest parte anche il 168 per canal
Fondone.
Dalla Finestra del Grondilice si scende sempre su sentiero n° 186 sino al
rifugio Orto di donna alla ex cava 27. Da qui si prende il sentiero n° 179
per Bivacco K2 e Zucchi di cardeto. Seguendo il sentiero a pochi minuti si
trova il bivacco K2 con deviazione a sinistra. Si prosegue tenendo la
destra sino a Zucchi di Cardeto.
Giunti agli Zucchi di Cardeto troviamo il bivio tra 179 che procede a sud est
per Focolaccia - Bivacco Aronte e 178 per Val Serenaia a nord ovest, si
prosegue per la Focolaccia.
Al termine del sentiero si imbocca la marmifera in direzione sud, verso le
evidenti cave, le quali superate ci possiamo dirigere verso il bivacco Aronte,
dopo la visita al bivacco si riprende la via tornando sui nostri passi per poche
decine di metri e proseguendo verso la Tambura verso sud est, attenzione il
taglio di cava ci costringe a cercare l'attacco per la vetta, comunque il
sentiero, che è il 148, si sviluppa per cresta.
Scesi dalla vetta si raggiunge il Passo Tambura e si prende il sentiero n° 35 in
direzione sud est, verso il mare, sino a raggiungere la Finestra Vandelli, si
devia a sinistra e a cinque minuti si raggiunge il Rifugio Nello Conti ai
Campaniletti.
Per andare al Passo Sella si deve risalire sino al Passo Tambura e ridiscendere
poi nel versante opposto in direzione nord sino ad Arnetola, appena imboccato il
sentiero sulla destra si può notare specie di abbeveratoi da dove si può
rifornirci d'acqua. Troviamo prima il bivio tra 147 a nord ovest e il 35 che
procede per Vagli a nord est, si prosegue sempre su 35. Proseguendo si trova il
sentiero n°31, lo si imbocca in direzione sud ovest. Proseguiamo su sentiero ben
segnalato, tranne che ad un bivio dove non vi sono segni, a destra segnalati con
"pipistrelli" ( speleo) e a sinistra niente, il segnale CAI lo troviamo su
quello di sinistra ad una cinquantina di metri su una roccia a livello terreno.
Oltrepassiamo un Bivio per Arnetola a sinistra direzione nord est e Passo Sella
direzione sud ovest. Giunti a Passo Sella si possono prendere diverse direzioni
per giungere ad Arni: Si prosegue per 35 e si fa un lungo giro per Passo Fiocca
e Fato Nero, oppure il 150 per il Passo del Vestito, noi decidiamo per la più
noiosa ma più veloce strada marmifera per raggiungere il paese di Arni.
Da Arni a destra in direzione ovest c'è il bivio per sentiero N° 31 per Rifugio
Puliti e il 33 per il Castellaccio, Cervaiole, Le Gobbie, Gli Uncini, Pasquiglio;
nel paese vi si trova anche una fontana. Si Procede su strada
provinciale 13 per il Passo del Vestito e successivamente strada provinciale n°
10 Forte dei Marmi – Castelnuovo di Garfagnana in direzione Forte dei
Marmi. Su questa strada troviamo prima il sentiero 128 per Puntato e Foce di
Mosceta, lo oltrepassiamo, giungiamo poi in località Ponte Merletti da dove
partono i sentieri n°129
per Fociomboli e il 10 per il Passo dei Fordazzani. Presi questi sentieri al
bivio con il n° 10 che si dirige a destra, lo tralasciamo, seguiamo il 129
giungendo prima a Campanice e poi a Fociomboli.
A Fociomboli troviamo a nord ovest sentiero n° 11 per Col Di Favilla, si
prosegue su
marmifera per pochi minuti prendendo poi il sentiero a sinistra n° 129 per
Mosceta.
Da Mosceta scendiamo alla Foce di Mosceta, da dove partono i sentieri: a
destra il sentiero n° 9 per Passo dell’Alpino e levigliani, bivio per 122 e
Bivio con 124 per la Fania direzione est, il 126 per la Pania e il
125 per Foce di Valli. Prendiamo il 126 e poi lo si lascia prendendo a
destra il 125 per Foce di Valli in direzione sud est.
A Foce di Valli a sud ovest troviamo i sentieri n° 110 per Monte Forato a ovest
n° 7 per Colle Mezzana Cardoso, si procede per
110 . Giunti al Monte Forato si procede in direzione sud est per Foce di
Petrosciana sempre su 110. Alla Foce di Petrosciana, prendiamo in direzione
ovest per Stazzema sentiero
n° 6 da quì partono anche i sentieri n° 6 in direzione nord est a
sinistra per Fornovolasco, in direzione nord est a destra il sentiero n° 131 per
Casa del Monte e Foce di Valli.
Scesi dalla Foce di Petrosciana su sentiero n° 6, si trova la Marginetta
fratelli Meccheri, bivio con 124 per Cardoso, Mosceta in direzione nord,
proseguiamo su n° 6 in direzione sud.
Sempre su sentiero n° 6 si trova il sentiero n° 109 per Foce delle Porchette, si
procede su n° 6 e il bivio con sentiero n° 8 per Passo delle Porchette e Monte
Croce in direzione nord ovest, tralasciando anche questo, più a sud troviamo la
Fonte del Moscoso da dove parte anche il bivio per Cardoso su sentiero n° 8 in
direzione sud ovet.
Giunti al bivio con sentiero n° 121 si prende questo in direzione rifugio Forte
dei Marmi all’alpe della Grotta e Foce di San Rocchino.
Nei pressi del rifugio tralasciamo il sentiero n° 5 per il callare di
Matanna e si raggiunge il rifugio Forte dei marmi all'Alpe della Grotta.
Si prosegue su sentiero n° 121 in direzione Foce di Grattaculo e Foce di
San Rocchino. proseguendo troviamo un sentiero non CAI per Alto Matanna, lo
tralasciamo e proseguiamo.
Tralasciamo anche i sentieri
n°
3 per Matanna in direzione est e sulla destra sentiero per Pomezzana e
agriturismo l’Agrifoglio.
Oltrepassiamo le foci di Grattaculo e San Rocchino. Dalla Foce San Rocchino
partono i sentieri
a sud n° 106 per 3
Scolli, a nord ovest, il 107 per la Culla e Gabberi e a ovest il 3 per
Farnocchia, noi prendiamo quest'ultimo. Troviamo poi il bivio tra 107 per
Gabberi e 3 per Farnocchia si segue sul 3 sino al paese di Farnocchia.
Si prosegue
su asfalto in direzione nord ovest sentieri n° 3/4 per foce di Farnocchia sino
ad una marginetta che segna il bivio tra N° 4 per Foce di Farnocchia - Gabberi e
il 3 per Foce di S. Anna, S. Anna e Capezzano in direzione sud ovest, noi
prediamo quest'ultimo.
Su questo sentiero troviamo sulla sinistra la deviazione per il Monte Lieto, la
oltrepassiamo.
Proseguiamo e giungiamo alla Foce di S. Anna da dove partono i sentieri: in
direzione ovest sentiero n° 3b per la Rocca Lo Zuffoni, in direzione nord sempre
il 3 per la Porta e in direzione sud il sentiero che noi percorreremo sino a S.
Anna: il n° 3 per S. Anna e Capezzano .
Sopra il paese di S. Anna il sentiero n° 3 prosegue in direzione ovest per
Lo Zuffoni e Capezzano, noi invece continuiamo su strada asfaltata in direzione
sud sino al Monumento Ossario alle vittime dell'Eccidio di S. Anna. Sulla strada
vi è la possibilità di immettersi su una traccia di sentiero non
segnalato che ci porta direttamente all'Ossario.
Dall'Ossario parte una strada lastricata e a scalini, ( presente sculture in
bronzo della via Crucis) che ci porta nel Paese di S. Anna.
Dal paese, all'imbocco della piazzetta della chiesa, parte il sentiero n° 4 per
Val di Castello, all'inizio del sentiero vi sono dei lavatoi e una fonte dove si
può rifornirci d'acqua.
Il sentiero n° 4 si interrompe momentaneamente e si prosegue per pochi metri su
asfalto in direzione sud, si rientra poi sul sentiero che è sulla destra,
scendendo troviamo anche un bivio, non segnato, in direzione sud est per il
Paese della Culla, lo oltrepassiamo e proseguiamo sul 4 sino a raggiungere Val
di castello.
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