“Il Peplo Rupestre”
Mutila dea, tronca le braccia e il
collo,
la cima dell’Altissimo t’è ligia.
È tua la rupe onde alla notte
stigia
discese il bianco aruspice d’Apollo.
La cruda rupe che non dà mai
crollo,
o Nike, il tuo ventoso peplo effigia!
La violenza delle tue
vestigia
eternalmente anima il sasso brollo.
Quando sul
mar di Luni arde la pompa
del vespro e la Ceràgiola è cruenta
sotto il
monte maggior che la soggiòga,
sembra che dispetrata a volo irrompa
tu
negli ardori e sul mio capo io senta
crosciar la foga dell’immensa foga.
Gabriele d’Annunzio
Interessante elevazione del versante marittimo della Cresta del
Vestito, con versanti dirupati dall'aspetto inaccessibile salvo che
verso oriente. Cima scarsamente frequentata, con vedute a volo d'uccello
sulla zona della Chiesa del Diavolo.
La traccia GPS non è sempre
attendibile potrebbe avere anche diversi metri di scarto, non fare
affidamento solo su di questa
Percorso:
Imbocco galleria di
M. Pelato 1045 m - sent. 150 - spuntoni 1166 m - deviazione -
Foce del Canal Buio 1160 m - Zucco del Canal Buio 1190 m - Foce
del Canal Burro- sent. 150 - Imbocco galleria di M. Pelato 1045
m
Come
Arrivare
:
Seguire le indicazioni per Castelnuovo Garfagnana.
Dala Versilia: Occorre
percorrere la strada provinciale oltrepassando Ruosina, Retignano e
Levigliani, quindi imboccare la galleria del Cipollaio e scendendo dopo
la galleria ad un bivio prendere a sinistra verso Arni.
Si
oltrepassa il paese e dopo una galleria si raggiunge l'albergo Le Gobbie
(1087 m).
Si Parcheggia appena fuori dalla galleria, su strada di cava
Da Massa: passando per Altagnana ed Antona si supera la galleria del
Vestito che porta in provincia di Lucca.
INDICAZIONI STRADALI
Breve
tratto del CAI 150 ( Per Passo Sella)
Tempo di
percorrenza:
Imbocco
galleria di M. Pelato - Zucco del Canal Buio: 1h
Zucco del Canal Buio -
Imbocco galleria di M. Pelato: 45'
- dislivello salita: 170 m;
discesa: 170 m
Classificazione:
EE Allenati - due brevi passi di II
grado; roccia buona, lasciate due soste
Acqua: Alle
Gobbie
Periodo consigliato:
Tutto
l'anno, sconsigliato con neve o ghiaccio
Traccia Google Earth - Traccia GPS
Dal
sito Wikipedia
Punti sosta:
Nessuno
Salita
Dall'imbocco della galleria di M. Pelato 1045 m, lato Arni, si segue la
marmifera del M. Altissimo fino a quando questa curva decisamente a
sinistra; sulla destra prosegue il sent. CAI 150 (tabelle), in moderata
ascesa tra bosco rado e cespugli, poco sotto lo spartiacque.
Un punto è
caratteristico: alcuni spuntoni di roccia, simili a dei
denti
(1166.8 m CTR2000NUM).
Una decina di metri
più avanti, subito dopo una grande roccia, sulla sinistra c'è un piccolo
ripiano erboso: a ben guardare è l'inizio di una traccia di sentiero (un
faggio ne ha occupato la sede, mascherandolo) [ore 0.20]
La labile traccia
scende di qualche metro, compiendo un semicerchio a sinistra: rimontando
uno scalino roccioso si esce allo scoperto. Si continua per facili rocce
ben appigliate, contornando a meridione la salienza quotata 1193.1 m
sulla CTR2000NUM.
Una breve salita
conduce al sommo delle quote 1171.8 m e 1169.8 m, con evidenti tracce di
bivacchi da parte delle capre selvatiche. Da qui è possibile osservare
tutti i dettagli del ripido ma accessibile versante Est dello Zucco del
Canal Burro.
Una discesa di una
decina di metri (fare attenzione ai detriti e all'esposizione sul
precipite Canale Buio, verso Nord: Canal Burro secondo la testimonianza
del pastore Rolando di Renara), conduce facilmente alla sottostante Foce
del Canal Burro (nome proposto) 1159.8 m CTR2000NUM.
Portandosi verso Sud, perdendo qualche metro, si va ad intercettare una rampa di buona roccia e ben appigliata, la quale permette di guadagnare quota con facilità (I e un breve passo di II grado) fino al margine destro di un canalino che sprofonda nel sottostante canale. Svoltando a sinistra (roccette, detriti e zolle erbose) e passando presso un cespuglio di ginepro fenicio, si tocca un intaglio caratteristico (sosta da noi lasciata: cordino attorno a un masso).
Da qui, guardando verso la vicina vetta, si indovina il percorso più
semplice: una rampa erbosa con tracce di passaggio delle capre, con
sulla sinistra rocce ben appigliate (al di là di queste: precipizio di
100 m).
Sfruttando le tracce e
le rocce, di buona qualità, si risale la rampa prevalentemente erbosa (è
consigliabile procedere assicurati per via dell'esposizione), che verso
la fine presenta un breve passo ripido valutabile di II grado: in questo
punto, sulla roccia che fa da sponda destra, ci sono uno spit e un
cordino all'apparenza molto vecchi (35-40 anni circa).
Si sbuca quindi sulla vetta, un po' stretta ma comunque in grado di
ospitare 4-5 persone comodamente sedute.
Veduta assai
interessante sulle selvagge montagne circostanti. La sensazione di vuoto
è palpabile.
Discesa
Alpinisti esperti di terreni apuani possono scendere senza assicurarsi:
tuttavia è prudente farlo, visto il terreno ripido ed esposto.
Un sasso della cima
è stato da noi attrezzato con cordino per una prima calata di 10 metri
fino all'intaglio (sosta con cordino).
Dall'intaglio ci si
può calare lungo la massima pendenza per altri 25 metri circa fino alla
sottostante rampa di accesso.
Per il resto, si segue la via dell'andata.
Relazione dal sito Vado e Torno in Montagna, Avventure ed esplorazioni sulle Alpi Apuane http://www.vadoetorno.altervista.org/index.php/itinerari/13-sottogruppo-m-tambura-cresta-di-sella/233-zucco-canal-burro
Foto
escursione
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