Il monte
Gabberi è la cima delle Apuane più vicina al mare in quanto si
trova spostata rispetto al crinale principale.
Questa
posizione ne fa un punto panoramico di prim'ordine non solo
nella conca di Camaiore e
la Versilia, ma anche
sulle altre cime Apuane.
Dopo tutti i giorni della
settimana con splendide giornate questa non si preannuncia tra
le migliori. Infatti appena svegliati il celo si presenta molto
nuvoloso e ha anche piovuto......sempre di domenica!!
Ma
ormai la decisione è presa, non passeremo la giornata in casa.
Ci sentiamo telefonicamente e cambiamo itinerario cercando
qualcosa di poco impegnativo ma comunque gratificante e la
scelta cade sul monte Gabberi e il monte Lieto.
Decidiamo di
partire da Farnocchia e quindi riunitici a Ripa successivamente
ci dirigiamo verso questo paese; siamo in cinque, 4 gentil
pulzelle e io unico maschio...hoi hoi!!!
Farnocchia è un piccolo paesino,
si trova ad un altezza di 641 mt sul livello del mare, in mezzo
a castagneti secolari e circondato dalle splendide vette Apuane
come il monte Matanna, Procinto, Forato, Pania Secca, Pania
della Croce, Corchia, Lieto e Gabberi.
Farnocchia come
tutti i paesi Apuani si trova arroccato in cima ad un colle e
presenta svettante il campanile della chiesa intitolata a
S.michele Arcangelo, la cui struttura originaria risale a prima
degli anni mille.
Una volta giunti lo attraversiamo e giunti
in una piazzetta dove è presente un monumento ai caduti e un bar
ristorante, da qui si prende la strada davanti a noi e dopo
pochi metri sulla sinistra dopo una fontana si sale su un
muretto e d qui parte il sentiero n° 3 si congiunge con il vero
e proprio sentiero e dopo poco in prossimità di una marginetta
che fa da spartitraffico tra il sentiero n° 3 che sale sino alla
Foce di Compito e il n° 4. Noi prendiamo quest'ultimo lo
seguiamo per alcuni minuti sino ad un bivio che segnalato da un
cartello che ci indica le direzioni per la Focetta o Foce di
Farnocchia e
Pietra lunga , il Gabberi;
si segue quest'ultima.
Proseguiamo nel bosco e godiamo di tutto ciò che vediamo un vero
spettacolo;
se è vero che ogni stagione regala ai nostri sensi diversi
stimoli, altrettanto vero è che quella che porta con sé il
maggior numero di colori è certamente la Primavera. E’ questo il
momento in cui la natura sboccia, rinasce e si presenta con
tutta la sua forza e la sua grandezza. E’ questa la stagione in
cui, passeggiando in un bosco, è facile rimanere estasiati
osservando le mille sfumature cromatiche e sentendo gli
inebrianti profumi delle piante.
Giungiamo all'incrocio con il sentiero che avremmo fatto se
avessimo scelto di salire per la Focetta e seguendo i segnali CAI ci
dirigiamo verso il Gabberi che abbiamo davanti a noi,
costeggiamo una inspiegabile recinzione di filo spinato, non
capiamo veramente la necessità di recintare un terreno a questa
quota e nel fitto del bosco e per giunta con del filo spinato
che potrebbe creare seri danni in caso di scivoloni non
infrequenti qui.
Un'ultima ripida salita ci divide dalla
vetta e quest'ultima e davvero scivolosa, ma ancora non siamo in
vetta, prima ci congiungiamo con il sentiero n° 107 ( S.
Rocchino . La Culla ) e da qui attraverso delle divertenti
roccette giungiamo in vetta
(m. 1108). Il celo
oggi è decisamente chiuso da nuvoloni neri e non promettono niente di buono
e comunque non ci permette di spaziare con lo sguardo su tutto
ciò che si potrebbe vedere da quassù, in giornate fortunate
potremmo
avere panorami veramente incredibili sulla costa e su tutta la
catena apuana. Verso la marina la vista spazia dall’Elba alle
Alpi Marittine, passando per la Corsica e il Golfo di La Spezia;
verso l’interno si può ammirare tutta la catena apuana che
sembra bearsi della sua bellezza, dal Sagro al Prana.
A sud la piana di Pisa e quella di Lucca sprofondano in una
densa foschia da cui sbucano le cime dei Monti Pisani ed i
ripetitori del M.Serra. La conca di Camaiore è proprio sotto di
noi. Questo è veramente un balcone panoramico di prim’ordine.
Pazienza ne goderemo in una giornata migliore di quella d'oggi.
Ci fermiamo sotto la vecchia croce cercando riparo nel versante
sotto vento e facciamo un piccolo spuntino, ma la temperatura è bassa e il vento che
spira ci da una sensazione di freddo accentuato quindi dopo poco
si decide di ridiscendere.
Ripercorriamo il sentiero della
salita sino all'incrocio per la Focetta e si decide di
percorrere quest'ultimo, questo sentiero è molto divertente in
quanto si sviluppa su facili roccette sul filo di cresta,
comunque senza grosse difficoltà, bellissimo il panorama, il
sentiero e segnalato con segni azzurri.
Dopo una divertente
breve discesa per canalino si giunge alla Focetta (m.873),
questo passo congiunge i paesi di Farnocchia e di S. Anna di Stazzema;
l'idea originale era quella di scendere a Farnocchia ma all'
unanimità o quasi si decide di proseguire per il Monte Lieto.
Imbocchiamo il sentiero con segnavia n°3 e ci teniamo sul filo
di cresta, all'imbocco è ben segnalato ma poi bisogna aguzzare
la vista per distinguere vecchi segni sbiaditi, comunque basta
seguire la cresta o appena al di sotto e non si può
sbagliare, a tratti la vegetazione si è ripreso il tracciato e
dobbiamo procedere tra alberelli che ostacolano un pò il passo.
Molti salti di roccia che regalano scorci veramente suggestivi e
tra saliscendi giungiamo in vetta al Lieto (m. 1016), una rara
aquila volteggia su di noi.
Giunti qui decidiamo di sostare
per il pranzo, rimaniamo giusto il tempo di un panino e poi decidiamo di proseguire
visto i nuvoloni che minacciano pioggia, scendiamo
verso il sentiero n° 3 che congiunge Farnocchia e S. Anna
attraverso la Foce di Compito, lo raggiungiamo e lo imbocchiamo
in direzione Farnochia.
Questo sentiero è una bellissima
mulattiera che si snoda tra boschi di castagni e faggi ancora
ben tenuta.
Procediamo tra
ganteschi castagni
che costituiscono autentici monumenti naturali che meritano di
essere salvaguardati molti esemplari sono presenti ai lati
del sentiero che scende e ci meraviglia le circonferenze che
riescono a raggiungere.
Prima di giungere al paese
incontriamo una sorgente e ci riforniamo d'acqua, ripartiamo e
ormai siamo nelle vicinanze del paese già si intravedono le
prime case e le campane della chiesa ci danno il ben venuto;
chiudiamo l'anello riportandoci al bivio con il sentiero n° 4 in
prossimità della marginetta che abbiamo visto al mattino e siamo
ben presto in paese.
Una sosta per prenderci un caffè al bar
e poi ci salutiamo ma la Monia ha una splendida idea: perché non
venite a casa per una pizza e chiudere così la giornata?
Certamente, come si fa ha rifiutare un invito a una pizzata?
L'escursione
è terminata, è stata un'escursione non impegnativa ma appagante
per la varietà dei paesaggi e l'ampiezza dei panorami, che si
sarebbero visti se la visibilità fosse stata un attimino
migliore, comunque cosa
molto importante è l'essere stati assieme a belle persone condividendo le
bellezze che le nostre Apuane ci offrono in ogni
stagione.