?
11/08/2019 Sul Corchia dai Ferruzzini
Percorso:
Levigliani, lizza
del Monte Ceto, Ferruzzini, vetta del Corchia, inizio lizza dei
Tavolini, sentiero e lizza dei Piastriccioni Questa escursione rappresenta un
modo diverso, avventuroso e poco conosciuto di salire sino al Corchia,
una montagna spesso definita facile e scontata. E' sconsigliato questa
escursione se non allenati e buona conoscenza del terreno apuano infido
e difficile, naturalmente non bisogna soffrire di vertigini. si tratta
di un percorso molto impegnativo e a tratti adrenalinico.
Come
Arrivare:
Seravezza (7,5 km dal
casello autostradale) da qui si prosegue in direzione di
Stazzema con la SP.9 fino oltrepassare l’abitato di Ruosina, e
al bivio con la SP.10 andiamo a sinistra arrivando al paese di
Levigliani, le indicazioni per l’Antro del Corchia ci conducono
al piazzale Fiamme Gialle punto di partenza dei bus navetta e
parcheggio auto
INDICAZIONI
STRADALI
Sentieri:
sentiero normale per il Corchia dal rifugio Del Freo, non
numerato, segni azzurri
Classificazione:
EE
Tempo di
percorrenza: h7
Acqua: assente
lungo il percorso, al paese di Levigliani
Punti sosta:
Nessuno
lungo il percorso
Traccia Google Earth - Traccia GPS
Periodo
consigliato: Sempre purché asciutto e
in assenza di neve o ghiaccio
Attenzione, tratti
esposti e fuori sentiero, evitare se non si
conosce la zona.
Questo è un
itinerario impegnativo, per escursionisti dal piede sicuro e che non
temono il vuoto; da evitare con terreno bagnato.
Non conoscendo bene questa zona le quote e i vari toponimi dei
luoghi questa relazione la propongo riportando quella descritta sul
volume " Apuane - 80 itinerari classici e d'avventura" Claudio
Bocchi e Enzo Maestrimpieri. Società Editrice Apuana. Il sentiero dei Ferruzzini inizia dalla strada marmifera che da Levigliani conduce all'Antro del Corchia e continua a lungo al di sopra, fino alle cave dei Piastriccioni a mt. 1300. molto oltre l'ingresso dell'Antro del Corchia, la strada oltrepassa la sella del monte Ceto entrando in un altro invaso secondario del versante sud. Bisogna ancora percorrerla per sei tornanti, sull'ultimo dei quali inizia verso destra il sentiero ( 2 h da Levigliani). Alla Sella del Monte Ceto si può rrivare in maniera più sbrigativa e gratificante( ma con molta fatica) percorrendo la lizza del monte Ceto, ripidissima e rettilinea, che inizia dalla marmifera a 30 minuti da Levigliani, poco sopra i tornanti iniziali, scritta su un masso al bordo della strada; noi abbiamo percorso questa. Subito dopo la sella del monte Ceto si può, in alternativa alla strada e sulla destra, percorrere il tratto superiore della lizza fino al tornante di partenza del sentiero; questa variante è tuttavia sconsigliata per la presenza di un tratto veramente troppo franoso. Il sentiero dei Ferruzzini inizia con un vertiginoso traverso su paleo ( nota mia: a mio parere non è così vertiginoso e vi sono presenti alcuni chiodi per poter assicurare il tratto) verso destra fino a raggiungere una cresta; la traccia è evidente e facile, il pendio è comunque esposto e molto ripido. Sulla cresta vi sono ancora presenti i resti dei " Ferruzzini", cioè delle attrezzature metalliche ( fittoni e cavi elicoidali di ormai scarsa se non nulla utilità. Nel primo tratto alcuni fittoni sono ancora robusti e sono stati messi alcuni cavetti d'acciaio e corde) con le quali i cavatori avevano facilitato il precorso che risale la cresta, comunque mai troppo esposta e per giunta qua e là scalinata (La cresta si è allargata e sta terminando, sulla destra a poca distanza da noi notiamo due cisterne rettangolari in parte scavate nella roccia per la raccolta di acqua piovana, noi risaliamo ancora circa 30 metri seguendo i “ferruzzini” ). Più in alto il sentiero attraversa verso destra, per una ventina di metri, una enorme e e caratteristica placca rocciosa che fugge vertiginosa verso il basso per centinaia di metri: è il passaggio chiave del sentiero, poi deviamo a destra che qui è scavato nella roccia viva ed era facilitato da attrezzature ormai ridottesi a qualche fittone e brandello da non utilizzare. Si passa in piedi e facilmente purché non si tema l'esposizione, il passaggio iniziale, dove la scalpellatura è quasi scomparsa, richiede molta attenzione. Dopo la placca il sentiero continua a traversare in salita su pendii di paleo molto ripidi, fino ad uscire con una bellissima cengia sulla via normale del Corchia lungo la quale si arriva alla vetta. Si continua per cresta sull'altro lato fino alla sella tra cima e antecima; si raggiunge la sottostante marmifera del Passo Croce ( lato mare) e la si scende fino al punto in cui comincia a traversare a destra verso il passo. qui è ben evidente e facilmente raggiungibile, poco sotto la marmifera il colle del Rondinai, dove termina la parte più bella della lizza dei Tavolini. Raggiunto il colle si nota, appena sulla sinistra del fondo dell'invaso, un edificio di cava ( l'edificio è una vecchia cabina elettrica ), davanti al quale, a monte inizia uno stradello evidentissimo che traversa in piano verso sinistra: è il sentiero dei Piastriccioni, che dopo essere sceso di poco, continua di nuovo in orizzontale fino a toccare un crinale subito a monte di un profondo intaglio, importante punto di riferimento . Fin qui il tragitto si svolge su paleo non troppo ripido e non molto marcato. Di la dal crinale la traccia ora abbastanza chiara ( presenti bolli rossi) traversa in lieve discesa su un pendio anch'esso non troppo impegnativo fino a raggiungere il bordo roccioso che si affaccia su un canale marmoreo; il passaggio che consente di calarsi nel canale è obbligato, e si trova proprio a piedi della parete rocciosa sovrastante. con un breve e delicato tratto scalpellato si scende nel canale, lo si attraversa su una placca appena al di sopra di un taglio di cava e si raggiunge un grande ravaneto sotto le cave dei Piastriccioni, che si scende brevemente fino a raggiungere una via di lizza sull'altro lato: la lizza dei Piastriccioni. Dopo un paio di balze che richiedono attenzione, la lizza continua facile, poco ripida e pittoresca, e svolta a sinistra fino a sfiorare la marmifera dell'antro del Corchia all'altezza del tornante immediatamente sottostante a quello che inizia il sentiero dei Ferruzzini; la lizza continua in basso franata e impercorribile, ma da qui in pochi passi si mette piede sulla marmifera, lungo la quale si rientra a Levigliani. Noi veramente siamo scesi sino all'ingresso dell'antro e da qui abbiamo approfittato del pulmino che fa da navetta da levigliani, cosa molto gradita come molto gradita è stata la bella birra fresca che abbiamo assaporato al bar del paese. Ciao, alla prossima!! |