Anche questa volta ci ritroviamo in
un bel numero, in 19, questo 2012 si preannuncia un buon anno per la
nostra sezione.
per questa escursione usciamo dall'ambiente aspro, severo e
affascinante delle Apuane per visitare il Monte Limano
sull'Appennino lucchese. Zona non molto frequentate, ingiustamente,
dagli escursionisti ma molto belle e interessanti per flora, fauna e
storia.
Affrontiamo un viaggio di circa un'ora per portarci al paese di
Limano (m.540 s.l.m.).
Una frazione del Comune di Bagni di Lucca, a circa 12 km. dal
capoluogo e' un antico borgo della Val di Lima, situato a poca
distanza dalla Strada Statale n. 12 dell’Abetone e del Brennero. Il
paese e' dominato dalla mole del monte di Limano, raggiungibile in
circa 1 h. e 30 minuti di cammino. Posizionato su due colli, al
centro del borgo si trova la piazza di Gave (il toponimo deriva
dalla parola cave), dove si svolgono tutti gli avvenimenti piu'
importanti. La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Martino, si trova
sul lato est ed e' posizionata sul punto piu' alto di tutto il
borgo: fu completata nel 1776 e ampliata all’inizio del Novecento;
al suo interno si conservano una Madonna robbiana e un organo di
buon valore. Poco fuori del centro abitato si trova un altro
edificio religioso, la chiesa della Madonna delle Grazie.
Lasciano le auto all'imbocco del paese di Limano, in località S.
Martino e attraversiamo le viuzze di questo antico borgo appollaiato
su un crinale.
Ci dirigiamo verso il cimitero dove il
sentiero 10B prende a
destra mentre noi prendiamo sulla sinistra costeggiando le mura
del cimitero.
camminiamo su un sentiero poco ripido portandoci verso ovest per
raggiungere il Colle d'ell'Aiuola a 700 mt. Purtroppo la mancanza di
segni o altre indicazioni continuiamo a camminare su quello che ci
appare come il sentiero più evidente e proseguiamo sino a
raggiungere la croce di
Gruvitano.
Quando siamo partiti c'era un pallido sole ma già da adesso
minacciose nubi nere ci sovrastano e quel vento tipico che annuncia
pioggia soffia forte, comunque procediamo lo stesso.
Abbiamo sbagliato un po' la strada ma scrutando dove è la vetta del
monte, o dove crediamo che sia, cerchiamo una traccia che ci conduca
verso quella direzione.
All'inizio procediamo su terrazzamenti con erba ma ben presto il
cammino è ostacolato da folte piante di erica e ginestre ma quello
che ostacola di più sono molti rovi che troviamo sul cammino e ne
sanno qualcosa quelli che per questa escursione hanno deciso di
venire a gambe e braccia scoperte!
A occhio e croce dovremmo essere sul monte Piano a quota 770 mt.
l'unica cosa sicura è che siamo a quella quota, fatto confermato dal
GPS, comunque grazie alla sezione CAI di Maresca che ci hanno
gentilmente fornito la traccia GPS dell'escursione sappiamo anche
che siamo sul percorso giusto. Giungiamo ad un più ampio sentiero e
da principio ci sembra quello giusto ma poi consultando ancora lo
strumento ci rendiamo conto che dobbiamo attraversarlo risalendo sul
poggio davanti a noi e ancora ci immergiamo nel folto della
vegetazione. Tra tutte quelle ginestre e eriche si notano anche dei
castagni maestosi di notevoli misure, inoltre notiamo anche che la
zona un tempo era tutta coltivata, ancora si vedono i vecchi
terrazzamenti e muretti di pietra, il pensiero viene subito alla
vita dura di quei tempi.
Finalmente intorno agli 800mt. il bosco si fa meno fitto e tra i bei
castagni si notano ancora le piazzuole di vecchie carbonaie.
Purtroppo quello che speravamo non avvenisse è arrivato! All'inizio
poche gocce ma ben presto un fitta pioggerella ci obbliga a metter i
copri zaini e indossare mantelle o giacche a vento.
Usciamo
definitivamente dal bosco e siamo in un ambiente carsico e dobbiamo
seguire i crinale iniziando a salire divertenti
roccette che però a
causa della pioggia iniziano ad essere anche abbastanza scivolose,
comunque procedendo con prudenza riusciamo ad andare avanti senza
grossi rischi. Proseguendo per crinale continuiamo a salire, non ci
resta altro da fare ormai dobbiamo giungere in vetta. Giungiamo ad
una sella dove sono presenti dei punti d'ancoraggio per calarsi in
doppia, sicuramente per il periodo invernale quando ci sia presenza
di molto ghiaccio. Su un masso una targa a ricordo di un socio CAI
di Maresca che qui per un malore perse la vita, anche noi abbiamo
voluto dedicargli un' attimo di raccoglimento in silenzio.
Intanto la pioggia continua a cadere ed è abbastanza fastidiosa,
anche perché rende molto scivolosa la roccia, ma ormai non possiamo
far altro che proseguire e continuiamo per crinale sino ad vedere la
vetta del Limano, più distante un branco di capre ci osserva
perplesso.
Finalmente affrontiamo l'ultima salita e giungiamo, infine, sulla
vetta a quota 1231 mt.
Sulla vetta c'era una grande croce di legno ma le intemperie e
probabilmente il forte vento l'hanno spezzata, deve aver soffiato
molto forte per spezzare quelle grosse travi!
Purtroppo non possiamo ammirare un gran che del panorama, si
intravedono tra le nuvole il monte Pratofiorito, il Balzo Nero il
Memoriante.
Se non ci fossero state le nuvole avremmo potuto seguire la lunga
dorsale che degrada verso occidente e che si porta fino ai
contrafforti delle Apuane.
Comunque sotto di noi bella vista sui paesi di Vico Pancellorum,
Piteglio e Prataccio nel pistoiese, di Lucchio (solo in parte), di
Casoli, S.Cassiano e Pieve di Controne.
Il maltempo non ci permette di restare a lungo in vetta, fa anche
molto freddo. Scendiamo verso nord seguendo il crinale per poi
abbassarci verso la dorsale erbosa di Poggio L'Omo a quota 1204 mt.
Dopo una discesa su prateria rientriamo nel bosco e seguiamo il
sentiero abbastanza evidente sino a che non si vede più la traccia,
quì con senso dell'orientamento, o con il GPS , come abbiamo fatto
noi, si devia a destra oltrepassata una sottostante radura si gira a
sinistra, omini in pietra. Il sentiero ridiventa visibile e lo si
segue con qualche tornante e sbucando su uno spazio dove c'è l'oratorio
della Madonna della Costa in località Granaglio a quota 611mt., da
dove parte il sentiero n° 10b.
Entriamo dentro la cappellina e ci fà piacere che all'interno ci
sia un tavolo con panca a ferro di cavallo ricavata segando il fusto
di un albero cresciuto a forma di uncino e molto più piacevole la
presenza di un piccolo caminetto e legna asciutta, subito abbiamo
acceso il fuoco e dato l'assalto alle varie provviste.
Quando siamo in così alto numero anche i vari dolci abbondano e
quindi dagli zaini sono uscite torte intere. A questa escursione
c'era anche l'amico Bruno da Monte Catini e naturalmente quando c'è
lui non manca mai la
macchinetta del caffè con fornellino annesso e le famose cialde,
un bel caffè caldo e magari corretto con una bella grappina è quello
che ci vuole.
Intanto fuori non piove più e il tempo passa velocemente, dobbiamo
riprendere la strada del ritorno e quindi diamo una pulita e ci
prepariamo a ripartire ma prima dobbiamo fare la foto di gruppo che
non abbiamo fatto in vetta.
Ci immettiamo sul sentiero 10b e scendiamo verso sud seguendo la
mulattiera tra boschi di castagno e ora che stiamo avvicinandoci al
paese di Limano spunta anche un pallido solicello.
Dopo circa un'ora di cammino giungiamo a Limano terminando così la
nostra escursione.
Escursione bagnata ma comunque molto appagante e molti di noi hanno
espresso il desiderio di tornarci al più presto con condizioni meteo
più favorevoli per godere meglio dei panorami e i paesaggi che
vengono attraversati.
Foto
escursione
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