12/5/2013 Da Vinca a Punta Quèsta


Torrione Figari, con il suo masso sommitale e sulla destra Punta Questa

Assieme al vicino Torrione Fìgari, la Punta Quèsta è la quota più pronunciata ed elevata della lunga cresta dei Pradacetti, che scende dalla Forbice fino alla confluenza di due tra i più selvaggi valloni apuani: il Canal Fondone e il Canale degli Alberghi. La posizione particolare, staccata dallo spartiacque principale, consente di osservare da un’ottima angolazione gli aspri pendii meridionali della cresta apuana, dal M. Grondìlice al M. Cavallo passando per il M. Contrario.
 
( dal sito Vado e torno in montagna http://www.vadoetorno.altervista.org )

 

 

 

Itinerario: 

Strada Vinca/Valle di Vinca (Fosso di Nebbieto) 925 m - Casa Farfareto (rud.) 995 m c. - sent. 38 - Capanna Garnerone 1261 m - Foce di Rasori 1318 m - sent. 186 - bivio sent. 168 (piazzola elisoccorso) 1330 m - sent. 168 - Bivio sent. Punta Quèsta 1330 m c. - Canale a Ovest della Focetta - Via normale Punta Quèsta - Intaglio 1476 m - Punta Quèsta 1519 m -

Come Arrivare: 
Vinca si raggiunge percorrendo l'autostrada A15 della Cisa, uscire ad Aulla e seguire le indicazioni per Equi Terme che coincidono per un tratto con la statale del Cerreto. Dopo alcuni chilometri si svolta a destra e giunti a Ponte di Monzone si svolta di nuovo a destra, seguendo ora le indicazioni per Vinca.


INDICAZIONI STRADALI

 
Sentieri: Segnaletica: CAI Bianco rossa - 
N° 153
 - Vinca – strada interrotta – Casa Farfareto (loc. La Prada) – bivio sent.38 – Capanna Garnerone
 
N° 38
  Colonnata – Case del Vergheto – Foce Luccica – Foce di Vinca – Pian di Maggio – Strada della Todt – loc. Le Prade – Vinca
 
N° 173 
Rif. Carrara – Retroborla – Foce di Pianza – Foce del Fanaletto – Foce del Pollaro – Foce di Vinca – Foce di Nàvola – Foce Rasori – Capanna Garnerone

N° 168  Biforco – Canal Fondone – Foce Rasori

Mappa   

 


 

Classificazione: EEA

 

Tempo di percorrenza:  Tempo di percorrenza totale:  circa 5,00
 
Acqua: Al paese di Vinca, a capanna Garnerone
 
Punti sosta:  Nessuno, la capanna Garnerone non è un bivacco aperto, per cui non bisogna farci affidamento in quanto le chiavi vanno richieste allla sezione CAI di Carrara  tel. 0585 776782
   
 
Traccia gps           Traccia Google Earth

 

Periodo consigliato:  Da maggio a ottobre

 

           

Oggi le previsioni meteo sono buone...finalmente una domenica decente!  Mi unisco ad un'escursione organizzata dal CAI della sezione di Pietrasanta alla Punta Questa, questa mi manca ed è ora che metta la bandierina anche su questa cima.
L'appuntamento è per le ore 07,00 e abbastanza puntuali ci troviamo un gruppetto abbastanza sparuto, solo in cinque, anche a causa di un'altra escursione sul sentiero alta Versilia che viene recuperato  dalla domenica precedente annullata a causa del maltempo.
Va bene partiamo; imbocchiamo l'autostrada e ci dirigiamo al paese di Vinca in Lunigiana ( vedi indicazioni stradali )
Giunti al paese non vi entriamo e continuiamo dritto sino a che la strada non si restringe ed evidente che ormai questa strada che serviva per le cave è stata abbandonata e in pessimo stato, dopo circa due kilometri, troviamo uno spiazzo
presso il Fosso di Nebbieto (925 m)dove poter parcheggiare e subito davanti a noi parte il sentiero n° 153.
Imbocchiamo questo sentiero che conduce  a Capanna Garnerone, entriamo in bellissimo bosco di castagni secolari davvero imponenti, testimonianza dell’antica cultura del castagno molto diffusa anche in questa zona della Lunigiana.

Il sentiero sale ripido a sinistra, in direzione NO, e dopo pochi minuti la pendenza si attenua, si esce dal bosco in corrispondenza dei ruderi della Casa Farfareto (995 m)siamo anche fortunati le diverse piante di ciliegio sono in fiore ed è un bello spettacolo davvero.
Saliamo e ci troviamo su una strada sterrata che corrisponde al sentiero n° 38, la così detta Strada dei Tedeschi.
Il panorama si apre sulla sinistra sul pizzo d’Uccello, sulla foce di Giovo, sulla cresta Garnerone ed i sottostanti pendii erbosi e rocciosi, a destra in basso c’è il paese di Vinca ed in alto la mole imponente del Sagro.
Proseguendo sempre sul n° 38 giungiamo ad un bivio tra il nostro 38 e il 153 che parte sulla sinistra, è quest'ultimo che ci condurrà a Capanna Garnerone.
Il sentiero è immerso nel bosco e nella giusta stagione si può far incetta di lamponi, infatti se ne intravedono già le piante che col passar dei giorni invaderanno tutto il percorso. Giungiamo, poi, ad un'altro grosso rudere a circa 1100 mt. ci troviamo per un breve tratto all'aperto ma subito dopo ci si inoltra in un fittissimo bosco di pini, in breve giungiamo alla Capanna Garnerone ( 1280m.)
facciamo una piccola sosta per rinfrescarci alla bella fonte della Vaccareccia.
Riprendiamo il cammino, sempre nel bosco, sul sentiero 173 in comune con il 168 e in pochi minuti siamo alla Foce Rasori ( 1318 mt.). Uscendo dal bosco il panorama si apre sul versante marino e il lungo e profondo Canal Fondone.
Molto interessante anche la vista sul complesso versante Sud-Ovest del M. Grondìlice e la cresta dei Pradacetti con le rocciose cime del Torrione Fìgari e della nostra meta: la Punta Quèsta.
Purtroppo quando ci immettiamo su questo versante la nebbia avvolge tutto celando allo sguardo le vette che ci sovrastano, ma ogni tanto si dirada e ci lascia vedere la Punta Quèsta che si trova a destra del Torrione Figari (dedicato all’alpinista Bartolomeo Figari) ben riconoscibile per il masso sospeso proprio sulla sua cima.
Seguiamo il sentiero n° 168 verso est e in breve giungiamo alla
piazzola per atterraggio elicotteri. Sempre camminando sul 168 giungiamo ad un bivio dove bisogna fare molta attenzione perchè non ben evidente, segnalazione su roccia per Punta Quèsta. Il 168 scende, a destra,  nel Canal Fondone, mentre noi dobbiamo salire sulla sinistra il sentiero appena detto. Proseguiamo e la traccia non è sempre su sentiero ma spesso si attraversano delle roccette che non presentano nessun problema tranne che, oggi, sono bagnate e abbastanza scivolose. Superiamo un boschetto di faggi e giungiamo alla base
di un torrione posto a sinistra del Figari, poi allo sbocco di un canale che separa questo piccolo torrione dal Torrione Figari (presente un piccolo vasetto con un quadernino…allagato!!).
Seguiamo ancora la traccia  tra i faggi  e costeggiando il Figari giungiamo ad una segnalazione per la Punta Quèsta, noi la ignoriamo e continuiamo dritto seguendo una traccia non più segnata ma comunque evidente, ci troviamo su una breve cengia e poi  dobbiamo affrontare due salite facili ma comunque con l'aiuto delle mani sino a che la traccia si interrompe, anche perché proseguendo si farebbe un bel volo nella Valle degli Alberghi, vi sono diversi canalini sulla nostra sinistra, dobbiamo prendere l'ultimo, si sale facilmente tra paleo e roccette, a quest'ultime dobbiamo fare attenzione perchè molte sono smosse e più che per chi sale il problema potrebbe essere per chi segue.
Al termine del canalino dobbiamo scendere brevemente ad una insellatura  e poi risalire subito ancora in un canalino sino a giungere all'ante cima del Quèsta, infatti la punta è composta da due cime con la differenza di quota minima, la cima Sud-Est (1522.0 m) e la cima Nord-Ovest (1521.4 m). Scendiamo dalla prima per circa una decina di metri e poi risaliamo sulla vetta principale dove dobbiamo fare attenzione in quanto abbastanza esposto.
Ma eccoci finalmente in vetta è molto emozionante giungere in un luogo dove non si era mai stati, l'avevo sempre vista dal basso e era molto tempo che desideravo arrivarci ed eccomi qui finalmente. Purtroppo il panorama, oggi, non è dei migliori si riescono ad intravedere tra le nuvole le Apuane Settentrionali, anche semi nascoste si presentano in tutta loro aspra e possente bellezza. Questo è un punto centrale delle Apuane Settentrionali, sotto di noi la visuale si affaccia sulla vertiginosa e bellissima Valle degli Alberghi, di fianco a noi sulla vicina Torre Figari il masso sulla vetta che ci ha fatto parlare molte volte di questa curiosità.
Dopo aver fatto le solite foto di rito e visto la temperatura che è abbastanza rigida, riprendiamo la via della discesa. Scendiamo tenendo la sinistra e dirigendoci verso est prendiamo una traccia tra detriti abbastanza infidi, perdere l'equilibrio non è molto raccomandabile! Soprattutto nel delicato passaggio successivo in discesa su terreno friabile e molto esposto, percorriamo una larga cengia erbosa con la presenza di qualche faggio.
Costeggiamo la parete del Torrione Fìgari, la cengia si fa rocciosa e diviene più stretta, ma sempre comoda.
Giungiamo alla caratteristica Focetta a 1436 mt da dove dovremmo calarci in corda doppia per circa una trentina di metri. All'inizio del canalino sott'ostante è stata
posizionata una corda ad anello assicurata ad una roccia dove assicuriamo la nostra corda di calata.
Il nostro gruppo è di sole cinque persone e ce la caviamo tutti bene nello scendere e in pochissimo tempo siamo tutti in fondo, Questa calata l'abbiamo effettuata in corda doppia ma non presenta grandi difficoltà anche nell'effettuarla in libera, sulle guide viene classificata  di 1° grado.
Scendiamo ora ancora lungo il canale verso ovest su ravaneto, attenzione a non scivolare! Al termine del canale ci ritroviamo sul sentiero che abbiamo percorso precedentemente.
Per il ritorno ripercorriamo integralmente il sentiero già fatto e quindi giungiamo di nuovo a foce Rasori e poi a Capanna Garnerone dove pranziamo e rimaniamo per un po' a scambiarci le nostre impressioni sull'escursione. Riprendiamo il cammino  a ritroso per la via di salita, sentiero n° 153,  ed in 35 minuti arriviamo alla macchina.
L'escursione è finita e rientriamo ma prima ci fermiamo lungo la strada per brindare a questa bellissima e insolita ascesa.
Un grazie a Beppe del CAI di Pietrasanta che l'ha organizzata benissimo.

 

 

Foto escursione
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