27/08/2022 Traversata Zucco di Gronda

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"Porta via solo i ricordi, lascia solo impronte ( Chief Seattle )"

jj Attenzione!
La presente pagina non vuole in alcun modo essere una guida escursionistica o alpinistica, ma un semplice racconto di una giornata e la segnalazione di una bellezza naturale e culturale. Quindi, la presente pagina non sostituisce ma presuppone la consultazione delle guide e della cartografia in commercio. In alcun modo l'autore e il sito si assumono alcuna responsabilità di qualsiasi ordine giuridico e legale per eventuali danni o incidenti. L'uso delle informazioni della
presente pagina sarà sempre a proprio rischio e pericolo. A questo proposito, prima di effettuare le escursioni, si consiglia di chiedere sempre informazioni aggiornate, riguardanti lo stato dei sentieri che si intendono percorrere, alle Sezioni CAI che ne curano la manutenzione.
Ricorda inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni, riportate sul sito, sono prettamente soggettive.

 
Percorso: 

 

Come Arrivare : Da Massa si segue via Bassa Tambura in direzione Forno, a 4 Km si incontra Canevara a 6,5 Km a sinistra la strada si dirige a Forno, si continua invece per il ramo di destra, si superano le Guadine, si lascia a sinistra la deviazione per Casania e subito dopo si trova la deviazione a destra per Renara, prima di arrivare all’abitato di Gronda.
INDICAZIONI STRADALI
 

  
 Tracce d'animali, di cavatori e pastori, nessun sentiero numerato

        

Classificazione:  L'itinerario richiede terreno asciutto e piena visibilità. La difficoltà globale  EE
Acqua: Niente lungo il percorso

Periodo consigliato:  
Tutto l'anno, purché ci sia terreno asciutto e piena visibilità
  Traccia Google Earth -   Traccia GPS Dal sito Wikiloc

La traccia GPS non è sempre attendibile potrebbe avere anche diversi metri di scarto, non fare affidamento solo su di questa

 
Punti sosta: Nessuno

 

Relazione di Lorenzo Verdiani dal sito Wikiloc 19/12/2022

In rosso le variazioni che abbiamo trovato


In apuane  " Zucco" indica una cima non necessariamente imponente  ma comunque aspra: ad esempio gli Zucchi di Cardeto o lo Zucco Nero alla Tambura, Cime di questo genere a Renara se ne trovano molte. Questa è una traversata piuttosto breve ma comunque  gratificante, e tutt'altro che banale, su aspri sentieri di pastori e cavatori. 
N.B. L'itinerario richiede terreno asciutto e piena visibilità. La difficoltà globale varia da EE
Conviene parcheggiare a Conchiusi( 270 mt.), prima di Renara, nel punto dove a destra sale tra la vegetazione una strada in dissesto, che fino a qualche decennio fa era percorsa dai camion per il trasporto a valle  del marmo  estratto; il parcheggio è poco oltre, in uno spiazzo sulla sinistra, a fianco del torrente di Renara.


Bellissima escursione di avventura di stampo esplorativo su una cima poco conosciuta e ancor meno frequentata adatta a chi è abituato al fuori sentiero e ha buon senso dell'orientamento; da qui la decisione di classificare il giro come "escursionismo impegnativo".
Il giro è lungo 5 km e non poco più di 3 come risulta su wikiloc.
La partenza è da Conchiusi poco prima dello sterrato che porta al piazzale di Renara.
Lasciata l'auto allo spiazzo all'altezza di un blocco di cemento dipinto solitamente usato come sparti traffico sulle strade
( in realtà è un bel blocco di marmo) si entra nel torrente e lo si attraversa per prendere uno stradello che va in direzione del grande piazzale di cava.
Percorsi una ventina di metri senza entrare nel piazzale si prende a sinistra un altro stradello che sale nella direzione opposta seguendo la linea della dorsale sud del Pizzo di Gronda.
Nella parte alta un salto si aggira da sinistra traversando per una ventina di metri in forte esposizione affacciati sull' abitato di Gronda. Raggiunta un'evidente dorsale rocciosa la si sale senza speciali difficoltà su roccia calcarea ottima con difficoltà massime di 1+.
Nella parte alta si va a sinistra verso una selletta e si sale (facoltativo) sullo zucco che si trova a sinistra che sulle carte è citato come il Colle della Gronda (509 metri) punto assai panoramico.
Si prosegue sul filo di cresta e si supera senza problemi un primo zucco dopo di che si scende verso un' altra sella.
L'imponente zucco che si trova davanti a noi come appurato successivamente non è nè salibile nè aggirabile da destra quindi bisogna aggirarlo lungamente da sinistra con un pò di pazienza e sapendosi orientare.
Dalla sella si scende e si segue una traccia di animali che passa nel bosco e quando sulla nostra sinistra poco più in basso notiamo un piccolo ghiaione si abbandona la traccia (che da qui sarebbe meno evidente) e si scende in direzione di un gruppetto di alberi e subito dopo si raggiunge una selletta di una dorsale secondaria.
"Noi abbiamo proseguito continuando dritti sino a raggiungere il crinale, quasi all'imbocco del canalino in quanto ci veniva difficile scendere in quanto ci sono molti alberi di pini abbattuti dal vento."
Dalla selletta proseguendo a sinistra si potrebbe raggiungere un canaletto erboso e risalire da li ma prima è presente un pericoloso traverso esposto di una decina di metri che è meglio evitare. Si risale quindi questa dorsale su terreno ripido e a tratti smosso e nella parte alta un muretto costringe a traversare di pochi metri a sinistra dove sono presenti tracce di passaggio di animali.
Si continua a risalire e si prosegue su un facile tratto roccioso allo scoperto con ampia visuale e con lo zucco che stiamo aggirando proprio di fronte a noi... zucco che arrivati qui abbiamo aggirato solo per metà.
Percorso questo breve tratto roccioso si arriva ad una profonda sella che raggiungiamo e si scende nuovamente di poco seguendo una traccia evidente di animali che traversa a sinistra.
" Abbiamo provato a scendere ma anche qui ci sono alberi abbattuti e quindi tornati indietro abbiamo attraversato più in alto"
Quando si arriva al punto in cui una crestina rocciosa sale verso destra la si arrampica (roccia ottima) fino a raggiungere il filo di cresta.
Volendo sulla cresta si può tornare indietro come ho fatto io per vedere il punto aggirato; ad un certo punto la cresta si interrompe per la presenza di un breve ma ripido salto verticale (circa 6 metri) che non può essere aggirato da entrambe le parti in quanto le pareti sono verticali...più avanti invece lo zucco aggirato presenta difficoltà elevate se affrontato direttamente.
Tornati indietro si prosegue senza problemi sul filo di cresta e si raggiunge la bella cima rocciosa del Pizzo di Gronda (526 metri). Dalla cima si prosegue fra sali e scendi senza speciali difficoltà fino a poco prima della ex cava della Penna Rossa (facoltativo).
Per scendere dal Pizzo di Gronda e tornare a Renara vista la verticalità delle pareti l'unico modo è tornare indietro e raggiungere in circa 10 minuti una sella dalla quale ci si era già passati e scendere verso Renara seguendo su terreno scosceso e con traccia spesso confusa alcuni utili ometti in pietra; non essendo molti occorre prestare attenzione.
Una volta scesi traversando diagonalmente verso sinistra si supera una dorsale e ci si immette nella vecchia via di lizza del Bertone e nel punto in cui è franata e quindi non più visibile, si scende alla meglio per riprenderla poco più in basso.
" Noi abbiamo trovato un sentiero in buono stato di servizio e con questo siamo scesi sino a riprendere la lizza" La si segue fino ad un piccolo saggio di cava dopo di che si va a destra seguendo degli ometti (non indispensabili) fino a raggiungere il torrente Renara proprio sotto il piazzale. Risaliti sul piazzale si percorre la strada sterrata fino al punto di partenza.


Ciao, alla prossima!


Foto escursione