27/02/2022 Cresta su del Monte Cavallo d'Azzano
Il M. Cavallo di Azzano lungo la sua pronunciata cresta Sud,
via molto interessante e panoramica.

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"Porta via solo i ricordi, lascia solo impronte ( Chief Seattle )"

Attenzione!
La presente pagina non vuole in alcun modo essere una guida escursionistica o alpinistica, ma un semplice racconto di una giornata e la segnalazione di una bellezza naturale e culturale. Quindi, la presente pagina non sostituisce ma presuppone la consultazione delle guide e della cartografia in commercio. In alcun modo l'autore e il sito si assumono alcuna responsabilità di qualsiasi ordine giuridico e legale per eventuali danni o incidenti. L'uso delle informazioni della
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Ricorda inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni, riportate sul sito, sono prettamente soggettive.

 
Percorso: Minazzana - Strada per Basati - Versante Sud M.Castellaccio - sent. 4 - Calvario  - Cresta Sud-Est M. Castellaccio - Sella tra M. Castellaccio e M. Cavallo 771 m - Cresta Sud M. Cavallo - M. Cavallo 1020 m - Conca versante Nord - Innesto su mulattiera Minazzana/Cervaiole - Bivio per
Azzano 660 . - Fosso Grosso - Pianaccio -Minazzana 460 m

 

Come Arrivare :
INDICAZIONI STRADALI
 

  
Sentiero SAV Minazzana - Basati
Sentiero n° 31 Minazzana- Cervaiole

        

Classificazione: EE  con passi di I la cresta S del M. Cavallo (infido se bagnato); T la
mulattiera tra Minazzana e il Calvario
Dislivelli salita: 619 m; discesa: 619 m
 
Acqua: Al paese di Minazzana

Periodo consigliato:  
Tutto l'anno, periodo migliore Ottobre - Aprile
  Traccia Google Earth -   Traccia GPS Dal sito Wikipedia

La traccia GPS non è sempre attendibile potrebbe avere anche diversi metri di scarto, non fare affidamento solo su di questa

 
Punti sosta: Nessuno

 

Eccoci qua imperterriti anche questa domenica, pronti per una nuova avventura. In quest’occasione siamo saliti al M. Cavallo di Azzano lungo la sua pronunciata cresta Sud, via molto interessante e panoramica. Inoltre merita di essere percorsa l’ampia mulattiera che collega Basati a Minazzana, da dove un altro grande sentiero sale fino alla Foce del Giardino ed alla Cava delle Cervaiole.
Non ci allontaniamo tanto ma andremo in un territorio un po' snobbato ma molto bello e suggestivo, camminando sui vecchi sentieri del seravezzino.

Oggi, per l'appunto, abbiamo optato per una di quelle vette ritenute, a torto, poco interessanti, questa cima è il monte Cavallo, si Cavallo, non quello famoso e ben più impegnativo delle Apuane settentrionali, questo è situato invece nel comune di Seravezza e divide i paesi di Azzano e Basati, qui viene chiamato " Cavallino".
Ci portiamo presso il paese di Minazzana, borgo che sorge sulle pendici meridionali del M. Castellaccio, raggiungibile in auto salendo da Seravezza – Giustagnana oppure da Ruosina – Basati. Parcheggiamo nel  parcheggio che troviamo lungo la strada, abbiamo fortuna e troviamo posto, l'unico!

Due parole su Minazzana:
"Minazzana (
Fundum Menecianum), sorse probabilmente grazie ad un insediamento colonico Lunense, anche se nel 1965 durante la realizzazione di un piccolo campo di calcio, vennero alla luce alcune tombe Liguri risalenti al I – II secolo a.C., complete dei suoi arredi funebri, che furono inviati al Museo Guinigi di Lucca. In epoca Longobarda Minazzana appartenne al feudo dei Corvaresi, poi come molti altri borghi vicini legò il suo destino al Comune della Cappella e successivamente a Seravezza. La sua chiesa già esistente nel 1430 è intitolata a S.Pellegrino."


Detto questo..... ci issiamo gli zaini sulle spalle e siamo ben pronti per partire, noi entriamo nel paese e passiamo davnti alla chiesa di S. Pellegrino, l'unica indicazione che troviamo è all'inizio poi all'interno del paese non ne troviamo, passiamo davanti ai vecchi lavatoi e poi troviamo una cementata che ben presto diventa mulattiera, questo sentiero fa parte dei sentieri SAV ( Sentieri Alta Versilia), sentiero n°4, che collega Minazza al paese di Basati.
E
' un percorso che esiste idealmente da sempre. Dal tempo in cui non vi erano strade carrozzabili, se non nel fondo valle ed i paesi erano collegati da un reticolo di sentieri che consentivano i rapporti tra i diversi borghi e gli scambi culturali e commerciali tra le diverse comunità e gruppi di case.
Seguiamo la mulattiera, tenendosi a destra, in piano, ad un bivio, e poi salendo fino alle croci del Monte Calvario. Giriamo dietro il monumento e prendiamo una traccia che conduce sino ad un traliccio, qualche segno rosso. Una volta al traliccio non vi sono più segni, o almeno non ne abbiamo più visti. Davanti a noi c'è il monte Castellaccio e per forza di cose dobbiamo seguirne la cresta, per quanto può essere possibile. Purtroppo più ci inoltriamo più la vegetazione è un vero intrigo tra alberi abbattuti e stipe e rovi. ci troviamo costretti a salire e scendere per trovare una via libera, si fa per dire, che ci consenta di progredire, sembra un percorso di guerra! Comunque non  troviamo difficoltà tranne quella detta sopra.
Lungo il percorso abbiamo notato la presenza di muretti a secco e anche delle piazzole che molto probabilmente venivano usate per le carbonaie.
Proseguire diventa sempre più arduo e ci facciamo largo anche a forza tra gli arbusti, poi dall'alto, all'improvviso, notiamo una traccia ben marcata, chi sa da dove veniva? Probabilmente dal sottostante paese di Basati. La raggiungiamo e questa traccia prosegue sotto il crinale del monte Castellaccio sino ad una sella da dove girando a sinistra si raggiungerebbe la vetta di questo monte, noi proseguiamo dritto verso il monte Cavallo. Proseguiamo sul versante che dà sul paese di Basati, per evitare un gruppo di rocce, non tanto per la difficoltà alpinistica ma quanto per quelle di passare attraverso quell'intrigo impenetrabile, scendiamo in un canalino aggirandole, risaliamo verso il crinale e ben presto siamo alla Foce del Lupo, Gli alberi d'alto fusto stanno diradandosi e si cammina un po' meglio. Giungiamo alla cresta del monte cavallo, meno male! Qui c'è una evidente traccia che sale sulla cresta rocciosa, ci illudiamo che adesso il passo potrà essere più spedito ma è una pia illusione, infatti ci troviamo a camminare si su roccia anche buona ma il percorso è invaso da enormi piante di ginestrone che ci martorizzano con il loro lunghe spine, non manca l'impenetrabile stipa. per fortuna viene tutto ingentilito anche da molti arbusti di erica fiorita. Proseguiamo ad arrampicarci su facili roccette, una precisione va fatta, questa roccia è buona e solida ma pensiamo che in caso di roccia bagnata sia molto scivolosa, in quanto di natura metamorfica e non calcarea.
Raggiungiamo la prima vetta, il monte cavallo ne conta tre, la prima di 949 mt. e rimanendo sempre sul versante sud tra erba e rocce saliamo anche alla seconda a metri 992 mt. Scendiamo da questa e raggiungiamo un'ultima sella che divide la cima principale e quella appena discesa. Prendiamo per una ripida rampa erbosa sulla destra e raggiungiamo la vetta principale a metri 1020. Dalla vetta abbiamo una bellissima visuale sul panorama che và dalla costa versiliese all'impressionante parete del Monte Altissimo di cui si possono ammirare le antiche cave della Tacca Bianca e dei Colonnoni.
Dopo una sosta per ammirare il panorama ma anche per riprendere fiato, iniziamo la discesa percorrendo il sentiero della " normale", non è che ci sia un vero e proprio sentiero, in questo periodo con tutta la vegetazione secca si nota una traccia tra il paleo, in primavera/estate la conca che scendiamo(La Frontanera) è interamente ricoperta da altissime felci. Raggiugiamo facilmente e abbastanza rapidamente il bosco dove, ora, c'è un sentiero ben più marcato, presenti anche molti "ometti". Questo ci porta a sbucare sul sentiero n°31 Azzano - Minazzana
Raggiungiamo di nuovo il bosco, dove proseguiamo più speditamente su una traccia abbastanza evidente sino a rincontrare la mulattiera Minazzana con le cave delle Cervaiole o il Passo del Giardino. Andiamo verso Minazzana, si gira a sinistra. La mulattiera è ben tenuta e scorre tra boschi di castagni. In un tratto aperto camminiamo su delle placche protetti da una staccionata molto rudimentale che dovrebbe fare da riparo sul baratro che dà sul paese d'Azzano, protezione molto aleatoria! Comunque non c'è nessun pericolo, probabilmente è stata costruita prevedendo la scivolosità di queste placche in caso di terreno bagnato, io comunque a quella staccionata non mi ci terrei per niete.
Rientriamo nel bosco, il sentiero scende dolcemente.
Superiamo il fosso di San Michele attraverso un ponticello in legno, successivamente troviamo sulla sinistra una panchina in corrispondenza di un bivio, a destra per Azzano, tempo 30 minuti, davanti prosegue per Minazzana ( nostra meta1 ora) e dal lato opposto le Cervaiole (2 ore).
Continuiamo sempre su buon sentiero, con alcune svolte la mulattiera perde quota e valica il Fosso Grosso, quindi sempre con
pendenza costante e moderata.
Raggiungiamo le case più alte di Minazzana (località Pianaccio),  pieghiamo prima a sinistra, passando accanto ad un’edicola votiva, poi a destra, scendendo infine al parcheggio del paese (460 m).


Ciao, alla prossima!

Foto escursione