03/05/2009  Penna di Lucchio e Memoriante

Dalla vetta della Penna di Lucchio (1176 mt.) abbiamo magnifiche vedute, come il vicino Monte Memoriante o, al di là della Lima, il Monte di Limano e l’ancor più severo Balzo Nero che sovrasta Vico Pancellorum e la sua bellissima pieve.

M. Memoriante (mt 1149 s.l.m. ) s'innalza sulla sinistra orografica del torrente Lima, ai confini delle province di Lucca e Pistoia. Esso forma con la "gemella" Penna di Lucchio (mt 1175 s.l.m. ), dalla quale è diviso da un colletto posto a mt 1047,  un massiccio (nome magari improprio) calcareo di una certa estensione geografica, se si considera che questo si prolunga verso Sud-Est lungo il crinale spartiacque che divide la media valle della Lima dalla "Svizzera Pesciatina", comprendendo anche il monte Lischeta, il monte Granaio e tutto l'altopiano di Croce a Veglia. Questa zona si inserisce in una piu vasta area carsica che si estende su ambedue i versanti del torrente Lima nella sua media valle, comprendendo anche i monti del Balzo Nero, di Limano, di Pratofiorito.

Dopo molto tempo di inattività scegliamo questa facile e abbastanza breve escursione , già effettuata negli anni precedenti. Siamo sulle montagne della " Svizzera pesciatina".
Tale curioso appellativo fu coniato nel XIX secolo da Jean Charles Sismondi, un intellettuale ginevrino esule in Italia per ragioni politiche a cui queste zone rammentavano la terra natale. Sui dolci fianchi di colline verdeggianti si stagliano netti dieci antichi paesi, le cosiddette Castella, che sono: Vellano (600 m.s.l.m.), Pietrabuona (110 m.), Medicina (537 m.), Fibbialla (424 m.), Aramo (397 m.), San Quirico (529 m.), Sorana (410 m.), Castelvecchio (450 m.), Stiappa (630 m.) e Pontito (750 m.).
A differenza delle altre volte non partiamo da Pontito ma superiamo il paese in auto, meglio dire il camion di Bruno, e al bivio per Croce a Veglia prendiamo per questa località; la strada asfaltata diventa ben presto sterrrata e le copiose piogge l'hanno trasformata in un tracciato da fuori strada. Giunti in prossimità di Croce a Veglia lasciamo il nostro mezzo di locomozione e iniziamo l'escursione.
Qui c
apiamo il perché dell'appellativo di "Svizzera"  questi grandi prati con tutti quegli armenti al pascolo ricordano effettivamente i luoghi dello stato elvetico.
Prati rigogliosi delle fresche erbe primaverili sono punteggiate da armenti al pascolo  le mucche ci guardano diffidenti e corrono a protezione dei vitellini, mentre camminiamo cercando di dare meno fastidio possibile non possiamo intenerirci alla vista di piccoli che si rincorrono o ancora di chi reclama la poppata, ci soffermiamo un attimo ad osservare questo bucolico spettacolo. 
Siamo sulla strada sterrata denominata Via Croce a Veglia, siamo ad un bivio, noi andiamo dritto, camminiamo per circa dieci minuti e ancora un'altro bivio che prendiamo a destra, su un albero possiamo veder le indicazioni per Lucchio, sentiero n° 67, e per la Penna di lucchio sentiero n°65, ancora pochi minuti e ci ritroviamo all' insenatura chiamata Sella del Romitorio (m. 1049),  a sinistra ha inizio il sentiero per il Monte Memoriante (m. 1149), ma noi andiamo a destra da dove parte il sentiero per la vetta.
Entriamo nel sentiero e subito ci troviamo su roccette, ci portiamo verso est sul crinale che visto dal basso ci ha dato da pensare, una volta arrivati sulla cresta ci accorgiamo che la salita sarà una salita tra rocce con passaggi facili di primo grado, unica preoccupazione è quella di seguire i segni impressi sulle rocce per evitare spiacevoli inconvenienti.
Mentre saliamo ammiriamo il panorama che si fa via via sempre più ampio ma rimaniamo delusi per le fioriture che credevamo abbondanti e invece sono ancora indietro. 
Giungiamo all'antecima e percorrendo la cresta, spaziosa, giungiamo sulla vetta a mt. 1176.
Dalla vetta della penna di Lucchio si può ammirare un bellissimo panorama che spazia dalle Apuane a tutto il crinale appenninico, il Balzo Nero e sotto di noi l’inconfondibile sagoma del paese di Lucchio, abbarbicato alla montagna e sovrastato dalla sua rocca.
Dopo una breve sosta ripartiamo prendendo un sentiero che scende dalla parte opposta verso il M. Memoriante.
Scendiamo tra faggi su un sentiero ripido e scivoloso, mentre scendiamo notiamo dei grandi branchi di capre selvatiche che al nostro arrivare se la danno a gambe.
 Raggiungiamo un'insellatura dove a sinistra c'è un sentiero che percorreremo al ritorno e davanti a noi un'indicazione rozza che indica il Memoriante, andiamo avanti e notiamo un' altra iscrizione: " Memoriante  - direttissima passaggi di primo grado - decidiamo per quest'ultimo.
Entriamo in un canalino che dobbiamo affrontare arrampicandoci, io direi che in certi punti si può azzardare a classificare anche secondo grado.
Comunque è una facile e divertente salita che comunque va affrontata da escursionisti esperti e pratici di progressione su roccia.
Al termine del canalino ci troviamo su prati costellati da rocce carsiche e in breve siamo in vetta (1149 mt.).
Il panorama più o meno è lo stesso della Penna di Lucchio da qui però si può ammirare anche il caratteristico borgo di Vico Pancellorum e tutta la vallata di Bagni di Lucca.
Decidiamo di riprendere il cammino e scendere prima di pranzare, qui per chi non è mai stato su questa montagna potrebbe sorgere qualche problema: di segni neanche l'ombra, comunque  tenendo a vista davanti a noi la Penna di L. ci si orienta scavalcando la cresta e scendendo verso nord facendo molta attenzione si possono ora intravedere sulle rocce in basso dei segni rossi sulle rocce, quello è il sentiero(?) che dobbiamo percorrere.
Oltrepassiamo un dosso e ora dobbiamo prima calarci con mani e gambe e poi seguire una cengia non molto difficile ma sconsigliabile a chi non abbia esperienze di arrampicata; ora risaliamo al bivio tra Penna di L. e Memoriante  e ci fermiamo per mangiare.
Decidiamo di fermarci quì per il pranzo, ci sistemiamo su morbido paleo all'ombra di alti faggi con le giovani foglie primaverili.
Ci sistemiamo cercando di non avere contatti con il terreno (leggi non ci sediamo), per esperienze passate in questi luoghi abbiamo preso il " selvaggiume", si tratta di acari  che sono ospitati dagli animali selvatici e che non disdegnano neanche la pelle umana e che provocano un prurito intenso.
Comunque al solito Bruno ha portato tutto l'occorrente per sorbirci un buon caffè compreso la correzione alla grappa.
E'ora di ripartire, non risaliamo la Penna ma prendiamo il sentiero che scende e precorre la base di quest'ultima montagna, dovrebbe essere il n° 67, dico dovrebbe perchè in effetti numerazioni non sene vedono, comunque segni bianco rossi ci sono anche se non sempre evidenti.
Dopo aver percorso molto sentiero in discesa ci troviamo su un tratto in salita e in breve chiudiamo l'anello riportandoci alla Sella del Romitorio. Risiamo sulla strada e giungiamo al bivio con la Via Croce a Veglia. Percorrendo la strada sterrata, questa volto in direzione per Pontito in breve giungiamo al camioncino; Ci mettiamo degli abiti asciutti e c'è tempo anche per rifarci un caffè, poi si parte alla volta di Chiesina Uzzanese dove ci dividiamo per tornare ai rispettivi luoghi di residenza

Un'escursione non lunghissima, neanche molto difficile,  interessante per i panorami e gli ambienti naturalistici,  coniugando la camminata con la facile arrampicata e ci ha molto gratificato dando maggior interesse alla nostra attività.

Foto escursione

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