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Dopo molto tempo di inattività
scegliamo questa facile e abbastanza breve escursione , già effettuata negli
anni precedenti. Siamo sulle montagne della " Svizzera pesciatina".
Tale
curioso appellativo fu coniato nel XIX secolo da Jean Charles Sismondi, un
intellettuale ginevrino esule in Italia per ragioni politiche a cui queste zone
rammentavano la terra natale. Sui dolci fianchi di colline verdeggianti si
stagliano netti dieci antichi paesi, le cosiddette Castella, che sono: Vellano
(600 m.s.l.m.), Pietrabuona (110 m.), Medicina (537 m.), Fibbialla (424 m.),
Aramo (397 m.), San Quirico (529 m.), Sorana (410 m.), Castelvecchio (450 m.),
Stiappa (630 m.) e Pontito (750 m.).
A differenza delle altre volte non partiamo da Pontito ma superiamo il paese in
auto, meglio dire il camion di Bruno, e al bivio per Croce a Veglia prendiamo
per questa località; la strada asfaltata diventa ben presto sterrrata e le
copiose piogge l'hanno trasformata in un tracciato da fuori strada. Giunti in
prossimità di Croce a Veglia lasciamo il nostro mezzo di locomozione e iniziamo
l'escursione.
Qui capiamo il perché dell'appellativo di
"Svizzera" questi grandi prati con tutti quegli armenti al
pascolo ricordano effettivamente i luoghi dello stato elvetico.
Prati rigogliosi delle fresche erbe primaverili sono punteggiate da armenti al
pascolo le mucche ci guardano diffidenti e corrono a protezione dei
vitellini, mentre camminiamo cercando di dare meno fastidio possibile non
possiamo intenerirci alla vista di piccoli che si rincorrono o ancora di chi
reclama la poppata, ci soffermiamo un attimo ad osservare questo bucolico spettacolo.
Siamo sulla strada sterrata denominata Via Croce a
Veglia, siamo ad un bivio, noi andiamo dritto, camminiamo per circa dieci minuti
e ancora un'altro bivio che prendiamo a destra, su un albero possiamo veder le
indicazioni per Lucchio, sentiero n° 67, e per la Penna di lucchio sentiero
n°65, ancora pochi minuti e ci ritroviamo all' insenatura chiamata Sella del Romitorio (m.
1049), a sinistra ha inizio il sentiero per il Monte
Memoriante (m. 1149), ma noi andiamo a destra da dove parte il sentiero per la
vetta.
Entriamo nel sentiero e subito ci troviamo su roccette, ci portiamo verso est
sul crinale che visto dal basso ci ha dato da pensare, una volta arrivati sulla
cresta ci accorgiamo che la salita sarà una salita tra rocce con passaggi
facili di primo grado, unica preoccupazione è quella di seguire i segni
impressi sulle rocce per evitare spiacevoli inconvenienti.
Mentre saliamo ammiriamo il panorama che si fa via via sempre più ampio ma
rimaniamo delusi per le fioriture che credevamo abbondanti e invece sono ancora
indietro.
Giungiamo all'antecima e percorrendo la cresta, spaziosa, giungiamo sulla vetta
a mt. 1176.
Dalla vetta della penna di Lucchio si può ammirare un bellissimo panorama che
spazia dalle Apuane a tutto il crinale appenninico, il
Balzo Nero e sotto di noi l’inconfondibile sagoma del paese di Lucchio,
abbarbicato alla montagna e sovrastato dalla sua rocca.
Dopo una breve sosta ripartiamo prendendo un sentiero che scende dalla parte
opposta verso il M. Memoriante.
Scendiamo tra faggi su un sentiero ripido e scivoloso, mentre scendiamo notiamo
dei grandi branchi di capre selvatiche che al nostro arrivare se la danno a
gambe.
Raggiungiamo un'insellatura dove a sinistra c'è un sentiero che
percorreremo al ritorno e davanti a noi un'indicazione rozza che indica il
Memoriante, andiamo avanti e notiamo un' altra iscrizione: " Memoriante
- direttissima passaggi di primo grado - decidiamo per quest'ultimo.
Entriamo in un canalino che dobbiamo affrontare arrampicandoci, io direi che in
certi punti si può azzardare a classificare anche secondo grado.
Comunque è una facile e divertente salita che comunque va affrontata da
escursionisti esperti e pratici di progressione su roccia.
Al termine del canalino ci troviamo su prati costellati da rocce carsiche e in
breve siamo in vetta (1149 mt.).
Il panorama più o meno è lo stesso della Penna di Lucchio da qui però si
può ammirare anche il caratteristico borgo di Vico
Pancellorum e tutta la vallata di Bagni di Lucca.
Decidiamo di riprendere il cammino e scendere prima di pranzare, qui per chi non
è mai stato su questa montagna potrebbe sorgere qualche problema: di segni neanche l'ombra,
comunque tenendo a vista davanti a noi la Penna di L. ci si orienta
scavalcando la cresta e scendendo verso nord facendo molta attenzione si possono
ora intravedere sulle rocce in basso dei segni rossi sulle rocce, quello è il
sentiero(?) che dobbiamo percorrere.
Oltrepassiamo un dosso e ora dobbiamo prima calarci con mani e gambe e poi
seguire una cengia non molto difficile ma sconsigliabile a chi non abbia
esperienze di arrampicata; ora risaliamo al bivio tra Penna di L. e Memoriante e ci fermiamo per mangiare.
Decidiamo di fermarci quì per il pranzo, ci sistemiamo su morbido paleo
all'ombra di alti faggi con le giovani foglie primaverili.
Ci sistemiamo cercando di non avere contatti con il terreno (leggi non ci
sediamo), per esperienze passate in questi luoghi abbiamo preso il " selvaggiume",
si tratta di acari che sono ospitati dagli animali selvatici e che non
disdegnano neanche la pelle umana e che provocano un prurito intenso.
Comunque al solito Bruno ha portato tutto l'occorrente per sorbirci un buon
caffè compreso la correzione alla grappa.
E'ora di ripartire, non risaliamo la Penna ma
prendiamo il sentiero che scende e precorre la base di quest'ultima montagna,
dovrebbe essere il n° 67, dico dovrebbe perchè in effetti numerazioni non sene
vedono, comunque segni bianco rossi ci sono anche se non sempre evidenti.
Dopo aver percorso molto sentiero in discesa ci troviamo su un tratto in salita
e in breve chiudiamo l'anello riportandoci alla Sella del Romitorio. Risiamo
sulla strada e giungiamo al bivio con la Via Croce a Veglia. Percorrendo la
strada sterrata, questa volto in direzione per Pontito in breve giungiamo al
camioncino; Ci mettiamo degli abiti asciutti e c'è tempo anche per rifarci un
caffè, poi si parte alla volta di Chiesina Uzzanese dove ci dividiamo per
tornare ai rispettivi luoghi di residenza
Un'escursione non lunghissima, neanche molto difficile, interessante per i
panorami e gli ambienti naturalistici, coniugando la camminata con la facile
arrampicata e ci ha molto gratificato dando maggior interesse alla nostra
attività.
Foto
escursione
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