19/04/2021 Cresta dell'Orbaco

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La Cresta dell'Orbaco è una delle numerose creste che contraddistinguono il versante sud orientale del monte Tambura; nei fatti, la successione di gole, canali e creste identifica tipicamente quel versante apuano compreso fra il Monte Pelato e il versante orientale del monte Tambura, tanto che rappresenta una delle zone più selvagge e di più complesso orientamento dell'intera catena.

 

Attenzione!
La presente pagina non vuole in alcun modo essere una guida escursionistica od alpinistica, ma un semplice racconto di una giornata e la segnalazione di una bellezza naturale e culturale. Quindi, la presente pagina non sostituisce ma presuppone la consultazione delle guide e della cartografia in commercio. In alcun modo l'autore e il sito si assumono alcuna responsabilità di qualsiasi ordine giuridico e legale per eventuali danni o incidenti. L'uso delle informazioni della
presente pagina sarà sempre a proprio rischio e pericolo. A questo proposito, prima di effettuare le escursioni, si consiglia di chiedere sempre informazioni aggiornate, riguardanti lo stato dei sentieri che si intendono percorrere, alle Sezioni CAI che ne curano la manutenzione.
Ricorda inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni, riportate sul sito, sono prettamente soggettive.

 
Percorso: Resceto, Cappello del Baccile, Poggio delle Freddane, Foce del Baccile, Cresta dell'Orbaco, Via Vandelli loc. Focetti, cresta dei Focetti, Finestra Vandelli, Via Vandelli, Resceto.

 

Come Arrivare : Da Massa e proseguire in direzione Carrara. Prima di raggiungere il fiume Frigido, si troverà, a destra la deviazione per Forno e Resceto.
La strada costeggia la sinistra orografica del Frigido: non resta che seguire le indicazioni per Resceto, dove bisogna lasciare la vettura nella piazza in fondo al paese.

INDICAZIONI STRADALI


 

   Via Vandelli ed essenzialmente fuori sentiero
     

Tempo di percorrenza:  percorrenza totale: 5,00h

 

Classificazione: Escursionistica I°/PD+
Acqua: Non presente lungo il tracciato ma si può rifornirci al paese d Resceto, possibilità al rifugio Nello Conti

Traccia Google Earth -   Traccia GPS

 
Punti sosta: 
Rifugio Nello Conti ai Campaniletti

 

 

Oggi nuova escursione d'avventura, un'avventura in una delle zone più selvagge e impervie delle apuane sul versante sud orientale della Tambura.
Partiamo dal paese di Resceto, dalla piazzetta scendiamo nell'interno e scendiamo verso il canal Pianone, quello che si attraversa per prendere il sentiero  165 per cave Bagnoli Focola del Vento. Noi invece, entriamo nel canale sulla destra orografica per poche centinaia di metri , sul greto del canale ci sono dei massi con delle indicazioni con vernice rossa, incomprensibili. Sulla destra orografica notiamo una traccia appena  visibile tra il paleo, la imbocchiamo e iniziamo a salire, uno sguardo davanti a noi e scorgiamo il Poggio delle Freddane, poggio che dobbiamo raggiungere. Il sentiero che stiamo percorrendo è conosciuto come il sentiero del Baccile, è assai marcato anche se queste zone non sono molto frequentate, forse lo è per la presenza di una grotta, la Grotta del Baccile, frequentata dagli speleologhi. Si sale verso  uno zucco   che separa il Canale dei Vernacchi dal Canal Pianone ( o della Fecoraccia); sostanzialmente, la cresta dell'Orbaco divide questi due settori. Giungiamo ad una lizza che si rivelerà breve sino ad una piccola cava ormai abbandonata, la superiamo e riprendiamo un sentiero che non è altro un proseguimento di quello percorso in precedenza, cioè il sentiero del Baccile. Giungiamo ad un bivio con un sentiero abbastanza marcato che prosegue in piano ma naturalmente noi dobbiamo prendere quello che sale sulla destra e ci porta all'imbocco dell'omonima grotta, la grotta è indicata con cartellino con nome della stessa. Guardiamo verso sinistra e vediamo il serpentone della via Vandelli; lasciamo la grotta e ci spostiamo in salita verso sinistra per raggiungere un punto aereo e precipitante chiamato Cappello del Baccile, un grosso masso appoggiato su una balza visibile anche dalla via Vandelli. Infatti dall'alto vediamo l'ardito tracciato della via, il sottostante Canal Pianone nella sua profonda forra, davvero impressionante, si scorgono anche le numerose vie di lizza che salgono i versanti occidentali della Tambura e il monte Castagnolo che sovrasta il paese di Resceto.
Dalla cresta, osserviamo alla nostra destra lo svettante Poggio delle Freddane, punto che dobbiamo raggiungere, dal Cappello del Baccile proseguiamo sulla destra su terreno poco stabile, raggiunto lo aggiriamo, obbligatoriamente sulla destra su una vaga traccia a mezza costa che ci conduce ad un canale denominato la Valle del Baccile, lo risaliamo con qualche difficoltà dovuta al terreno franoso e ai molti alberi caduti, comunque riusciamo a raggiungere la Sella del Baccile.
La foce del Baccile costituisce la conclusione della salita: la foce separa, a sinistra, il Poggio delle Freddane ( ora salibile, con attenzione ) dalla cresta dell'Orbaco a destra.
 L'itinerario continua sulla destra ma noi saliamo brevemente, andando a sinistra, sull'esile crestina del  Poggio delle Freddane per osservare il panorama che si può godere da quassù: sotto di noi il canal Pianone, osserviamo in tutta la sua severità imponente la guglia di Piastra Marina e le lizze che da basso salgono alle sue propaggini ( spiccano per audacia ingegneristica la lizza del Padulello e l'elegante lizza Silvia o Magnaghi).in alto, naturalmente, la Tambura
Ridiscendiamo con cautela e ci riportiamo sulla traccia, per modo di dire, comunque sulla cresta alla Foce del Baccile.
Proseguiamo su una traccia appena visibile che prosegue tenendosi sulla sinistra, inoltrandosi in un boschetto rado, l'ascesa delicata alterna punti in cui il sentiero offre una traccia ben marcata ad altri in cui occorre fiutare la soluzione più semplice, giacché a tratti terrosi e confusi a causa dei numerosissimi arbusti e alberelli caduti si alternano parti rocciose, a volte dalla dubbia solidità. Troviamo un ometto che noi " fortifichiamo", il sentiero fa una curva a gomito sulla destra tipo tornante, proseguendo in breve raggiungiamo il crinale roccioso che ora dobbiamo seguire sul filo sino ad intercettare la Via Vandelli. Prima di raggiungere la via ci giriamo verso valle e notiamo a sinistra il famoso ponte del Pisciarotto a ovest la Mandriola, lo Spallone e il Sagro. Proseguiamo usando un pò più le mani ma sempre su passaggi semplici di primo grado, raggiungiamo un punto un pò più difficoltoso che per i più esperti è possibile risalirlo ma comunque è aggirabile sulla sinistra; siamo su un'ultima facile rampa e infine raggiungiamo la Via vicino alla località " I Focetti".
Superato dopo poche decine di metri il primo tornante, sulla parete di destra troviamo l'indicazione topografica “I Focetti” 1198 mt. S.l.m. poco dopo sulla destra si dirama una vaga ma inizialmente larga traccia che sale sul versante sinistro orografico che perde immediatamente identità e diviene un crinale che saliamo sino a raggiungere tralicci metallici, visibili con occhio attento dalla Vandelli.
Raggiunto il colletto sommitale, sulla destra intuiamo tracce poco distinte ma inequivocabili che salgono in un bosco non fitto; la salita è ostacolata dai numerosi alberi caduti e non rimossi a causa della poca o quasi nulla frequentazione umana di questi posti.
E' più possibile che la traccia sia marcata dal passaggio delle nostre amiche capre, ce lo confermano le numerosissime deiezioni.
Raggiungiamo un gruppetto di faggi più grandi e successivamente una cresta più aperta; di fronte a noi si staglia la guglia del monte Focoletta.
Dopo un breve sali-scendi, in ambiente tipicamente apuano, incontriamo un rudere; lo superiamo su traccia e saliamo ancora per poche decine di metri, sino a trovare sulla sinistra la presenza di un cavo metallico, il quale aiuta a superare sul lato occidentale un'elevazione che si staglia davanti a noi. L'aggiramento porta in breve precisamente di fronte alla finestra Vandelli.
Il rientro lo abbiamo fatto dalla Via Vandelli.
Quest'escursione era da molto che volevamo farla ma per le note vicende pandemiche o per condizioni meteo avverse l'abbiamo rimandata molte volte, oggi finalmente siamo riusciti a realizzare questo nostro "sogno". Vorrei raccomandare al lettore di prendere questa non come una relazione ma come un mero racconto della giornata, le indicazioni ho cercato di essere il più fedele possibile ma non avendo una profonda conoscenza della zona ho fatto uso più che altro di cartine, in questo caso su internet a parte qualche filmato su You Tube non ho trovato altro, quindi raccomanderei di effettuare questa escursione o accompagnati o da persone esperte di apuane con buon senso d'orientamento, secondo il nostro parere ne è valsa a pena bel giro!
 


Ciao, alla prossima

Foto escursione