22/11/2015 Cresta degli Abbacchiati

 

Itinerario:  Casoli, cresta degli Abbacchiati, Sestriana, Tre Scolli, Casoli

 

Come Arrivare: 
Bisogna raggiungere Camaiore per via Bellosguardo (SP1). Al semaforo con via Carignoni seguire le indicazioni per Casoli. Raggiungere il paese e trovare parcheggio il più vicino possibile alla piazza.
 

INDICAZIONI STRADALI

 
Sentieri: Segnaletica:  T.F.C (Trekking delle Frazioni Camaioresi ) colore giallo/bianco per Casoli.
Tracce di sentiero non segnalate
   
             
Classificazione:  Alpinistica, passaggi di 3° e 1 di 4° aggirabile - La via è di 5 tiri ed è completamente da attrezzare, soste comprese. ( in realtà noi l'abbiamo fatta con due tiri )
Lunghezza: circa 160 metri,
difficoltà: III grado, 1 passo di IV evitabile, roccia nel complesso buona.
È consigliabile salire la via facendo brevi tiri di corda di 25/30 metri.
Tempo di percorrenza:  Tempo di percorrenza totale:  circa 5 ore  ( cosiderato che per questa arrampicata eravamo in 9 e di conseguenza i tempi si sono allungati per le manovre
 
Acqua: Al paese di Casoli e lungo il sentiero per l'avvicinamento alla cresta
 
Punti sosta:  Casoli, Tre Scolli
   
 
Traccia gps           Traccia Google Earth

 

 

Periodo consigliato:  Tutto l'anno, se non c'è neve o ghiaccio

       
Oggi ci caliamo nella nostra versione alpinistica e andremo ad affrontare la Cresta degli Abbacchiati.
Siamo in 9, forse un numero un pò esagerato per affrontare una via alpinistica ma vista la brevità e in fin dei conti anche abbastanza facilità del percorso non ci preoccupiamo troppo del conseguente allungamento dei tempi.
Giunti al paese di Casoli cerchiamo, con qualche difficoltà, un parcheggio e una volta sistemato il nostro mezzo partiamo subito per la nostra meta.
Ci dirigiamo all'interno del paese, un paese antico, già citato alla fine del X secolo e sviluppatosi nel tempo non di molto, situato a mezza montagna, a 400 metri s.l.m.
Il paese si sviluppa in due parti, una al di sotto della strada, l'altra al di sopra, con l'immancabile piazza con il campanile, il monumento ai caduti e il belvedere che regala il panorama sino al mare.
A parte la piazza, toccata a lato della strada, il paese è una grande isola pedonale che si percorre a  passo lento, quasi silenzioso, con lo sguardo ben dritto e addirittura all'insù, per vedere la semplicità delle abitazioni e i continui graffiti in affresco che si alternano tra un muro e l'altro, effettuati da artisti italiani e stranieri, che rendono unico questo piccolo paese.
 Arriviamo nella piazzetta dove è presente la chiesa di San Rocco e proseguiamo ancora verso la località Colletti e poi usciamo dal paese inoltrandoci su un bel sentiero ben tenuto che conduce ad un gruppo di case dove c'è una fontana con vasca dove all'interno vi è scolpito un grosso e realistico pesce, lì per lì ci siamo cascati.
proseguiamo sempre sul comodo sentiero o meglio dire stradello sino ad inoltrarci su una mulattiera, oltrepassiamo una marginetta, e poco dopo troviamo un bivio, noi proseguiamo sulla destra, su quello che sale.
Poco dopo sulla destra parte una deviazione, qui bisogna fare davvero molta attenzione perché non vi sono segni evidenti, solo qualche sasso incastrato tra gli alberi e la poco visibile traccia si inoltra nel bosco di lecci. Solo un po' più avanti si trova su un albero una freccia con indicato per la cresta.
Camminiamo su terreno molto scivoloso, le foglie e il terreno umido ci creano qualche problema ma ben presto  si arriva alla base dello sperone. La via attacca poco sopra in una specie di canalino nel mezzo tra lo sperone e il bosco.
Iniziamo la salita del primo tiro, parte Luigi che attrezza la via e via via lo seguiamo tutti.
La roccia si presenta molto buona, i passaggi sono abbastanza facili, nelle relazioni si parla di 3 grado ma io direi anche qualcosa di meno, vi sono molti appigli e le caratteristiche scanalature prodotte dagli agenti atmosferici facilitano la progressione; anche l'occhio ha la sua parte con splendidi panorami, alla nostra sinistra abbiamo tutta la costa sino a Livorno, sul mare spiccano le isole di Gorgona, Capraia e in lontananza verso sud si riesce a scorgere anche l'Elba, mentre la Corsica rimane nella foschia.
Alla nostra destra, invece abbiamo le cime del Matanna e del Prana oggi in bella mostra con uno splendido manto nevoso.
Giungiamo alla prima sosta e via via che arriviamo proseguiamo in libera su facile cresta per circa una ventina di metri sino ad un tratto semi piano da dove bisogna riattrezzare la cresta per la salita, stessa procedura e via riiniziamo la salita, anche qui si procede facilmente sino a raggiungere un risalto che le relazioni danno di 4° grado che comunque si può aggirare sulla destra calandosi leggermente tra gli alberi e subito risalire sulla cresta.
Si sale ancora brevemente e si raggiunge la sosta del secondo tiro, proseguiamo il resto della cresta in libera e facendo poi sosta per attendere tutti su grossi massi in un punto molto panoramico.
Scendiamo, poi, leggermente e risaliamo sempre per rocce e qualche albero sino a raggiungere una marginetta sul sentiero che da Greppolungo porta a Casoli. Adesso possiamo rilassarci e ci riposiamo un pò mentre ammiriamo alcuni alpinisti che si cimentano sulle difficili pareti delle falesie di Sestraiana.
Decidiamo di ripartire scendendo sul sentiero per Casoli ma dopo alcune curve troviamo sulla sinistra delle frecce rosse, ben evidenti che ci portano sul tracciato dell'acquedotto, cerchiamo un posto soleggiato per pranzare, attraversiamo la strada che porta a verso il sentiero per San Rocchino e andiamo dritto seguendo sempre la condotta dell'acquedotto sino ad una bella casa colonica dove ci sono  dei bellissimi prati con vista sul mare e sul Prana, bel posto per pranzare e chiudere con un bel caffè.
Torniamo sui nostri passi sin sulla strada per Tre Scolli che raggiungiamo, pensiamo di arrivare con la strada asfaltata sino a Casoli ma dopo alcuni tornanti troviamo una sorta di sentiero con diversi pali che indicano la tubatura del gas, la seguiamo e arriviamo a delle case, ci portiamo sulla destra, non sappiamo bene dove prendere ma alla fine notiamo un sentierino che scende tra uliveti e in breve siamo sopra la chiesa di Casoli dove concludiamo la nostra bella escursione.

Altra relazione sintetica di Stefano Cambi


Foto escursione
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