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Questa domenica siamo soli e Giuseppina ma non ci scoraggiamo e decidiamo lo
stesso di partire. Partire per dove? Da principio volevamo andare sul Prana, ma
man mano che ci avviciniamo a Camaiore abbiamo cambiato idea più volte: Gabberi,
Piglione...ma poi la scelta cade sul Matanna da Tre Scolli. Per raggiungere Tre
Scolli bisogna raggiungere Camaiore per via Bellosguardo (SP1). Al semaforo con
via Fondi seguire le indicazioni per Casoli. Raggiungere il paese e
oltrepassarlo, proseguendo per l’unica strada fino a raggiungere Tre Scolli. Lì
ci si troverà di fronte ad un cartello di Strada Privata senza sbocco:
proseguire per circa 300 metri, ignorando le varie strade (private) laterali,
fino a raggiungere, subito dopo una curva a sinistra con uno spiazzo, una sbarra
biancorossa alzata. Il sentiero si trova sulla destra (segnale bianco-rosso),
all’altezza dello spiazzo in cui si può lasciare l’auto.
Risaliamo la strada privata verso destra fino a incontrare l'inizio del sentiero
CAI N°106, sentiero che conduce alla località di San Rocchino (m. 801) dove
troviamo il vecchio oratorio di S. Rocchino, (Cappella di san Rocco; luogo di
antiche controversie di pascolo tra Pomezzana e Casoli).
Ci dirigiamo verso Nord-Est imboccando il sentiero (segnavia 121) che attraversa
a mezza costa prati e campi coltivati con casolari sparsi; verso sud si ha una
magnifica veduta sulla valle di Camaiore in fondo alla quale appare in piena
evidenza la mole del M. Prana.
Si tocca una insellatura secondaria: Foce di "Grattaculo". In prossimità di un
rudere si rientra nel bosco proseguendo fino ad incontrare il bivio col sentiero
segnavia 3, quest'ultimo porterebbe alla Foce del Pallone e da qui, allungando
il cammino, si giungerebbe comunque in vetta al Matanna.
Noi proseguiamo sul sentiero (segnavia 121) incamminandoci sempre nel bosco fino
a incontrare un'altro bivio e qui non ci sono scelte, si deve prendere per forza
quello di destra, il sentiero è segnato ma manca la numerazione. Si prosegue in
salita fino ad arrivare ad una delle creste che scendono dal Matanna;
bella vista su tutta la conca col Prana e il Piglione davanti a noi, in
lontananza la piana di Camaiore, il lago di Massaciuccoli e Viareggio fino al
mare. Si arriva così, in breve tempo, in località Tricucci, dove si trova una
fonte con un abbeveratoio per i molti cavalli che, da quelle parti, vivono
semiliberi, e si prosegue, sempre in falsopiano, uscendo dal bosco per
attraversare, trasversalmente, le ripide pendici erbose del versante meridionale
del Matanna.
Prosegue seguendo prima il crinale e poi il sentiero a mezza costa, dimenticavo
di dire che assieme a noi avevamo anche la Milly tanto splendida quanto testarda
cagnolina di razza bigol. Infatti ad un certo punto ha cominciato a dare segni
di agitazione e poco più avanti abbiamo capito il perché, al pascolo c'erano
alcuni cavalli allo stato brado. Per fortuna ho fatto in tempo a legarla e così
una volta oltrepassati abbiamo potuto ricominciare la salita. Inizialmente si
procede in modo piacevole su prateria, poi, man mano che ci si avvicina allo
strappo finale, il terreno si fa più aspro e roccioso, oltre che ripido, ma mai
veramente difficoltoso od esposto e, dopo un altro tratto che lascia riprendere
fiato, giunge alla corta erta finale che porta alla Foce del Pallone (mt. 1091)
Per la vetta del Matanna, si devono invece seguire le tracce (dapprima bollino
bianco con striscia rossa, poi segni blu) che seguono il crinale in direzione
Ovest.
Inizialmente si procede in modo piacevole su prateria, poi, man mano che ci si
avvicina allo strappo finale, il terreno si fa più aspro e roccioso, oltre che
ripido, ma mai veramente difficoltoso od esposto.
Non c'è più il caldo solicello che ci ha accompagnati sin quì, dal mare giungono
dei neri nuvoloni e un freddo vento ci intirizzisce, quindi mano alle giacche e
quanti.
Si procede tra rocce rosse e prive di vegetazione, sul versante interno vi è
anche parecchia neve. Comunque pian paino giungiamo in vetta (1317m.) sulla
vetta il vento è ancora più impetuoso e i nuvoloni ci avvolgono, non ci fermiamo
neanche un minuto, tanto non si vede niente. da qui potremmo avere una bella
vista sul gruppo delle Panie col profilo dell'Omo Morto, più in basso il
Procinto e la parete sud ovest del Nona, verticale anzi strapiombante. E ancora,
la piana di Camaiore il mare e in lontananza fino a Livorno e alla
Liguria. Si riuscirebbe in caso di aria tersa anche sul mare perfino a scorgere
ben delineata la Gorgona. Ma oggi non ci è dato di godere di tali bellezze.
Comunque per dare più brio alla discesa decidiamo di scendere dalla cresta sud
est, da qui non vi sono ne segni ne tracce da seguire e bisogna fare attenzione
su terreno difficile. All'inizio la discesa è abbastanza tranquilla ma poi
trovandoci davanti ad un salto dobbiamo scendere in un canalino dove il terreno
friabile non ci rende la vita facile, poi si deve fare un traverso verso nord
per portarci sulla cresta ora più tranquilla, da qui quando uno lo decide si può
scender su facile pendio verso il sentiero che si intravede più in basso.
Ci fermiamo solo un pò per pranzare ma fa molto freddo e giusto il tempo per un
panino e si riprende il cammino ripercorrendo a ritroso il percorso del mattino.
Un'ultima scorreria l'ha voluta fare la Milly che annusata l'aria si è gettata a
capofitto lanciando forti latrati dietro a chi sa cosa. Non ci è rimasto che
sederci su un sasso e aspettare che tornasse. Dopo un quarto d'ora si è degnata
a tornare e con l'allettamento di un biscottino si è fatta avvicinare e legata
abbiamo ripreso la via di casa.
E' stata una bella escursione che non facevamo da parecchio tempo, anche se il
panorama non era dei migliori è stato lo stesso appagante. |
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