31/03/2019 Monte Antona 912 mt.

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Percorso: Campareccia (statua di Papa Giovanni XXIII)  Tornante Strada Antona/Arni 705 m - La Foce 768 m - Versante N M. Antona - Foce tra la Q. 912 m e la Q. 910 m, 890 m - M. Antona cima Est 910 m - Foce tra la Q. 912 m e la Q. 910 m, 890 m - M. Antona cima Ovest 912 m - Versante Nord M. Antona - La Foce - Tornante Strada Antona/Arni 705 m


Come Arrivare:
Dal centro di Massa seguire le indicazioni per Altagnana, Antona, Pian della Fioba. Oltrepassare il paese di Antona e proseguite verso il passo del Vesito. Raggiunta la statua di Papa Giovanni XXIII parcheggiate e prendete il sentiero che inizia tra l'Hotel "Campareccia" e una strada privata cementata.
                   INDICAZIONI STRADALI
 
Sentieri: 41 Canevara (95 m) – Antona (402 m) - La Foce (772 m) - ex Rifugio Città di Massa (890 m) - Colle della Tecchia (879 m) [innesto sentiero 188] – la Strega (1050 m) - canal d’Angiola – Foce del Frate (1307 m) [innesto sentiero 143] – innesto sentiero 33 - Le Gobbie (1035 m).

 Dalla Foce si prosegue fuori sentiero,  sentiero ( si fa per dire) sul versante nord alcuni segni rossi poco visibili

 

 

Classificazione: EE con passi di II grado su terreno infido ed esposto, tipicamente apuano
 
Tempo di percorrenza:  h3,30 - Nelle relazioni si dichiarano 2,30

 

 
Acqua: assente lungo il percorso
 
Punti sosta: Nessuno lungo il percorso

 

 
     Traccia Google Earth -   Traccia GPS                          
Periodo consigliato:  vista la scarsa altitudine del monte e che molto difficilmente si verificano nevicate si può dire che sia praticabile tutto l'anno
Attenzione, tratti esposti e fuori sentiero, evitare se non si conosce la zona.
Nonostante la brevità e la modestia delle quote e dei dislivelli, questo è un itinerario impegnativo, per escursionisti dal piede sicuro e che non temono il vuoto; da evitare con terreno bagnato.

Oggi ci dirigiamo su una delle montagne apuane meno conosciute il monte Antona di 912 mt.

"Dal Volume " Apuane - 80 itinerari classici e d'avventura di Claudio Bocchi e Enzo Maestripieri "
Il monte Antona sorge isolato in mezzo alla valle del Frigido; visto da Massa ha un caratteristico aspetto trapezoidale, con al culmine una lunga cresta orizzontale che presenta diverse cime. La sua mole è curiosamente divisa in due sezioni, una scistosa a occidente e una calcarea a oriente.
Questo dirupato monte ' è frequente meta di passeggiate', si legge con incredulità sulla guida CAI. Il motivo addotto, cioè l'ottimo panorama sull'imponente bastionata di cime che coronano la valle del Frigido', è in effetti più che sufficiente a giustificare un itinerario su una vetta di così poca elevazione. Può darsi che, molti anni fa, le passeggiate venissero fatte sulla cima nord ovest, la più vicina al paese di Antona e la più facile, ma ormai i sentieri che la raggiungevano dai castagneti sopra il paese sono sporchi, infrascati e quasi scomparsi, e non vale più la pena di provare a ripercorrerli.
L'itinerario che andremo a percorrere sale sul monte dal lato orientale, su una bellissima e delicata cresta calcarea; scende sul versante settentrionale e torna al punto di partenza lungo quella che può essere chiamata la via normale (per altro non banale), rinunciando a malincuore a percorrere la seconda parte del filo sommitale, che pure è facile e panoramico, a causa della vegetazione sempre più invadente e dell'assenza di un tracciato di discesa plausibile."

Siamo in sette, un numero abbastanza giusto per questo tipo d'escursione. Ci ritroviamo a Massa e ci portiamo al vicino paese di Antona, Raggiuntolo proseguiamo sulla strada che da Antona prosegue per Pian della Fioba.
Troviamo uno slargo, dove è presente una grande statua che vediamo raffigurare il Papa Giovanni XXIII, qui parcheggiamo, sulla sinistra un albergo. Scendiamo appena pochi metri e tra l'albergo e un recinto partono delle scalette in cemento e subito dopo seguiamo uno stretto sentiero, troviamo vecchi segni rossi. Finiamo, poi, su una strada in prossimità di una casa e subito dopo riprendiamo il sentiero passando davanti a pareti dove sono state attrezzate vie d'arrampicata, vi è anche un vecchio e caratteristico ricovero, forse un ovile, passiamo oltre e adesso il sentiero prosegue un po' più all'aperto, alcune curve e siamo alla Focetta di Antona a quota 768mt.
Facciamo una piccola sosta e visitiamo la piccola marginetta ( Maestà), sembra che sia stata restaurata ma più attenzione e una cura maggiore la meriterebbe l'affresco, una Madonna con bambino presente all'interno.
Comunque la sosta ci permette anche di notare  da un lato  il mare, dall’altro le Apuane più selvagge si ergono possenti.
Siamo su un valico, nella parte interna vi sono i boschi di Redicesi. Tralasciamo il sentiero per il Pian della Fioba, tra latro segnalato malissimo, un unico cartello arrugginito, più avanti può darsi che ci siano segnali più chiari.
Noi prendiamo a sinistra verso le pareti del nostro monte prendendo di mira la cresta est-sud-est. inizialmente proseguiamo su una larga e abbastanza facile cresta e seguiamo tracce di passaggio, sperando che non siano di passaggio d'animali, giriamo verso destra andando verso un terrazzamento che si affaccia sul vuoto.

Lo attraversiamo facendo attenzione in diagonale, la difficoltà è anche dovuta ai molti detriti e terreno instabile. Raggiunta un'altra cresta e aggiriamo sulla destra un muro facilitati da una cengia assai esposta.
Ora dalla cresta principale ci separa un canalino che superiamo facilmente che, adesso, prosegue orizzontalmente, rocciosa e molto aerea. Adesso siamo sul " delicato" ci troviamo ad affrontare un'esile cresta con passaggi di I° ma molto molto esposti. Prima del termine dobbiamo affrontare un passaggio di II° che si potrebbe affrontare sulla sinistra ma noi reputiamo che sia meglio affrontarlo direttamente, sulla sinistra troveremmo un traverso a
ssai instabile e comunque esposto. Ora l'esposizione cala e giungiamo su un ripido ma facile invaso erboso che ci conduce alla più orientale delle vette, qui troviamo una spiacevole e molto abbondante presenza di escrementi di capre selvatiche...che vengano tutte qui? La vetta orientale è poco più bassa di quella principale; la raggiungiamo e finalmente suoniamo la famosa campanella dell'Antona.
Continuiamo a camminare e la cresta, che pensavamo fosse terminata , continua in saliscendi ancora esposta, in certi punti la aggiriamo sulla destra stando appena sotto, troviamo un piccolo salto che lo possiamo ridiscendere facendo un pò d'attenzione e sfruttando i numerosi appigli saldi e vari scalini. Poi un risalto che aggiriamo sulla destra, dobbiamo fare comunque molta attenzione perché ci troviamo su pendio molto scosceso e dirupato, ci aiutiamo ,comunque, con alcuni alberi. Appena possibile attraversiamo verso sinistra per poi risalire sulla cresta che seguiamo su facili rocce adesso scistose, vi sono anche cespugli di ginestra.
Lo percorriamo brevemente raggiungendo il punto più panoramico sulla quota più alto a 912mt.
Il panorama da questo monte è eccezionale, posto com’è al centro della catena apuana ma staccato dallo spartiacque principale, lo sguardo spazia verso nord con la spettacolare bastionata di cime che la contornano il Sagro il Cavallo, passando per il Grondilice e il Contrario, verso nord ovest  abbiamo il M. Sagro, il M. Altissimo, il M. Carchio il M. Focoraccia il M. Belvedere, la piana di Massa con il mare e il M. Brugiana.
Dopo una sosta per ammirare il magnifico panorama e le solite foto di rito torniamo sui nostri passi tornando verso termina il pendio scosceso già percorso da dove, sulla sinistra, parte quello che viene chiamato " Sentiero Normale" bhà! Tanto normale non mi sembra, si tratta di una traccia molto scoscesa e assai instabile.
Lo scendiamo facendo molta attenzione tra rocce smosse, alberi e terra molto instabile. Quando entriamo in un canale nel bosco a ridosso delle pareti settentrionali del monte, troviamo qualche segno rosso, sbiadito, questo percorso ci porta ad una cengia erbosa dove è stata allestita una linea con cavetto d'acciaio per sicurezza, ma devo dire che comunque qui non ci son grosse difficoltà.
Ora aggiriamo verso ovest e oltrepassiamo delle placche e poi risaliamo per sentiero  sino alla Foce dell'Antona, prima di
raggiungerla troviamo anche quella che sembrerebbe una sorgente ma molto sporca di erbe e terra.
Raggiunta la Foce facciamo uno spuntino e sarebbe anche quasi ora di pranzare, all'unanimità decidiamo che i panini li lasciamo nello zaino e di andare a terminare la nostra bellissima escursione al ristorate da Piero al paese di Antona; un bellissimo modo per coronare egregiamente la nostra giornata.

Ciao, alla prossima!!

 

 Foto escursione 
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