21/02/2015 Dalla Doganaccia al Lago Scaffaiolo

Abbi massimo rispetto per questo luogo e per tutto ciò che quassù trovi, se tu non l'hai portato con fatica, qualcun altro l'ha fatto.
Se tu, essere vivente, non credi in un essere supremo guardati attorno e 
pensa se tu saresti in grado di fare tutto ciò che il tuo occhio vede.
Amami ed io non ti tradirò.
Sii coraggioso e mi vincerai.
Ai 1500 metri dimentica chi sei, con persone di differente età usa il Voi,
con persone della stessa età usa il Tu.
Ai 2000 metri dimentica il mondo, gli affari, le tasse e goditi la vera pace.
Ai 2500 metri dimentica il tuo io, la boria, la cultura, la forza fisica, perché se quassù sei giunto, sei, in tutto e per tutto uguale agli altri che quassù stanno.
Non credere, piccolo uomo, di essere chi sa chi, perché prima che tu nascessi, io già c'ero e quando tu non esisterai più io ancora ci sarò.

LA MONTAGNA

 

Itinerario: Doganaccia(1530 mt.),  monte Spigolino (1827mt) Lago Scaffaiolo( 1750 mt.)

Come Arrivare : Da Lucca: immettersi sulla SS 12 e raggiungere le indicazioni " Abetone - Modena", giunti in località Lima mantenersi sulla SS 12  e seguire per Abetone, dopo 6 km girare a destra per Cutigliano (1Km) e  seguire le indicazioni funivia - Da Firenze: Autostrada 11 Firenze - Pisa Nord, uscire a Pistoia e seguire le indicazioni per Abetone - Modena, immettersi sulla ex SS 66 seguendo sempre per Abetone, giunti in loc. Lima immettersi sulla SS 12  e seguire per Abetone, dopo 6 km girare a destra per Cutigliano (1Km) e  seguire le indicazioni funivia.
Per raggiungere la Doganaccia (m.1547), superato il paese di Cutigliano, si prosegue con l'automobile per circa km.14

 INDICAZIONI STRADALI

 
 

Sentieri: 00 -  66, naturalmente con innevamento i sentieri non sono visibili
CARTOGRAFIA:

IGM 1:25.000 n. 97 I SO Fanano
CAI - Regione Emilia-Romagna: carte 1:50.000 – Alto Appennino Bolognese 
MULTIGRAPHIC/FI: Carta sentieri e rifugi 1:25.000 n. 15/18

 



 

                         


 

Tempo di percorrenza:  Tempo di percorrenza totale:  circa 5,00
Classificazione: EE Attrezzati

Periodo consigliato: 
Per attività su neve da Gennaio a marzo
  

Acqua: A Cutiglaino e alla Doganaccia, in inverno solo alla'arrivo presso il rifugio Duca degli Abruzzi

Traccia gps  - Traccia Google hearth                   
                                   

 
Punti sosta: RifugioDuca degli Abruzzi - quota (1787 mt) Tel0534 53390 - 3384884782 www.rifugiolagoscaffaiolo.it aperto i weekend e tutti i giorni dal 15/6 al 15/9, chiuso a novembre
Locale invernale: “Maurizio Musiani” in struttura vicina con posti letto n. 8 (dotato di coperte e materiale da cucina). Aperto nel periodo di chiusura del rifugio; non disponibile in novembre.

 

Finalmente un pò di neve, si è fatta attendere ma finalmente possiamo fare una bella ciaspolata.
 Al risveglio però mi demoralizzo un po' perché affacciandomi alla finestra non vedo quelle belle stelle che c'erano la sera prima e per di più sembra che venga giù una finissima pioggerella, anzi non sembra viene!
Bò! Andiamo all'appuntamento con gli altri poi si vedrà!
Ci consultiamo un attimo e la decisione viene presa all'unanimità: si parte.
Dopo un viaggio di circa due ore giungiamo a Cutigliano;ci dirigiamo alla funivia che
in sette minuti circa sorvolando boschi di abeti e faggi per tre km. con un dislivello di 1000 mt. ci porta alla Doganaccia.
Si potrebbe andare anche in macchina percorrendo la strada che porta alla località sciistica per 15 km, bella strada che si snoda nei boschi di abeti e larici  ma sempre strada di montagna è con infinite curve, sicuramente meglio la funivia.
Arrivati lo spirito ci si rallegra vedendo che i celo in quota e sereno, la temperatura piacevole e cosa molto rara da queste parti, non c'è vento!
Indossiamo ghette e calziamo le ciaspole, queste operazioni di solito risultano difficili date le mani gelate ma oggi riusciamo moto bene  nel maneggiare l'attrezzatura.
 
Due parole sulla Doganaccia:
La frazione della Doganaccia( 1530 mt.) è relativamente recente. Nel 1959 furono inaugurati il rifugio omonimo e l'impianto funiviario per portare i capi di bestiame bovino ed ovino all'alpeggio nella bella stagione. Dopo pochi anni l'impianto fu adibito al solo trasporto delle persone e due moderne cabine piuttosto ampie presero il posto delle gabbie per gli animali. Furono quindi aperte delle piste di sci, alpino e nordico, servite da impianti di risalita a fune, vari skilift ed un’altra funivia che dal rifugio della Doganaccia porta fino al Passo della Croce Arcana a 1737 metri s.l.m. Vicino al rifugio venne poi costruita una chiesetta e progressivamente si formò un piccolo borgo costituito da numerose villette sparse nel bosco di faggi. Il Passo della Croce Arcana veniva utilizzato nel medioevo, fino dall'epoca dei longobardi, con il nome di '’Passo dell’Alpe alla Croce’’, per valicare l’Appennino Tosco-Emiliano e transitare dalla Toscana verso l’Emilia e viceversa. Questo fatto spiega la presenza di ospizi condotti dai Cavalieri Templari o dagli Ospitalieri prima e dopo il Passo stesso: sul versante emiliano, la struttura ricettiva ivi esistente conferì il nome al paese di Ospitale; sul versante toscano, i Cavalieri Templari costruirono la magione della Croce Brandegliana, dove attualmente si trova la chiesa del paese di Prunetta. Vi è infine da ricordare che nel 1979 il Comune di San Marcello Pistoiese cedette al Comune di Cutigliano proprio il Poggio della Doganaccia dove sorge la frazione omonima.

Siamo pronti e l'escursione comincia prendendo su per le piste da sci, verso la piccola chiesetta, poi, sempre seguendo la pista si gira a destra e in vicinanza dell'arrivo dello skilift si attraversa la pista, naturalmente dobbiamo fare attenzione agli sciatori che scendono velocemente, un pò per non intralciarli ma soprattutto non sarebbe igienico abbracciare una persona che arriva a forte velocità!,  si prende il sentiero n°66 che conduce al Lago Scaffaiolo, la nostra meta.
Il sole è splendente e fà molto caldo, e ci rendiamo conto di quanto siamo vestiti eccessivamente, ma anche l'utilità di vestirci a " cipolla"



Sul sentiero ci camminiamo poco e usciti fuori dalla zona degli abeti e fatta una prima ripida salita puntiamo decisamente verso il crinale.
Sia per lo sforzo che facciamo arrancando verso la cresta sia per la temperatura davvero fuori dalla norma pian piano ci togliamo di dosso di volta in volta giacche, pile e camice.
Giungiamo sul crinale, sul sentiero 00 e quì operazione inversa: rimetti camicia, pile e infine giacca, infatti un forte vento ci investe e ci obbliga a coprirsi.
Siamo vicini alla località Croce Arcana ben riconoscibile dalle bruttissime antenne e dai ruderi della vecchia funivia.

 Croce Arcana (1737mt), nome curioso, pare che la motivazione precisa per cui il passo porta questo nome, sia che ci sia stato qualcosa di arcano, misterioso o addirittura perchè è a forma di arco. In precedenza portava il nome di Croce dell'Alpe, fino agli anni 80 del secolo XVIII. Il passo era utilizzato per collegare Lucca a Modena già in età Longobarda.

Ma ammiriamo anche un altro ben più gratificante panorama che va da sud con la piana di Pistoia, guardando nella valle a nord si può intravedere la catena delle colline modenesi e ancora più lontano l'arco alpino innevato, mentre a est svetta la cima del cupolino, altra meta di escursioni al lago Scaffaiolo; mentre ad ovest si scorgono le "pagine" del Libro Aperto. Un vero spettacolo! Davanti a noi, verso ovest abbiamo un'altro bello spettacolo un un mare di nuvole che giungono a lambire le vette più in basso di noi senza le nuvole avremmo potuto ammirare in lontananza le montagne pisane con il monte Serra con la selva di antenne sulla vetta, dietro di queste il mare che luccica della luce del sole e all'orizzonte il profilo della Corsica,
Da qui proseguiamo sempre seguendo il filo di cresta e puntiamo verso il Monte Spigolino.
Proseguiamo  in uno scenario da favola, il bianco è abbagliante, dalla neve sporgono pochi centimetri di paletti di recinzione.
Ci abbassiamo leggermente di quota per poi iniziare la salita allo Spigolino, la neve durante la salita in alcuni tratti è più ghiacciata e ci facilita la salita, dove il vento è stato più impetuoso l'ha lavorata  in mille forme diverse, in breve siamo sulla vetta a quota 1827 mt.
Il monte Spigolino così denominato nella carta disegnata nel 1746 dall'abate Domenico Vandelli ( progettista della Via Vandelli) e incisa da Andrea Bolzoni: in questa carta lo Spigolino è identificato come monte Folgorino detto anche Spigolino. Dalla vetta, da dove si distacca il lungo crinale che va  a separare la valle del torrente Leo da quella del suo affluente Dardagna, si ha un vasto panorama sulle valli: Ospitale, Fellicarolo e sempre se non ci fossero le nuvole avremmo una bella vista sulle valli toscane della Lima e le nostre Alpi Apuane. 

 Mentre dal versante toscano lo Spigolino appare come una montagna abbastanza anonima ( anche perché si distacca poco come altezza dal sentiero del crinale ) dal versante emiliano si mostra in tutta la sua imponenza.
Sulla vetta ci fermiamo giusto il tempo di imbacuccarci ancora di più a causa del forte vento e poi scappiamo subito per portarci al riparo.
Ormai vediamo a poca distanza la meta della nostra escursione: il lago Scaffaiolo con il rifugio
Duca degli Abruzzi e allora riprendiamo il cammino.
Scesi dallo Spigolino proseguiamo per cresta aggirando il lago sulla destra, giunti all'altezza del rifugio puntiamo verso il basso e ci dirigiamo sul lago, si lo attraversiamo camminando sulle acque, no! non si tratta di un  miracolo, la superficie è semplicemente ghiacciata, risaliamo la costa del lago e siamo al rifugio Duca degli Abruzzi a quota (1787 mt)
 Inaugurato nel settembre 2001, ricostruito per la quarta volta (il primo edificio è del 1880), è posizionato a 1787 metri di quota, sul crinale tosco-emiliano, sulle rive del lago Scaffaiolo e affacciato alle pendici del Corno Alle Scale. 
Aperto tutti i giorni dal 1/6 al 30/9 e tutti i fine settimana nel restante periodo dell'anno con possibilità di aperture infrasettimanali per gruppi di escursionisti o sciatori. Dispone di 25 posti letto in camerata, servizio bar, servizio ristoro. Posto tappa GEA, è stato il
primo per alpinisti in Appennino.
E' vero che adesso il vento ci ha lasciato e la temperatura è tornata piacevole ma non ci và di mangiare un misero panino seduti sulla neve ghiacciata
e ed essendoci la disponibilità ci affrettiamo a prendere posto all'interno del rifugio dove una calda polenta e cinghiale o funghi o salsiccia o tutte e tre ci attende.
Grazie all'amica Lucia che ha fatto il tiramisù e alla Giusy che lo ha portato nello zaino non ci è mancato neanche il dolce, un buon caffè d è già l'ora del rientro. Com'è che quando siamo in buona compagnia e ci divertiamo le ore sembrano secondi e tutto passa in un batter di ciglia! Bà comunque dobbiamo ripartire tanto meno che l'ultima corsa della funivia è alle ore 17,00 o forse le 18:00 non si è ben capito, alla partenza c'era scritto 17 e all'arrivo le 18....misteri.
Questa volta ci teniamo più bassi, seguiamo quello che è 00 per la Doganaccia, lo seguiamo approssimativamente e ci portiamo al passo della Calanca a 1737 mt, prendiamo sulla sinistra la direzione del sentiero n° 66, passiamo ora sotto lo Spigolino e percorriamo ampie radure innevate, con questa alta temperatura non ci permette neanche di camminare speditamente, infatti la neve è alquanto "marcia" le temperature notturne non sono state sufficienti a farla essere un po' più ghiacciata.
G
iungiamo a delle abetaie che con la neve sono bellissime e siamo sulle piste a ridosso della Doganaccia; in breve siamo di nuovo alla stazione della funivia.
E anche questa escursione è fatta, bellissimi paesaggi incontaminati, bella giornata con temperatura gradevole, ottimi amici e pazienza se la neve specialmente al ritorno non era perfetta!

L'escursione  non presenta difficoltà oggettive ma è bene sempre ricordarsi che siamo  in montagna  su neve e ghiaccio che sono di natura infidi e il pericolo è sempre in agguato, quindi non prendere niente sotto gamba e tenere sempre alta l'attenzione. Le difficoltà, ovviamente, cambiano a seconda delle condizioni meteo; é facile trovare molta nebbia e venti forti avvicinandosi al crinale. Con esperienza ed attrezzatura adeguata, si può avere la fortuna di trovarsi di fronte ad un fantastico panorama a 360 gradi che spazia dal mare all'Appennino, fino alle Alpi.

Notizie sul lago Scaffaiolo 

Il lago è posto a 1750 m di altezza slm ed è una delle mete più frequentate perché facilmente raggiungibile: le sue dimensioni sono modeste (5 mila mq. per 200 m di lunghezza, 80 m di larghezza e 2,5 m di profondità massima) ma il fascino che emana è enorme e, data sua posizione d’alta quota, è circondata da prati per cui ci soffia sempre un forte vento in quanto non ci sono alberi d’alto fusto a proteggerlo. Sembra che il nome Scaffaiolo derivi da “caffa”, termine con il quale i montanari indicavano un avvallamento o una conca: le antiche credenze popolari ritenevano che il lago avesse profondità abissali e fosse collegato con un canale sotterraneo direttamente al mare e ritenevano anche che la causa delle frequenti tempeste che si scatenavano nella zona fosse originata dal lancio di un sasso nelle acque. Nel 1789 lo scienziato Lazzaro Spallanzani pose fine a tutte queste credenze con l’ausilio di una zattera osservando scientificamente il lago e scandagliando il fondale ne misurò la massima profondità in 2,5 m e, inoltre, provvide a gettare numerosi sassi nell’acqua facendo notare che non succedeva niente. Ancora oggi ci si interroga su cosa è che alimenti le acque del lago ma gli studiosi sono giunti alla conclusione che l’acqua derivi dal modesto bacino imbrifero che conserva l’acqua tutto l’anno per l’elevata piovosità della zona, per le basse temperature e per le frequenti nebbie che ne limitano l’evaporazione.
Dal sito alpi apuane.com

 

Foto escursione
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