18 ottobre 2015 Penna di Lucchio

Dalla vetta della Penna di Lucchio (1176 mt.) abbiamo magnifiche vedute, come il vicino Monte Memoriante o, al di là della Lima, il Monte di Limano e l’ancor più severo Balzo Nero che sovrasta Vico Pancellorum e la sua bellissima pieve. M. Memoriante (mt 1149 s.l.m. ) s'innalza sulla sinistra orografica del torrente Lima, ai confini delle province di Lucca e Pistoia. Esso forma con la "gemella" Penna di Lucchio (mt 1175 s.l.m. ), dalla quale è diviso da un colletto posto a mt 1047, un massiccio (nome magari improprio) calcareo di una certa estensione geografica, se si considera che questo si prolunga verso Sud-Est lungo il crinale spartiacque che divide la media valle della Lima dalla "Svizzera Pesciatina", comprendendo anche il monte Lischeta, il monte Granaio e tutto l'altopiano di Croce a Veglia. Questa zona si inserisce in una piu vasta area carsica che si estende su ambedue i versanti del torrente Lima nella sua media valle, comprendendo anche i monti del Balzo Nero, di Limano, di Pratofiorito.

 

 

Itinerario:  Croce a Veglio ( 906 mt.)- Sella del Romitorio (1049 mt.) - Penna di Lucchio (1176 mt.)

 

Come Arrivare: 
A12/E80, A11 e E76 in direzione di Strada Provinciale 45/SP45 a Chiesina Uzzanese. Prendere l'uscita Chiesina U. da A11/E76
seguire strada Provinciale Romana, Via Comunale Romana, Strada Provinciale Mammianese, Strada Provinciale Val di Forfora e Via di Pontito in direzione di Via Lunga a Pontito

INDICAZIONI STRADALI

 
Sentieri: Segnaletica: CAI Bianco rossa - 
   
659 Sella del Romitorio - Penna di Lucchio
      
  67        Croce a Veglio - Lucchio
       
Classificazione:  E

Dislivello:  270 mt

 

Tempo di percorrenza:  Tempo di percorrenza totale:  circa 3 ore
 
Acqua: Al paese di Pontito
 
Punti sosta:  Nessuno

Periodo consigliato: Tutto l'anno, sconsigliato con presenza di neve o ghiaccio
   

       
Questa volta effettuiamo l'escursione sull'Appennino pistoiese uscendo un pò dalle nostre splendide Apuane. L'escursione si svolge nella " Svizzera pesciatina": tale curioso appellativo fu coniato nel XIX secolo da Jean Charles Sismondi, un intellettuale ginevrino esule in Italia per ragioni politiche a cui queste zone rammentavano la terra natale. Sui dolci fianchi di colline verdeggianti si stagliano netti dieci antichi paesi, le cosiddette Castella, che sono: Vellano (600 m.s.l.m.), Pietrabuona (110 m.), Medicina (537 m.), Fibbialla (424 m.), Aramo (397 m.), San Quirico (529 m.), Sorana (410 m.), Castelvecchio (450 m.), Stiappa (630 m.) e Pontito (750 m.). Di solito da quest'ultima località partiamo per l'escursione ma visto il tempo un pò incerto decidiamo di seguire la strada, da prima asfaltata e poi sterrata per Croce a Veglia.
Ci troviamo a Pescia e formiamo un gruppo di sei persone, poi seguendo la strada delle " Castella" attraversando i paesi di Aramo, S. Quirico, Castelvecchio, Stiappa e infine Pontito.
Come detto questo borgo, normalmente, sarebbe la partenza per l'escursione ma visto che noi vogliamo accociarla non lo visiteremo ma alcuni cenni vale la pena dirli.
Pontito 700 mt, è la borgata più elevata della " Svizzera pesciatina", ed è anche la più lontana dal capoluogo. Il paese ha una caratteristica forma a ventaglio rovesciato, con la chiesa a fare da vertice, le strade e le case a formare vari archi concentrici. Nel punto più basso del paese si trova la cappella della Madonna del Soccorso e più in basso ancora i ruderi della chiesetta di S. Andrea, riportati alla luce dagli archeologi del museo di geopaleontologia, archeologia e mineralogia di Pescia. Il paese diede i natali a Lazzaro Papi, letterato di fama tra Settecento e Ottocento, medico al seguito della Marina di Sua Maestà Britannica in India e primo traduttore in italiano del Paradiso Perduto di John Milton.
E' possibile pernottare presso l'ostello comunale o la canonica di Pontito, nel mese di agosto viene tenuta la sagra del formaggio pecorino.
Dal paese di Pontito proseguiamo sempre su strada asfaltata, dopo aver superato la chiesa della Madonna delle Grazie si superano alcuni tornanti e si proseguiamo in salita fino a che la strada non diviene pianeggiante fino a Croce a Veglia (m.906) riconoscibile dalla piccola cappellina e da una grande croce.
Croce a Veglia è posta sul crinale spartiacque tra le valli della Lima e del torrente Pescia, proprio sopra Pontito, e qui si può arrivare percorrendo tutta la strada della Svizzera Pesciatina, sia da Pistoia arrivando prima alla Femminamorta e poi attraversando i paesi della Val di Forfora, Crespole, Calamecca e Lanciole. Da qui si capisce la grande importanza di questo luogo nell'antichità via di transito e di collegamento fra la valle del Pescia e la Lucchesia.
Questo luogo era famoso in antichità perché vi si trovava un ospitale che forniva ricovero ai viandanti che percorrevano l'antica strada che univa Lucchio e la Val di Lima a Pescia ed è sempre stato un sito utilizzato per l'allevamento delle pecore.
Lasciamo le auto e proseguiamo a sinistra lungo la "rossa" strada di crinale (ottimo panorama sulla "Svizzera pesciatina") con alcuni saliscendi si raggiunge il bivio per "case Giannini".
 
Capiamo il perché dell'appellativo di "Svizzera" questi grandi prati con tutti quegli armenti al pascolo ricordano effettivamente i luoghi dello stato elvetico.
Proseguiamo dritti tralasciando la strada sulla sinistra, camminiamo per circa dieci minuti e ancora un'altro bivio che prendiamo a destra, su un albero possiamo veder le indicazioni per Lucchio, sentiero n° 67, e per la Penna di lucchio sentiero n°65, ancora pochi minuti e ci ritroviamo all' insenatura chiamata Sella del Romitorio (m. 1049), a sinistra ha inizio il sentiero per il Monte Memoriante (m. 1149), ma noi andiamo a destra da dove parte il sentiero per la vetta della penna di Lucchio. Entriamo nel sentiero e subito ci troviamo su roccette, ci portiamo verso est sul crinale che visto dal basso ci ha dato da pensare, una volta arrivati sulla cresta ci accorgiamo che la salita sarà una salita tra rocce con passaggi facili di primo grado, unica preoccupazione è quella di seguire i segni impressi sulle rocce per evitare spiacevoli inconvenienti.

 Giungiamo all'antecima e percorrendo la cresta, spaziosa, giungiamo sulla vetta a mt. 1176. Dalla vetta della penna di Lucchio si può, meglio dire si potrebbe visto la nebbia che incombe su tutte le valli, ammirare un bellissimo panorama che spazia dalle Apuane a tutto il crinale appenninico, il Balzo Nero e sotto di noi l’inconfondibile sagoma del paese di Lucchio, abbarbicato alla montagna e sovrastato dalla sua rocca.
 Dopo una breve sosta ripartiamo prendendo un sentiero che scende dalla parte opposta verso il M. Memoriante. Scendiamo tra faggi su un sentiero ripido e scivoloso, mentre scendiamo notiamo dei grandi branchi di capre selvatiche che al nostro arrivare se la danno a gambe.
Raggiungiamo un'insellatura  con tre sentieri: a destra quello che scende a Lucchio, davanti a noi quello che sale al Memoriante, quest'ultima vetta sarebbe stata in programma se le condizioni meteo fossero state buone ma dovendo affrontare alcuni passaggi un pò delicati  con la roccia umida non è stato il caso di rischiare e quindi prendiamo quello a sinistra che torna verso Croce  a Veglia 
 Scendiamo e precorriamo la base della Penna di Lucchio, dovrebbe essere il n° 67, dico dovrebbe perché in effetti numerazioni non sene vedono, comunque segni bianco rossi ci sono anche se non sempre evidenti. Dopo aver percorso molto sentiero in discesa ci troviamo su un tratto in salita e in breve chiudiamo l'anello riportandoci alla Sella del Romitorio. Risiamo sulla strada e giungiamo al bivio con la Via Croce a Veglia.
 Percorriamo la strada questa volta sino ad incontrare dei segni rossi su delle rocce sulla nostra destra, il breve sentiero serve solo per tagliare la grande curva che percorre la strada e subito ci ritroviamo sullo sterrato e in breve a Croce a Veglia.
Ora si potrebbe dire che l'escursione si terminata ma saputo che nelle vicinanze c'è un agriturismo, La Revia, decidiamo che sarebbe bello terminare la giornata a mangiare qualcosa di caldo. Prendiamo una strada sulla sinistra che si divide in altre due, una che sale e una che scende, 50% di possibilità di sbagliare! Beccato in pieno.
dopo circa mezz'ora di cammino su strada sterrata e molto ripida ci viene il dubbio che forse è la strada sbagliata, ci decidiamo a chiamare i proprietari dell'agriturismo e molto gentilmente si sono offerti di venirci a prendere, forse hanno pensato che altrimenti chi sà dove saremmo finiti!!
Torniamo sui nostri passi e presto sentiamo il rumore di un motore e vediamo arrivare un 4x4 Toyota, è il nostro salvatore!
Saliamo chi all'interno, chi sul cassone e si parte ma invece di tornare indietro prende per una specie di strada che a  dir poco molto dissestata.
E a detta del nostro autista più avanti diventa ancora peggio e così è stato! Buche e profondi solchi scavati dall'erosione dell'acqua facevano che venissimo sballottati a destra e a manca frasche e rami sbattevano da tutte le parti, specialmente di chi aveva voluto salire sul cassone.
Comunque con molta bravura ci ha portato sani e salvi davanti alla struttura.
Veniamo accolti molto calorosamente e subito messi a nostro agio; ci accomodiamo e ci vengono portati subito tordelli al burro e salvia, buonissimi come buonissima è stata la polenta e cinghiale che è seguito, dolce caffè e ammazza caffè hanno chiuso il pranzo il tutto per una cifra irrisoria.
Rimaniamo un pò a raccontarci le nostre storie ma poi se pur a malincuore dobbiamo tornare alle auto, salutiamo i gestori molto gentili e ospitali poi c assicuriamo che il sentiero questa volta sia quello giusto e ci dirigiamo verso Croce a Veglia che raggiungiamo in una quindicina di minuti sotto una fitta pioggerella.


Foto escursione
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