21/02/2010 da Tre Scolli al Matanna

Il monte Matanna è la cima più alta delle Apuane meridionali: essa sula versante camaiorese e su quello che domina la valle del Serchio, si presenta con ampie distese di prati; verso Stazzema e l'alta Versilia la montagna assume invece un aspetto più severo con un ripido versante caratterizzato da balze rocciose. Ai tre versanti principali corrispondono altrettante creste panoramiche facili da percorrere e degne di interesse; in alternativa proponiamo, come percorso consigliabile, un giro completo della montagna lungo i sentieri che ne attraversano i fianchi orizzontalmente.

 

 
Percorso: Tre Scolli(526 mt), S. Rocchino (801 mt),Foce del Pallone ( 1091mt), Vetta Matanna (1317 mt) Dislivello 791 mt.


 

 
Segnaletica: CAI Bianco rossa  N° 106 - 3 - 121 - tracce di vetta (segni azzurri)


 

 

 

Classificazione: E  
Tempo di percorrenza totale:  circa 5 ore, con sosta pranzo

 

 
Acqua: Fonte in località Tricucci sentiero 121 e  punti appoggio

 

 
Punti sosta: Agriturismo il PaesaggioTel.: 0584 777587; 339 2611833nelle vicinanze di San Rocchino - Rifugio Albergo Alto Matanna Tel. 0584-776005

 

 
 Traccia Google Earth non disponibile

 

Periodo consigliato:  Tutto l'anno, attenzione in caso di neve

 


Questa domenica siamo soli e Giuseppina ma non ci scoraggiamo e decidiamo lo stesso di partire. Partire per dove? Da principio volevamo andare sul Prana, ma man mano che ci avviciniamo a Camaiore abbiamo cambiato idea più volte: Gabberi, Piglione...ma poi la scelta cade sul Matanna da Tre Scolli. Per raggiungere Tre Scolli bisogna raggiungere Camaiore per via Bellosguardo (SP1). Al semaforo con via Fondi seguire le indicazioni per Casoli. Raggiungere il paese e oltrepassarlo, proseguendo per l’unica strada fino a raggiungere Tre Scolli. Lì ci si troverà di fronte ad un cartello di Strada Privata senza sbocco: proseguire per circa 300 metri, ignorando le varie strade (private) laterali, fino a raggiungere, subito dopo una curva a sinistra con uno spiazzo, una sbarra biancorossa alzata. Il sentiero si trova sulla destra (segnale bianco-rosso), all’altezza dello spiazzo in cui si può lasciare l’auto.

Risaliamo la strada privata verso destra fino a incontrare l'inizio del sentiero CAI N°106, sentiero che conduce alla località di San Rocchino (m. 801) dove troviamo il vecchio oratorio di S. Rocchino, (Cappella di san Rocco; luogo di antiche controversie di pascolo tra Pomezzana e Casoli). 

Ci dirigiamo verso Nord-Est imboccando il sentiero (segnavia 121) che attraversa a mezza costa prati e campi coltivati con casolari sparsi; verso sud si ha una magnifica veduta sulla valle di Camaiore in fondo alla quale appare in piena evidenza la mole del M. Prana.
Si tocca una insellatura secondaria: Foce di "Grattaculo". In prossimità di un rudere si rientra nel bosco proseguendo fino ad incontrare il bivio col sentiero segnavia 3, quest'ultimo porterebbe alla Foce del Pallone e da qui, allungando il cammino, si giungerebbe comunque in vetta al Matanna.
Noi proseguiamo sul sentiero (segnavia 121) incamminandoci sempre nel bosco fino a incontrare un'altro bivio e qui non ci sono scelte, si deve prendere per forza quello di destra, il sentiero è segnato ma manca la numerazione. Si prosegue in salita  fino ad arrivare ad una delle creste che scendono dal Matanna; bella vista su tutta la conca col Prana e il Piglione davanti a noi, in lontananza la piana di Camaiore, il lago di Massaciuccoli e Viareggio fino al mare. Si arriva così, in breve tempo, in località Tricucci, dove si trova una fonte con un abbeveratoio per i molti cavalli che, da quelle parti, vivono semiliberi, e si prosegue, sempre in falsopiano, uscendo dal bosco per attraversare, trasversalmente, le ripide pendici erbose del versante meridionale del Matanna.
Prosegue seguendo prima il crinale e poi il sentiero a mezza costa, dimenticavo di dire che assieme a noi avevamo anche la Milly tanto splendida quanto testarda cagnolina di razza bigol. Infatti ad un certo punto ha cominciato a dare segni di agitazione e poco più avanti abbiamo capito il perché, al pascolo c'erano alcuni cavalli allo stato brado. Per fortuna ho fatto in tempo a legarla e così una volta oltrepassati abbiamo potuto ricominciare la salita. Inizialmente si procede in modo piacevole su prateria, poi, man mano che ci si avvicina allo strappo finale, il terreno si fa più aspro e roccioso, oltre che ripido, ma mai veramente difficoltoso od esposto e, dopo un altro tratto che lascia riprendere fiato, giunge alla corta erta finale che porta alla Foce del Pallone (mt. 1091)
Per la vetta del Matanna, si devono invece seguire le tracce (dapprima bollino bianco con striscia rossa, poi segni blu) che seguono il crinale in direzione Ovest.
Inizialmente si procede in modo piacevole su prateria, poi, man mano che ci si avvicina allo strappo finale, il terreno si fa più aspro e roccioso, oltre che ripido, ma mai veramente difficoltoso od esposto.
Non c'è più il caldo solicello che ci ha accompagnati sin quì, dal mare giungono dei neri nuvoloni e un freddo vento ci intirizzisce, quindi mano alle giacche e quanti.
Si procede tra rocce rosse e prive di vegetazione, sul versante interno vi è anche parecchia neve. Comunque pian paino giungiamo in vetta (1317m.) sulla vetta il vento è ancora più impetuoso e i nuvoloni ci avvolgono, non ci fermiamo neanche un minuto, tanto non si vede niente. da qui potremmo avere una bella vista sul gruppo delle Panie col profilo dell'Omo Morto, più in basso il Procinto e la parete sud ovest del Nona, verticale anzi strapiombante. E ancora,  la piana di Camaiore il mare  e in lontananza fino a Livorno e alla Liguria. Si riuscirebbe in caso di aria tersa anche sul mare perfino a scorgere ben delineata la Gorgona. Ma oggi non ci è dato di godere di tali bellezze.
Comunque per dare più brio alla discesa decidiamo di scendere dalla cresta sud est, da qui non vi sono ne segni ne tracce da seguire e bisogna fare attenzione su terreno difficile. All'inizio la discesa è abbastanza tranquilla ma poi trovandoci davanti ad un salto dobbiamo scendere in un canalino dove il terreno friabile non ci rende la vita facile, poi si deve fare un traverso verso nord per portarci sulla cresta ora più tranquilla, da qui quando uno lo decide si può scender su facile pendio verso il sentiero che si intravede più in basso.  Ci fermiamo solo un pò per pranzare ma fa molto freddo e giusto il tempo per un panino e si riprende il cammino ripercorrendo a ritroso il percorso del mattino. Un'ultima scorreria l'ha voluta fare la Milly che annusata l'aria si è gettata a capofitto lanciando forti latrati dietro a chi sa cosa. Non ci è rimasto che sederci su un sasso e aspettare che tornasse. Dopo un quarto d'ora si è degnata a tornare e con l'allettamento di un biscottino si è fatta avvicinare e legata abbiamo ripreso la via di casa.
E' stata una bella escursione che non facevamo da parecchio tempo, anche se il panorama non era dei migliori è stato lo stesso appagante.

 

Foto escursione

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