16/12/2023 Antro del Fornacchio
Conosciuto  anche come la Grotta dell'Eterna Giovinezza

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Attenzione!
La presente pagina non vuole in alcun modo essere una guida escursionistica o alpinistica, ma un semplice racconto di una giornata e la segnalazione di una bellezza naturale e culturale.
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presente pagina sarà sempre a proprio rischio e pericolo. A questo proposito, prima di effettuare le escursioni, si consiglia di chiedere sempre informazioni aggiornate, riguardanti lo stato dei sentieri che si intendono percorrere, alle Sezioni CAI che ne curano la manutenzione.
Ricorda inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni, riportate sul sito, sono prettamente soggettive.

 
Percorso: Cardoso (Orzale), Colle Mezzana, Antro del Fornacchio, Costa Polita, Monte Forato, Attraverso il foro sentiero 12, Colle Mezzana, Cardoso

 

Come Arrivare :

Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, oltrepassata Ruosina (3,8 km), si prende la deviazione a destra (4,8 km) per il fondovalle in direzione Stazzema. Si arriva a un bivio (6,6 km) che a destra porta a Stazzema, invece a sinistra si va a Cardoso che si raggiunge in pochi minuti (8,8 Km).

INDICAZIONI STRADALI

 
 

Sentieri: 7    Cardoso – Collemezzana – Foce di Valli – Passo degli Uomini della Neve – Foce del Puntone – Rifugio Enrico Rossi alla Pania – Piglionico.
 
110Foce di petrosciana – Arco Monte Forato – Foce di Valli

12 Cardoso – Penna Rossa – Monte Forato – Casa del Monte – innesto sentiero n. 6 – Fornovolasco.
 Gran parte dell'escursione fuori sentiero

Tempo di percorrenza:  Tempo di percorrenza totale:  circa 7,30h
  Acqua: Diverse fonti lungo il percorso 
  Punti sosta: Nessuno
Classificazione: Una salita  impegnativa classificata come "alpinismo facile" visti i numerosi tratti su terreno instabile e ripido oltre che esposti. Non sono esclusi tratti dove bisogna assicurarsi 

Periodo consigliato:  Tarda primavera ed estate, da escludere con terreno bagnato, ghiaccio e neve.

 

Traccia gps           immagine traccia

La salita al Fornacchio da questo versante (necessario caschetto) è sconsigliata all’escursionista normale perché scoscesa, insidiosa e pericolosa anche per la presenza del cavo metallico a cui si tende ad affidarsi ma che non dà nessuna garanzia di sicurezza (chi controlla il cavo?). Si sale su placche spesso lisce, a volte su paleo e terriccio friabile ma sempre su terreno molto ripido e esposto.

Oggi andremo in un posto che i semplici escursionisti neanche sapranno che esiste, fuori da ogni itinerario, un'escursione che rasenta l'alpinismo, su terreno tritato e verticale. Credo che il grado massimo sia sul 3° ma secondo me la difficoltà maggiore è data appunto dalla natura poco affidabile del terreno.
La nostra meta è l'Antro del Fornacchio, in zona lo chiamano la Grotta dell'Eterna Giovinezza, una grotta visibile da molto lontano il cui ingresso è circondato da un pianta di edera enorme, posta sotto il crinale della Costa Polita tra il Forato e la Foce di Valli. Molto tempo fa una persona di Colle Mezzana mi disse che lì erano usi ad andarci a prendere il fieno. A me è sempre sembrato un'assurdità ma la curiosità si è sempre insinuata nella mia mente e ho cercato sempre di capire se fosse davvero possibile arrivarci; scrutando da basso non sembrerebbe possibile. Sfogliando su You Tube ho finalmente trovato un filmato di Roberto Garzellahttps://www.youtube.com/watch?v=mhIz32Z8qzc) e subito preso da entusiasmo, felice come un bambino che trova i regali sotto l'albero di Natale, decido che al più presto dovremmo andarci. Infatti, non passa molto tempo che io ed Emanuele decidiamo di andare.
Partiamo presto, prevedendo che il giro sarà assai lungo e le giornate corte, ci portiamo al paese di Cardoso, nel comune di Stazzema, precisamente in località Orzale. Da qui prendiamo il sentiero n° 7. In breve raggiungiamo un bivio, a sinistra per Pruno, questo sentiero sbuca presso il Ponte di Pruno, passando davanti al vecchio mulino del Frate, ancora funzionante. Noi prendiamo a destra. Seguiamo delle indicazioni per il santuario di San Lorenzo. Giungiamo ad un altro bivio, il sentiero 7 sale verso sinistra, a destra per il santuario.
Sempre sul 7 saliamo su sentiero ripido e a tornanti; troviamo un altro bivio a sinistra per Pruno e a destra prosegue il 7, nelle vicinanze è presente una fonte. Attraversiamo un fosso, Fosso di Cerageta, e subito iniziamo a salire. Proseguendo diventa ancora più ripido. Finalmente arriviamo a una zona ad abeti che ci preannuncia l'arrivo al gruppo di case della località Colle Mezzana; alcune case sono state restaurate e saltuariamente vengono aperte. Anche qui c'è una fonte. Colle Mezzana è conosciuto per essere stato il luogo dove viveva il mitico " Nonno" al secolo Angelo Bertolucci. Personaggio iconico delle Apuane; purtroppo fu ucciso dai tedeschi mentre faceva da guida a dei soldati inglesi.
In prossimità dell'ultima casa uno stradello sale a sinistra, indicazione per il Piton Forato. Lo prendiamo e in breve raggiungiamo alcune case dell'alpeggio della Grotta, anche queste recuperate. Proseguiamo superiamo un ponte e subito dopo un altro con vasca a fianco, poi c'è una captazione di acqua, più in alto sulla sinistra due cisterne blu per l'acqua. Subito dopo raggiungiamo una forra scavata profondamente tra le rocce, si tratta del Fosso della Grotta. Attraversato il tratto piano del fosso siamo su una traccia non molto visibile ma segnata con segno rosso. Prendiamo per quella direzione, inizialmente su terreno franoso ma poi il sentiero è assai evidente. Seguiamo il sentiero che in senso antiorario  ben presto ci porta ad attraversare di nuovo il fosso della Grotta. Ora se proseguiamo ci si troverebbe nei pressi del Piton Forato, da qui si vede la parte alta. Noi, visto che ci siamo già stati non proseguiamo, altrimenti poi dovremmo tornare indietro. Appena prima del fosso troviamo sulla nostra destra una dorsale, ometto, che sale non molto ripida in boschetto di faggi. Salendo ci orientiamo con la grotta che dobbiamo raggiungere e capiamo che è meglio tagliare verso destra. Probabilmente dovevamo prendere la dorsale prima. Comunque non troviamo difficoltà se non che adesso inizia ad inerpicarsi sempre più.
 Raggiugiamo un tratto aperto su un pianoro e da qui vediamo molto bene la Costa Polita e soprattutto l'antro del Fornacchio. Scendiamo da questa sorta di terrazza prendendo sulla nostra sinistra e appena raggiunto la selletta sottostante iniziamo a salire decisamente su terreno smosso e ripide placche, la cosa più stabile è il paleo. Proseguendo troviamo un cavo d'acciaio, messo da chi sa chi! Adesso si che si fa ripida la cosa si deve salire seguendo canalini e placche che non ci offrono nessun appiglio sicuro. Ogni tanto dobbiamo fare per forza affidamento sul cavo ma con molta prudenza. Il cavo è aggiuntato in più punti con piccoli morsetti e si presenta assai vissuto. Noi in alcuni tratti abbiamo preferito farci sicurezza con corda.
Proseguiamo la salita e affrontiamo vari tipi di grado, come già detto un tratto di 3°. In un punto il cavetto è stato congiunto ad una sorta di scaletta per salita artificiale e con molta fede ci siamo azzardati a sfruttarla per superare uno scalino molto franoso. Mi giro indietro e mi accorgo della ripidità che abbiamo superato, è questo un tratto davvero da caproni. Nel tratto finale per quanto possibile diventa ancora più ripido e di conseguenza più pericoloso, seguiamo ancora il cavo sulla nostra sinistra,  sino a quando termina legato ad un albero. Ora non ci resta che salire su paleo sino alle pareti verticali della Costa Polita. Con sollievo possiamo rilassarci e per raggiungere l'antro dobbiamo spostarci sulla nostra destra (spalle a mare) tagliando su paleo. Ed eccoci qui, finalmente, al misterioso e intrigante antro del Fornacchio. Vi entriamo si tratta di una grotta molto alta, ci siamo inoltrati fino alla fine o quella che sembrava la fine; a noi ci ha dato l'impressione che terminasse lì! ci sediamo nei pressi dell'ingresso e ci godiamo il panorama e uno spuntino. rimaniamo lì un pò e ci dispiace ripartire ma due non ben riconosciuti rapaci sono usciti frettolosamente da un pertugio della roccia nascosto dalla folta edera e ci ha fatto pensare che siamo rimasti anche troppo a disturbare, d'altronde questa è casa loro e non siamo stati neanche invitati.
 Riprendiamo il cammino e per il ritorno al contrario di quello che si può pensare, si prende di nuovo a salire. in verità scendiamo brevemente e poi proseguiamo traversando sulla nostra sinistra ( faccia al mare) sino a superare aggirando una costola rocciosa. Adesso individuiamo una traccetta, molto probabile causata dal passaggio di animali; in breve saliamo sul crinale della Costa Polita, sul sentiero 110, sentiero che mette in congiunzione il Forato con la Foce di Valli. Ci troviamo circa a metà strada tra il Forato e la Foce di Valli, potremmo rientrare da quest'ultima ma decidiamo di scendere dal 12, sentiero che attraversa il Forato. Ci dirigiamo verso la nostra destra ( spalle al mare), verso il caratteristico monte. La cresta è assai larga e non difficile e da qui abbiamo una bellissima vista sulla costa e le vicine montagne apuane: Nona, Croce; volgendo lo sguardo alle spalle la maestosità della Pania della Croce e della Pania Secca. Sul sentiero si possono visitare numerose postazioni della Linea Gotica dell'ultimo conflitto mondiale. Giungiamo al cospetto del l'arco del monte Forato, quota 1169 mt. L'arco, formatosi per l'erosione degli elementi naturali, con i suoi 32 metri di larghezza e 25 di altezza, è uno dei più imponenti d'Italia ed è ben visibile dai due lati della Apuane: la Versilia e la Garfagnana.
Potremmo proseguire sempre sul 110 ma preferiamo scendere dal sentiero 12 attraverso il Forato. Questo sentiero non è di per se difficile ma si presenta ripidissimo, senza un tracciato ben definito e con terreno molto franoso, se poi è bagnato preparatevi a farlo con molte scivolate.

Il sentiero scende ripido per roccette passando sotto al grande arco, poi piega a sinistra e si infila nel bosco, costeggiando la parete della cima sud del Monte Forato. Con un po’ di attenzione, si supera un tratto di versante ripido e parecchio sdrucciolevole, quindi si scende tra gli alberi con strette svolte e alcuni passaggi su roccette.
Ora quello che continuerò a scrivere è puramente racconto del proseguo, senza pretese di far capire a chi legge da dove siamo passati! Non consiglio di ripetere questa parte, non per la difficoltà ma per la mancanza di riferimenti e di veri sentieri, inoltre ci siamo trovati in molti tratti con alberi abbattuti che non ci hanno reso la vita facile.
Comunque, quando il 12 gira decisamente a sinistra noi abbiamo preso a destra, ci sono anche segni rossi. inizialmente non ci sono grossi problemi se non quello di non esserci una vera traccia ma i segni ci danno l'idea della direzione da seguire. Così proseguiamo un pò sino a d arrivare ad una radura sotto pareti erose con belle grotte. qui non c'è più nulla. Scendiamo orientandoci sapendo dov'è la nostra destinazione. Proseguendo e volgendoci indietro notiamo che dei segni sono stati fatti ma li nota solo chi sale. Ben preso anche questi spariscono e adesso siamo all'oscuro andiamo avanti solo con l'orientamento, per noi che conosciamo bene questi monti riusciamo a capire, più o meno, in che direzione andare, ma è altamente sconsigliato chi non abbia capacità d'orientamento! Camminiamo tra alberi caduti, tanti, e terreno franoso sino a che avvistata una ex carbonaia pensiamo che il sentiero possa passare da lì, ci dirigiamo in quella direzione ma non lo troviamo, comunque saliamo ancora un pò ed eccolo lì, lo abbiamo trovato, un bel sentiero segnato con bolli rossi. Con questo sentiero in breve siamo alla forra " La Grotta" da dove siamo già passati al mattino. Ormai da qui diventa una passeggiata e ci portiamo prima a Colle Mezzana e poi con il sentiero 7 scendiamo sino a Cardoso località Orzale dove abbiamo l'auto.

Anche questa escursione è terminata ma siamo infinitamente contenti per ciò che abbiamo goduto, vorrei che tutti provassero quello che abbiamo provato noi magari per un giorno lasciare le passeggiate al mare o peggio davanti alla tv e muovere le gambe, si faticando ma godendo di spettacoli che nessuna televisione al mondo potrà mai riprodurre e consentitemi un messaggio a coloro che sono sfiduciati nella vita: " aprite gli occhi gente, il mondo e pieno di meraviglie, non vi stancate di cercarle!"
 

Alla Prossima!    

 

Foto escursione   kk