Arriva
una telefonata dal socio di camminate chiedendomi la disponibilità per
domenica ad una camminata, rispondo affermativamente e alla sua richiesta di
dove andare io propongo alcune uscite.... tutte bocciate e senza accettare
obiezioni mi propone il Macina dalla cresta ovest. Io gli dico che ci siamo
già stati e magari sarebbe più divertente un altro itinerario. La risposta?
No, questa è un'altra cresta. Ok capisco che vuol dire che si prende da
un'altra parte. Nel 2022 l'abbiamo fatta integralmente dalla cava della
chiesa del Diavolo, questa volta la prenderemo più alta arrivando dal
sentiero 150.
Va bhè, OK vengo, a domani mattina.
Poi leggendo qua e là vedo che questa è
un'escursione considerata semi alpinistica in ambiente impervio e selvaggio,
su terreno spesso rotto, la forte esposizione e la quasi costante ripidezza
su terreno scosceso è per questo una escursione riservata solo a persone
molto esperte che abbiano già sufficiente esperienza di creste con
caratteristiche simili.
Va bene ormai è deciso si
va! Decidiamo di partire
presto, alle 7,00 ci ritroviamo e ci dirigiamo
dirigiamo verso il paese di Arni alla località Passo del Vestito, nelle
vicinanze del Ristorante Alle Gobbie.
Lo
raggiungiamo in circa poco meno di un'ora, subito imbocchiamo il sentiero
150 su marmifera per circa un centinaio di metri, più o meno, poi prendiamo
verso in direzione Passo Sella. la via di cava sale a sinistra diretta alle
cave del Pelato, subito dopo sulla destra sale il sentiero 150.
Iniziamo
a salire tra arbusti e rocce,
il panorama si apre sul monte Pelato
e sull’Altissimo a sinistra, mentre sulla destra, in basso, scorre il Canale
Buro, tributario del Canale delle Gobbie. Poi passiamo per sfasciumi
e la visuale si
apre sul Macina e sul Sella, siamo in un punto panoramico stupendo con una
visuale che dalla costa arriva al Sagro, Grondilice, Contrario, Cavallo e,
in basso, abbiamo l’orrida valle di Renara. Questa visuale ci accompagna per
un po’, mantenendosi il sentiero in cresta, tra pinnacoli rocciosi (questa è
la Cresta del Vestito). Arriviamo a una selletta panoramica, tra l’altro
sulle cave Ronchieri, e proseguiamo a destra su roccette agevoli.
Entriamo in una bella faggeta in cui il sentiero sale molto ripidamente a
tornanti, esce dal bosco e arriva allo Schienale dell'Asino (1372 m).
Adesso il sentiero diventa più
roccioso e alcuni passaggi da effettuare aggrappandoci alle rocce da fare
con attenzione ma niente di difficile.
Proseguiamo verso nord in
direzione del Passo Sella sino a raggiungere un pianoro su placca molto
panoramico, riconoscibile anche da traliccio; alla base sul versante sud del
Macina.
Guardando verso nord ovest ( a sinistra ) si nota una sella che
si congiunge alla cresta ovest, cresta che abbiamo intenzione di risalire.
Abbiamo qualche dubbio su dove dirigerci ma poi decidiamo che la direzione
più logica è quella verso un altro traliccio e poi aggirare verso destra una
costola. Così facciamo e giunti alla costola proseguiamo dritti verso due
torrioni (pinnacoli) molto caratteristici, sono proprio davanti a noi.
Attraversiamo un tratto a sfasciume senza difficoltà particolari. Una volta
raggiunti i due pinnacoli, passiamo al di sopra di quello più grosso. Da qui
in avanti diventa più impegnativo e sicuramente dobbiamo assolutamente
evitare di scivolare. Sotto di noi il profondissimo, vertiginoso, buio e
tetro Canale del Diavolo.
Procediamo su placche del canale del Diavolo su
roccia buona, alterniamo tra placche e paleo, attraversando tutto l'invaso.
Notiamo un alberello isolato in lontananza, vicino alla selletta. Ci
portiamo alla quota dell'alberello, troviamo poi una bella cengia
erbosa che ci guida vicino all'alberello. La cengia termina e ci portiamo
appena al disotto dell'alberello e da qui saliamo in diagonale sino a
raggiungere la selletta.
Ci fermiamo un
attimo, riprendiamo fiato e ci idratiamo. Ripartiamo ma davanti a noi si
pone un muro di circa una decina di metri, ci spostiamo verso destra,
l'unica direzione ovvia da dove salire, perdiamo un pò di tempo per decidere
da che punto iniziare a salire, proviamo una prima volta vicino alla
selletta ma subito si manifesta assai problematico per la qualità del
terreno, molto tritato e con scarsi appigli. Ritorniamo al punto di
partenza, alla selletta. Ci spostiamo ancora più a destra e troviamo un
tratto più accessibile e iniziamo a salire. E' fattibile ma con passi di
III° terreno infido e scivoloso; inutile raccomandare massima cautela.
Saliamo su verticale con qualità della roccia molto smossa e liscia, quindi
molto precariamente. Passiamo davanti a quello che sembra una grotta, visto
poi sulla carta che dovrebbe essere la grotta del Sambuco.
Superato
questo tratto delicato siamo sul
filo di cresta ovest adesso erboso e roccette. Proseguiamoverso la cima del
Macina, quest'ultimo tratto di cresta è solo apparentemente più facile in
quanto vanno scelti i passaggi migliori su un terreno che è sempre assai
ripido, esposto e instabile, passaggi di I° - II°. L'illusione di essere
vicino alla vetta è alta ma c'è ancora molta strada da fare prima di
raggiungere la cima.
Finalmente
la raggiungiamo l'apice di questa montagna, il Macina, è il monte di Arni da cui mostra la sua
visuale più bella: appare come una piramide appuntita. Mentre da altre
posizioni è semplicemente un’appendice delle cresta del monte Sella. Non è
un monte facile da salire ed è poco frequentato, solo le capre stazionano
stabilmente sulla vetta. La lunga, faticosa ed esposta ascensione con il
panorama che abbiamo ci ripaga delle fatiche che abbiamo affrontato per
arrivare sin qui.
Il panorama è aperto sulla costa e sulle isole
toscane e liguri, poi sulla valle di Arni con le sue cave. Tra i monti
ammiriamo il monte Sagro, il Sella, il Fiocca ed il Sumbra ed il gruppo
delle Panie, oltre all’Altissimo ed al Pelato.
Dopo una breve sosta
riprendiamo il cammino e imbocchiamo il sentiero della via normale, segni
azzurri, che ci conduce al sentiero 150 (le Gobbie - Passo Sella),
naturalmente ci dirigiamo in direzione le Gobbie. Il sentiero 150 chiamato
anche Schienale dell'Asino, procede tra roccette e pinnacoli a tratti
dobbiamo usare le mani per aiutarci nella progressione, poi, entriamo nella
zona boscosa
proseguendo verso il passo del Vestito - le Gobbie che raggiungiamo
in circa un'ora e quaranta dalla vetta del Macina.
Fonti:
Youtube Roberto
Garzella - Sito Escursioni Apuane
Alla prossima!