18/10/2009
Alla Pania Secca dalla cresta Nord, via dei Denti della Secca
La Pania Secca (m. 1711) sorella minore della "Pania della Croce" con le sue forme slanciate domina il panorama
della Garfagnana ed offre impegnative vie di arrampicata sul versante sud – est,
mentre a nord la montagna si presenta con un rilievo più morbido; un tempo era
chiamata Paniella e prima ancora Mammellone. La vetta si presenta bifida e
all’intaglio tra la cima principale e l’antecima convergono da nord - est due
incassati canali,dei quali, quello proveniente da sud – est, è detto Canal
Trimpello. La Pania Secca insieme alla più massiccia Pania della Croce sono
congiunte da un originale crinale roccioso chiamato "Uomo Morto" per il profilo
che somiglia ad un un uomo disteso.
Percorso:
Strada M. Piglionico 1127 m –
Sella di M. Piglionico – Cresta N Pania Secca – Anticima NE 1698 m – Pania Secca
1709 m - rifugio Rossi 1608m -Focetta del Puntone - 1609 m. - Borra di
Canala - Piglionico 1120 m.
Come
Arrivare
Da
Lucca in direzione Garfagnana, Sp. n° 20 per Gallicano, poi
Molazzana e da qui indicazioni per Rif. Rossi.
Autostrade per Lucca:
da Genova: A12 Genova-Livorno inn. A11 con uscita Lucca;
da Milano: A1 e A15 per La Spezia poi A12 e A11 uscita Lucca;
da Firenze e da Pisa: A11 con uscita Lucca.
Segnaletica:
Non segnata sulla cresta nord della Pania Secca. Sulla normale segni blù
- Bianco rossa CAI N° 7 (
Cardoso-Collemezzana-foce di
Valli-p.uomini d.neve-foce del Puntone-rif.Rossi-Piglionico ) - N° 139 (la
porta-Borra Canala -focetta del Puntone ( foce Bozzara ) - N° 127 (
Piglionico-foce Mosceta.)
Classificazione:
EEA -
passaggi fino al II grado (terreno apuano infido ed esposto)
Tempo di
percorrenza: circa
8, con sosta pranzo
Acqua:
In estate sorgente nelle vicinanze del rifugio, in inverno
con presenza di neve al rifugio, se aperto
Punti sosta:
Rifugio Rossi alla Pania
Gestore Antonello Chiodo
Telefono gestore 0583-74095 cell. 348-3898003
Telefono rifugio 0583-710386
antonellochiodo@virgilio.it - www.rifugiorossi.it
Apertura 15 giugno - 15 settembre - tutti i giorni il
resto dell'anno solo week end
Traccia gps
Periodo
consigliato: Da primavera all'autunno, molto difficile, solo per
alpinisti esperti in inverno con
presenza di neve e ghiaccio
Oggi siamo solo in quattro,
ma per l'escursione che abbiamo deciso di affrontare è un numero più che
sufficiente. Infatti andremo a salire la cresta nord della Pania Secca conosciuta anche come cresta
dei denti perché caratterizzata da tre torrioni rocciosi che precedono la parte
più ripida della cresta, ben visibili dai paesi della valle.
L'appuntamento è alle ore 08,00 a Ponte a Moriano con Rossano, Bruno e Severina,
facciamo un'unica auto, pardon! camioncino e partiamo alla volta della località
Piglionico. Per raggiungere questa località bisogna raggiungere il paese di
Gallicano e proseguire per Molazzana seguendo le indicazioni per il Rifugio
Rossi e l’Alpe di S. Antonio: 2 km prima di giungere a questo paese si prosegue
dritti lungo strada (indicazioni per il rifugio) nota come Strada delle Rocchette perché conduce ad una palestra di roccia posta su un gruppo di rocce
alla pendici orientali della Pania Secca e, infine, perveniamo al Piglionico.
Lasciamo il caminoncino alla
Sella di M. Piglionico, non esistono indicazioni,
come punto di riferimento uno slargo prima di un intaglio tra due pareti di
roccia, se vedete un tavolo con panchine siete passati oltre tornate indietro
per circa 10 mt. e parcheggiate.
Dalla piazzola per parcheggio | Inizio sentiero (sulla sinistra ) | Se vedete questo tornate indietro |
A
pochi metri da dove abbiamo parcheggiato, sulla sinistra, parte il
sentiero, non segnalato per la cresta nord della Pania Secca. Il
sentiero entra nel bosco guadagnando rapidamente quota e dopo
circa 30 minuti ne usciamo in vista dei "denti". Saliamo tranquilli, tranquillità che non ci deve far dimenticare l’asprezza del percorso; infatti ora proseguiamo sempre più su rilievi rocciosi che presentano difficoltà di II grado. Difficoltà che magari non sono poi gran che ma che comunque ci impegnano non poco e sicuramente senza la dovuta attenzione se perdi la presa non cè grado che tenga. Già da quote più basse ci eravamo accorti che ci sarebbe stato vento ma quello che abbiamo trovato era al di là di ogni nostra immaginazione, infatti appena abbiamo messo piede sulla cresta ci ha aggredito con furia abbassando la temperatura percepita di molti gradi e quindi ci siamo visti costretti a metter mano a pile e cappelli di lana. Saliamo superando i tre rilievi, i Denti della Secca, Il punto più delicato lo troviamo nello scendere il secondo dente, dente che molti alpinisti si cimentano a scalare sulla famosa Via dei Nasi. Da questo tratto si ha una ottima visuale sulla parete nord est della montagna a sinistra il crinale, mentre a destra, appare la Pania della Croce e il Pizzo delle Saette, ai loro piedi i prati con la formazione dell’Omo Morto e il Rifugio Rossi. Superato l’ultimo rilievo ci troviamo su un pendio erboso erto ma privo di grosse difficoltà giungendo all’antecima della montagna. Quando si giunge qui si crede di aver finito la salita ma ben presto ci accorgiamo che ci attende un’ultima difficoltà. Infatti ci dobbiamo calare per rocce in un’intaglio che separa l’antecima dalla cima principale. Qui proviene, da sinistra il il lunghissimo canale “Trimpello” che solca il versante meridionale della montagna. Discesi con molta attenzione nell’intaglio perchè vi è molto pietrisco che potrebbe far scivolare, attenzione va posta anche a non far cadere pietre al disotto quando passano altri escursionisti. Risaliamo ora lungo una paretina facile ma esposta sino a giungere sulla vetta (mt. 1711). Dalla vetta si ha una splendida veduta sull’Uomo Morto e sulla Pania alla Croce oltre alla visione panoramica di tutte le altre cime della catena apuana così come ci offre belle immagini della Garfagnana. Occorre anche aggiungere che alla base di questa montagna, poco sopra il paese di Fornovolasco, si apre la famosa Grotta del Vento, ricchissima di concrezioni calcaree di ogni forma e dimensione e anche di torrenti e laghi ipogei. Ed eccoci qua tutti sulla vetta felici e soddisfatti per aver affrontato questa bellissima cavalcata sulla cresta della Pania Secca. Comunque il freddo non ci molla e dopo alcune foto scendiamo per la cresta ovest per la via normale, anche questo sentiero non è segnato se non con dei segni blù sbiaditi, comunque la traccia è ben evidente, inoltre vi sono un'infinità di " ometti". Giungiamo poi ad una foce posta tra la Pania Secca e l’Uomo Morto in un paesaggio dominato da un carsismo esasperato simile a quello che si trova nel vicino Altopiano della Vetricia: e subito dopo nei prati sottostanti l'Omo Morto, tratto di montagna posto fra le due Panie che ricorda il volto di una persona coricata e la cui massima altitudine è il “Naso” (m. 1677). Visto che il freddo è molto e ci sentiamo appagati dall'avventura appena terminata, abbandoniamo l'idea di salire in Pania della Croce dalla cresta est e optiamo per un buon piatto caldo al Rifugio Rossi. Stiamo molto bene vicino alla stufa e ci godiamo questi momenti dove ci raccontiamo e ripercorriamo idealmente l'escursione, ma giunge l'ora di ripartire; invece di scendere dal sentiero n° 7 che comodamente ci porterebbe al Piglionico decidiamo di scendere dalla Borra di Canala. Dal Rifugio continuiamo lungo il sentiero n°7 fino alla Foce del Puntone (m 1611) , foce posta al centro del massiccio delle Panie dove si incrociano i sentieri CAI 7, 139 e 126. Noi prendiamo il 139 che scende lungo il Canale di Borra di Canala lungo il versante del P.zo delle Saette, è un angusto, affascinante vallone posto tra la Vetricia e la Pianiza, quindi sul versante N-E del gruppo Pania della Croce-Pizzo delle Saette. Scendiamo su ghiaioni detritici, Bruno più esperto su solida roccia trova qualche difficoltà a camminare su questa massa che si muove assieme a te invece io e Rossano ci divertiamo molto a lasciarci andare. Comunque lo scenario colpisce tutti, specialmente Bruno e Severina che non l'avevano mai visto: sulla nostra destra il bellissimo, tormentato pianoro della Vetricia, ampio altopiano dove i fenomeni carsici hanno compiuto un gran bel lavoro di erosione rendendo il posto un vero e proprio concentrato di pozzi e fratture, sulla sinistra la Pianizza immensa pietraia distesa sul versante est del massiccio Pania-Pizzo, una vera e propria “cattedrale” carsica. Nella discesa abbiamo anche incontri ravvicinati con mufloni. Scendiamo e siamo ormai vicino alla “Porta” della Borra di Canala a quota 1260, sulla nostra destra ci sovrasta l’Altopiano della Vetricia, con il bastione della Torre Oliva. Usciamo dalla Borra di Canala e diamo un saluto alla "Sentinella", una roccia caratteristica, che vista di profilo sembra appunto (con un pizzico di immaginazione) una seriosa e ruvida sentinella a guardia del massiccio delle Panie. Attraversiamo un'ultima pietraia (ravaneto) e poi entriamo nel folto bosco di faggi percorrendo il sentiero sino all'innesto con il sentiero n° 127 (m.1095) che porta: andando a sinistra a Mosceta e a destra al Piglionico, naturalmente noi proseguiamo a destra. Il sentiero ora è abbastanza pianeggiante o con qualche piccola salita sempre nella faggeta e ci permette di ammirare interessanti panorami sulla Valle della Turrite Secca: ben visibili Sumbra, Fiocca e talvolta il Freddone. Ma ecco sopra di noi si sente un allegro vociare, sono gli escursionisti che sono ridiscesi dal rifugio Rossi attraverso il più comodo sentiero n° 7, siamo a pochi passi dal Piglionico e attraverso gli alberi vediamo le auto. Non ci resta che raggiungere il nostro camioncino alla Sella di M. Piglionico. Che dire della giornata, splendida non è un aggettivo esagerato: bel tempo, magari un pò freddo; impegnativo ma non troppo, affiatata la compagnia insomma: una domenica da ricordare!
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