09/12/2018 Monte Sumbra da Capanne di Careggine

Conosciuto anche come Penna di Sumbra o monte Sómbora. La vetta e la gran massa del monte si trovano nel comune di Vagli di Sotto mentre parte della cresta e degli altipiani orientali si trovano in quello di Careggine.
Esso è formato quasi completamente di marmo e cambia molto la sua fisionomia dal punto da cui lo si guarda. La vetta raggiunge i 1765 metri e si trova all’estremità ovest.

 

 

Itinerario:  Capanne di Careggine ( 850 mt.) - Capannelli di Careggine - Colle delle Capanne (1452 mt.) - Vetta Sumbra ( 1769 mt.)

 

Come Arrivare: 
Dal mare, è possibile salire da Massa (uscita autostrada) attraverso Pariana, Altagnana ed Antona fino a varcare il Passo del Vestito, giungere ad Arni e quindi in località Tre Fiumi, per immettersi poi sulla via d'Arni SP13 (strada del Cipollaio), proveniente dalla Versilia (uscita autostrada) via Querceta- Seravezza-Ruosina. Da Tre Fiumi si prosegue in direzione Castelnuovo Garfagnana per circa 4 Km, quindi svoltando a sinistra, per via Passo di Scala, seguendo il cartello indicatore, per circa 3 chilometri.
Da Castelnuovo Garfagnana, seguendo le indicazioni per Arni e Seravezza, seguendo la SP13 per circa 14 Km., quando, passata Isola Santa, si svolta a destra, seguendo il cartello indicatore, percorrendo Via Passo di Scala per circa 3 chilometri.
 
Sentieri: Segnaletica: CAI Bianco rossa - 

N° 145
 - Capanne di Careggine-Intaglio-colle delle Capanne-M.Sumbra-passo Fiocca.

 
Classificazione: EAllenati

 

Tempo di percorrenza:  Tempo di percorrenza totale:  circa 6,00
 
Acqua: A Capanne di Careggine
 
Punti sosta:  Nessuno
   
 
Traccia gps           Traccia Google Earth

 

Periodo consigliato:  Da maggio a ottobre, nella stagione invernale con neve e ghiaccio come per tutte le traversate e tutte le ascensioni sono necessarie molta esperienza e sicurezza nella progressione  con ramponi e piccozza

 

            Più in alto l'azzurro profondo del cielo non mi dice la gioia. 
Vorrei somigliarvi superbe montagne che amo. 
Vorrei come voi alzare i miei fianchi poderosi al cielo, stendere sopra le valli eterni ghiacciai immobili. 
Vorrei come voi rimanere, imitando l'eterno. 
Ma il mio destino è lo stelo di un fiore e una foglia d'autunno nell'aria che vibra.

 ( tratto da montagna vissuta a cura di Achille Quarello)


Fiduciosi che le previsioni meteo ci azzecchino tentiamo una bella camminata sulle nostre montagne, la nostra meta è il monte Sumbra.
Certo il tempo non è che sia molto bello e già alla partenza pioviggina ma le previsioni dicono che in tarda mattinata il celo si rasserenerà, ci crediamo e quindi via partiamo.
Il Monte Sumbra, con i suoi 1769 metri d’altezza, rappresenta il picco più alto della dorsale est-ovest lunga tre km, formata anche dal M. Fiocca; il maestoso versante meridionale, con impressionanti e brulle pareti alte oltre 500 metri, è delimitato dalla valle del Turrite Secca, nella quale confluiscono canali profondamente incisi e con splendide marmitte. Molto forte è il contrasto con il versante settentrionale: sulle quote superiori abbiamo vasti prati con evidenti fenomeni di carsismo superficiale, e più in basso le ripide pendici boscose sembrano quasi gettarsi nel sottostante Lago di Vagli e nella Valle dell'Edron.
Oggi non siamo in molti visto le tante iniziative che sono in atto in questa domenica, siamo in quattro non per questo la compagnia è da meno.
In auto ci portiamo a Canne di Careggine dove possiamo parcheggiare comodamente nel parcheggio deserto.
Capanne di Careggine, situato sulle pendici meridionali del Monte Sumbra, a circa 850 metri s.l.m., sotto le Coste del Giovo, costituisce un magnifico punto di osservazione sul vicino Pizzo delle Saette. La sua parte inferiore è posta sulla strada di Passo di Scala che, staccandosi dalla Via d’Arni (SP13), conduce a Careggine attraverso il Passo della Formica mentre la parte più alta, comprendente la chiesa di San Giacomo e la Torre campanaria, oltre che a piedi da quella inferiore (sentiero 145), è raggiungibile in auto tramite una stradina senza uscita che si imbocca un paio di tornanti più in alto del Ristorante "La Ceragetta". Nel borgo, in via di abbandono, risiedono ormai poche decine di persone.
Noi partiamo  dalla strada principale e imbocchiamo una strada che porta alle vecchie scuole  e da qui inizia il sentiero n° 145 che si inoltra
in una suggestiva selva di castagni secolari in breve raggiungiamo il vecchio borgo in prossimità della chiesa di San Giacomo, di fianco al campanile è presente una fontana per rifornimento, dopo non se ne trova più.
Percorriamo, più che un sentiero, una strada sterrata molto comoda ma ben presto il percorso si snoda su un vero e proprio sentiero che ci porta, dopo circa un'ora, ad una strana conformazione geologica, una caratteristica stretta spaccatura nella roccia dove si può passare solo uno alla volta " La Pietra Spaccata". Dopo la spaccatura il sentiero scende tra rocce permettendoci di superare la cresta che scenda dalle Coste del Giovo. Passando da un versante all'altro abbandoniamo anche il bosco di castagni e ci troviamo su prateria e con scarsa vegetazione d'alto fusto.
Procedendo per questi prati e salendo abbastanza ripidamente, giungiamo ai " Capannelli di Careggine " ruderi di vecchie abitazioni di pastori che quì avevano l'alpeggio. Essendo in luogo aperto abbiamo un panorama davvero suggestivo: dominano la scena il Gruppo delle Panie, con il maestoso contrafforte del Pizzo delle Saette in primo piano; fanno bella mostra di sé anche il Corchia e il Freddone. Giù in basso, sul fondo della Val di Turrite, è ben visibile il verde smeraldo del lago di Isola Santa.
Proseguiamo a mezza costa sempre su prato, il sentiero non
sempre evidente sale tra numerosi zig zag, l’erba è sempre più alta ma i segni sono abbastanza visibili e comunque sono presenti anche dei picchetti che ne fanno individuare il percorso anche da lontano, dopo aver oltrepassato ancora altri ruderi ci inoltriamo in uno splendido bosco di faggi. Una domanda ce la siamo fatta: “ma se hanno costruito quelle case l’acqua dove la prendevano?” ma sicuramente ci deve essere, guardiamo ma notiamo solo un rivolo e non capiamo neanche da dove venga.
  Ormai siamo in vista del crestone est del Sumbra. Continuiamo nella faggeta e attraversata  giungiamo al Colle delle Capanne (m.1452), dove incrociamo la strada forestale proveniente dalla Maestà del Tribbio.
Questa volta i meteorologi hanno lavorato bene e infatti il cielo inizia a far intravedere ampi spazzi di blu ma hanno anche azzeccato che ci sarebbe stato vento e anche se c'era! Un vento molto forte e freddo
che ci obbliga a coprirci meglio e indossare anche i guanti.
Dopo una breve sosta prendiamo sulla sinistra un’evidente sentiero tra i faggi sino a giungere sul crinale del Sumbra, notiamo subito le ripide pareti e davanti a noi l’imponente parete sud una ripidissima parete, non so la sua altezza ma è veramente impressionante.

 
Usciti dal bosco inizia la salita alla vetta, il sentiero all’inizio attraversa una zona carsica piena di fessure e rocce, in altri momenti avremmo proseguito per cresta molto più spettacolare  sempre a ridosso dei profondi baratri, percorso che se non si soffre di vertigini non presenta difficoltà.
ma come detto c'è moltissimo vento e preferiamo prendere il sentiero CAI che prosegue più in basso nel versante interno, è ben visibile tracciato con i classici segni bianco rossi del CAI.
Infine giungiamo su una ripida salita erbosa dove arriva il sentiero attrezzato
“Ricciardo Malfatti” che giunge dal Passo Fiocca, pomposamente chiamato anche ferrata che assolutamente non lo è!
 In breve, spinti da un fortissimo vento freddo, siamo in vetta al Sumbra , sono passate 3,00 ore dalla partenza.
 Il Sumbra è una montagna dalla conformazione molto particolare: ad ovest rovina con uno scalino di 200 m. verso il Passo Fiocca, mentre ad est la cresta (che abbiamo percorso) ha un sapore più appenninico che apuano. Caratteristica è anche l’immensa parete sud, ben visibile dal tratto di strada Arni-Isola Santa. Da Vagli la nostra montagna sembra invece un gigante accucciato, con la testa rivolta verso ovest.
Il panorama, ora che il cielo è sgombro dalle nuvole, è favoloso: a nord è ben visibile tutta la catena appenninica con una leggere spolverata di neve, verso nord ovest spuntano tutte le vette principali della Apuane settentrionali, ad ovest fanno mostra di sé il M.Fiocca, la cresta di Sella ed il M.Altissimo, sconvolto dalle cave; a sud Corchia, Freddone e Panie dominano la scena. Più in basso ben visibile il lago artificiale di Vagli.

In vetta dopo esserci scambiati gli auguri di una buona vetta e fatto alcune foto siamo ridiscesi velocemente visto il freddo e il vento, naturalmente riprendiamo il sentiero percorso precedentemente, in breve giungiamo al bosco dove riparati dal vento possiamo dedicarci ad una sosta pranzo.
Riprendiamo il cammino e ci ripartiamo al Colle delle Capanne, non ci resta che ripercorrere a ritroso il percorso già fatto al mattino e dopo un paio d'ore raggiungiamo il borgo di Capanne di Careggine, il borgo va via via spopolandosi ma qui c'è un bel ristorantino dove si mangia genuino e spendendo il giusto, entriamo godendo del caldo tepore che c'è all'interno e per oggi ci accontentiamo di un corroborante e caldo caffè.

Alla prossima!!

 

pppFoto escursione


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