Questa escursione è il tratto
più occidentale del lungo crinale spartiacque tra le province di Lucca e di
Modena, ingiustamente poco battuto dagli escursionisti: assai bello e istruttivo
è infatti il panorama che si apre tra il colle dei Laghi e Cima la Nuda verso le
maestose Panie e l'alto Appennino reggiano. E' possibile e consigliabile
completare la gita variando il percorso di ritorno lungo il tracciato della
strada forestale ( pista da fondo in inverno)
Passo delle Forbici - Prati di san Geminiano transitando per il rifugio
forestale Maccheria presso il quale è una fonte.
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Classificazione:
E Quote: Passo delle Radici ( 1529mt.) - Cima La Nuda( 1705 mt.) . Passo del Giovarello ( 1663 mt) |
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Periodo
consigliato: Tutto l'anno
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Eccoci alla nostra prima uscita del 2011 in calendario abbiamo messo
un'escursione sulla neve sul monte Rondinaio sull'Appennino tosco emiliano e
visto la disponibilità della sezione di Pietrasanta di metterci a disposizione
il rifugio al Passo delle Radici abbiamo approfittato anche per passare due
giorni convivialmente tra amici. Come detto partiamo sabato 29 e un pò alla spicciolata giungiamo al rifugio del Passo delle Radici,, d'inverno è bene andarci con la luce perchè bisogna riempire l'impianto dell'acqua che và obbligatoriamente svuotato alla partenza per non farlo ghiacciare e per portare una temperatura ambiente accettabile, per fortuna ha funzionato tutto bene, come sempre, ovviamente. Appena terminano gli arrivi si da il via all' happy hour, preludio di una cena memorabile. In queste occasioni ci proponiamo sempre di portare solo il necessario e lo facciamo, solo che è il necessario per rimanere lì per almeno una settimana!! Praticamente tra l'happy hour e la cena non c'è stato stacco e ci siamo trovati dall'aperitivo alle penne condite con sugo di pancetta e salsiccia, grigliata mista e tanti formaggi, salumi, acciughe marinate, peperoncini ripieni sott'olio ecc ecc. Ahh!! siamo belli satolli qui ci vuole una bella passeggiata; ci portiamo sulla pista di fondo e facciamo la camminata sotto una copiosa nevicata, tanti piccoli fiocchi che ermetici quanto disordinati danzano nell’aria, riempiendo l’atmosfera di una fragranza inconfondibile, l’odore della neve. Minuto dopo minuto tutto è ricoperto, immerso in una luce limpida e chiara, una coperta candida che sembra formata da milioni di preziosi brillanti Rientriamo ma prima di andare a letto un ultimo punch caldo non ce lo vuoi mettere? Finalmente ci decidiamo ad andar a letto e quasi tutti muniti delle dovute precauzioni anti russatori. La notte , comunque, passa senza niente di tragico o peggio di quello già sentito. Ci alziamo e la prima cosa da fare è vedere com'è il tempo, sapevamo che secondo le previsioni sarebbe stato tempo brutto con nevicate: ma hai visto mai che si sbaglino? No! Non si sono sbagliati, la neve scende sempre abbondante. Bè intanto facciamo colazione e poi decideremo il da farsi. Tenuto conto che gli altri amici che dovevano telefonarci per farci sapere quando arrivavano non si sono fatti sentire, le strade sono non molto belle e sicuramente portarci al Lago Santo sarebbe stato un azzardo abbiamo deciso di variare l'escursione da quella con ramponi e piccozza sul monte Rondinaio a un'altra più tranquilla con le ciaspole dal Passo delle Radici al Passo del Giovarello. Ecco partiamo, siamo tutti e quindici in fila indiana, non tutti camminano speditamente, infatti per alcuni di noi è la prima volta che mettiamo questi arnesi, in breve però si capisce come funzionano e tutti quanti riusciamo a reggere il ritmo, vedere alcune nostre compagne di avventura è molto divertente sculettano che sembrano tante paperelle. Partiamo dal rifugio e invece di seguire la pista da sci di fondo prendiamo sulla sinistra camminando nel bosco di faggi facciamo un giro più largo ma comunque ci troviamo ad intersecare nuovamente la pista. Siamo ad un bivio, prendiamo sulla sinistra, presenti dei paletti segnaletici del sentiero 00. Ovviamente cerchiamo il più possibile di non camminare in mezzo alla pista e dove possibile prendiamo nel bosco a questo punto stiamo aggirando l'Alpicella delle Radici a quota 1595 mt. Ci troviamo ora su una vecchia pista da sci del comprensorio di San Geminiano e ormai non più in uso la attraversiamo, risaliamo nel bosco per un tornante che ci riporta ad riattraversare nuovamente la pista sul lato opposto a una quota maggiore, saliamo un breve pendio e ci troviamo a pochi metri al di sotto del Colle dei Laghi su cui si abbarbicano gli ultimi contorti faggi e dopo breve tratto in discesa si rimonta per prendere l'ultimo sentiero che ci porta alla Cima La Nuda ( 1705 mt.) Da quì si potrebbe avere uno splendido panorama sull' intera catena delle nostre Apuane e sulla nostra sinistra farebbe sfoggio Bocca di Massa e il monte Cella. Entriamo in un'abetaia e al termine di una salita proseguiamo sul filo di cresta in direzione nord est, già in territorio della provincia di Reggio Emilia. si arriva rapidamente al Passo del Giovarello. Anche da quì posso solo raccontarvi cosa si potrebbe vedere, lo sguardo oltre che spaziare verso le Apuane si spingerebbe anche verso la Pianura Padana e in lontananza risalterebbe la caratteristica sagoma della Pietra di Bismantova. Torniamo indietro e questa volta andiamo a lume di naso cercando di orientarci nella direzione da prendere, risulta molto divertente camminare nel bosco su neve vergine, è vero che non vediamo gran che del panorama ma l'ambiente in cui ci troviamo è tra il sogno e il fantastico, gli alberi sono ricoperti di cristalli di ghiaccio , puri, luccicanti come diamanti, sono sculture di ghiaccio, magicamente trasformati . Camminiamo ancora sotto una fitta nevicata, migliaia di fiocchi di neve scendono scesi multiformi, tenendosi per mano silenziosi, a ricoprire lentamente i paesaggi montani, unici, particolari. Ritroviamo la pista da sci e la pendenza ci invoglia a scenderla a rotta di collo, è molto divertente, tanto che esageriamo con la discesa e ci rendiamo conto che siamo troppo bassi quindi tagliamo nel bosco e proseguiamo verso sud est sino a ritrovare le piste da sci di fondo, da quì riprendiamo la strada già percorsa e ci riportiamo al rifugio. Per terminare degnamente la nostra prima uscita del 2011 cosa non fare se non ritrovarci tutti a tavola? e infatti cerchiamo di dare fondo alle scorte che comunque rimangano sempre abbondanti. Le lancette dell'orologio sembrano in certi momenti essere più veloci e in men che non si dica è già l'ora di sbaraccare, ci mettiamo tutti assieme a riordinare e poi ci rimane da liberare le auto dalla neve e.......abbiamo fatto 30 facciamo anche 31, chiudiamo con un punch caldo al bar del Passo. E' vero che non è stata l'escursione programmata ma questa esperienza è stata ugualmente positiva, infatti siamo potuto stare assieme condividendo la gioia di una giornata passata spensieratamente infatti i veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro, come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno.
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