18/02/2024 Piton di Poggiogo

La cima di Poggiogo è un rilievo roccioso di 944 metri che si eleva sopra i boschi poco
sotto le praterie di Foce Mosceta che regala una bellissima veduta centrale sul versante
marino della Pania della Croce spaziando poi sulla Costa Pulita, monte Forato, Nona,
Procinto, Matanna e Gabberi. ( Lorenzo Verdiani)

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Foto Lorenzo Verdiani

Attenzione!
La presente pagina non vuole in alcun modo essere una guida escursionistica o alpinistica, ma un semplice racconto di una giornata e la segnalazione di una bellezza naturale e culturale.
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Ricorda inoltre che tutte le valutazioni circa le difficoltà delle escursioni, riportate sul sito, sono prettamente soggettive.

 
Percorso: Pruno, Monte Alla Tana, La Fadigata, Poton di Poggiogo, sentiero 127 fuori sentiero, Foce di Mosceta, La Fania, La Tomba, La Fania, Pruno

 

Come Arrivare : Da Seravezza si prosegue sulla strada provinciale per Castelnuovo Garfagnana, si oltrepassa Ruosina (3,8km), più avanti si prende la deviazione a destra per il fondovalle in direzione Stazzema.
Si arriva a un bivio (6,2km) vicino alla sede del municipio che a destra porta a Stazzema, invece a sinistra porta a Cardoso che si raggiunge in pochi minuti (8,6 Km), da qua si continua verso Volegno e poi Pruno (9,8km). La strada termina presso un ampio parcheggio alla base del borgo.



INDICAZIONI STRADALI

 
 

Sentieri    122    Pruno – Le Caselle – Passo dell’Alpino
                 127     Foce di Mosceta – Piglionico
                 124     Foce di Mosceta – La Fania – Colle Mezzana – Penna Rossa –                           Foce di Petrosciana

 

Tempo di percorrenza:  Tempo di percorrenza totale:  circa 6 h
  Acqua: Diverse fonti lungo il percorso 
  Punti sosta: Rifugio Del Freo e Rifugio la Fania ( quest'ultimo non sempre aperto)
Classificazione: Escursione abbastanza facile che bisogna di capacità d'orientamento

Periodo consigliato:  Fattibile tutto l'anno

 

Traccia gps           immagine traccia

In questa escursione non vi sono grosse difficoltà se non d'orientamento, in parte fuori sentiero

Oggi andremo in esplorazione, non in posti chi sà dove ma piuttosto nella zona molto battuta per andare alla Fania o in zone limitrofe.
Molti anni fa mi fu detto che dal Passo dell' Alpino si poteva scendere, passando da Poggiogo sino alle case alla Fadigata, sul sentiero per la Fania. Tutte le volte che sono passato da lì ho dato uno sguardo se fosse veramente possibile e ormai mi ero quasi convinto che non fosse possibile, almeno attualmente, forse un tempo si!
Ma scartabellando su internet ho trovato la relazione per il Piton di Poggiogo o Poggiovo. Ecco questo " Piton " si erge poco distante dal sentiero e in linea d'aria dovrebbe abbastanza vicino anche al sentiero 127 per la Foce di Mosceta. Decidiamo di esplorare e vedere se davvero sia possibile salire sino al sentiero.
Ci portiamo al paese di Pruno, e subito partiamo dal parcheggio sottostante l'abitato.
Prendiamo il sentiero n122 che parte dai lavatoi sopra il parcheggio e con bella mulattiera in circa 40 minuti si congiunge con la strada asfaltata/sterrata che porta a Colle a Iapoli, in prossimità di una casa. Proseguiamo su asfalto e alla prima curva prendiamo di nuovo il sentiero che in pochi minuti ci porta a Colle a Iapoli, prima al serbatoio per gli incendi e poi alla piazzola parcheggio sovrastante. Da qui il sentiero sale con mulattiera, superiamo la marginetta della Marcona, arriviamo alle Caselle e poi al Monte alla Tana presso il quale c’è la deviazione per la Fania. Prendiamo questo bel sentiero che da ora in avanti, sino alla Fania è piuttosto pianeggiante o con leggere salite e discese. Superiamo facilmente qualche canale e giungiamo alla Fadigata, gruppetto di case. Sono tutte sulla nostra sinistra, una ne incontriamo sulla destra, appena superata alla nostra sinistra è presente una alta e ripida formazione rocciosa, è il Piton di Poggiogo. Usciamo dal sentiero ed individuiamo una traccia appena visibile, traccia sicuramente presente per la frequentazione di animali. Seguiamo la traccia quando riusciamo a d individuarla e in altri momenti proseguiamo costeggiando il Piton. Usciamo dal bosco, mai fitto, e iniziamo a salire a sinistra verso le rocce, sulla cresta. Troviamo un punto accessibile e in breve siamo sulla cresta. Le rocce sono ben salde e ammanigliate e i passaggi sono divertenti. Giungiamo ad un ultimo risalto e lo affrontiamo direttamente, vedremo poi che è possibile aggirarlo da destra, questo risalto è più impegnativo del precedente ma comunque si supera facilmente, prese e roccia buone. Siamo su una bella terrazza dove un altro breve risalto va superato un pò esposto ma sempre con buona roccia.
Superato questo risalto siamo sulla cresta abbastanza ampia, che termina sulla cima dove è stata messa una piccola croce.
Abbiamo una splendida vista sulla Pania della Croce, sul Forato e Procinto.
Sin qui il noto, ora dobbiamo andare verso l'ignoto per noi. Siamo alla ricerca del percorso migliore per raggiungere il sentiero 127. Certo, si potrebbe tirare su ad occhio e più a destra o a sinistra di sicuro il sentiero lo incrociamo, ma noi siamo alla ricerca di un passaggio che poteva essere presente tanti ani fa. 
Dopo aver studiato il terreno, dalla cima si vede bene in che direzione dobbiamo andare, almeno teoricamente. Notiamo in alto delle formazioni di placche scure, decidiamo che dobbiamo tirare verso quelle. Scendiamo dal Piton di Poggiogo sulla destra c'è una cengia che si scende abbastanza facilmente, dobbiamo fare solo attenzione alla ripidità e al terreno un po' smosso, alcuni alberelli sono d'aiuto.
Al termine della cengia siamo ad un'ampia sella che divide le due cime del Poggiogo. Ci dirigiamo verso questa seconda cima, facilmente raggiungibile. Da questa ultima cima parte una costola che sale verso la nostra meta. iniziamo a salire quasi sempre in linea retta e camminiamo in boschetti di noccioli e giovani faggi. il bosco in questa stagione è assai pulito e si distinguono vecchie tracce ormai tenute visibili dal passaggio di animali. La frequentazione di questi posti in tempi remoti ci viene confermato da muretti a secco e piazzole di carbonaie. Continuiamo a salire mantenendoci sul crinale erboso e poi, viste le placche scure già viste da lontano in precedenza, pieghiamo a sinistra brevemente e le raggiugiamo. Superate queste siamo su paleo molto ripido e comunque vicini, molto vicini al sentiero 127. Vediamo il palo di sostegno della linea elettrica, quello ci dice che il sentiero passa lì sotto. Lo raggiungiamo e siamo sul sentiero. Siamo felici perché abbiamo trovato conferma a quanto mi avevano raccontato. No che non ci credessi, se me lo avevano detto è perché la persona in questione quei tempi li aveva vissuti; solo che io sono stato sempre curioso di sapere dove fosse questo passaggio e oggi mi sono levato la curiosità. Sicuramente questi posti erano molto frequentati, non per niente erano gli alpeggi del paese di pruno.
L'escursione è stata molto appagante per le sensazioni e visioni che ci ha trasmesso, però è un'escursione breve e quindi dobbiamo vedere di allungare un pò. Decidiamo di scendere verso la Fania e poi proseguire verso la località " La Tomba". Prendiamo il 124 che passa sotto le pareti della Pania e i vasti prati dei "Trosi" , si scende e lasciamo la zona aperta ed entriamo nel bosco, attraversiamo dei canali tar questi il famoso Canale dei Carubi.
Giungiamo alla Fania, potevamo deviare più in alto ma la folta vegetazione di stipe ci ha scoraggiato. Sotto il rifugio La Fania c'è un'altra casetta del Silicani, prendiamo sotto questa e proseguiamo su paleo e la traccia è quasi invisibile.  Andiamo leggermente a semicerchio sino a trovare una depressione, la scendiamo e risaliamo dal lato opposto dove scrutando bene notiamo un ometto che indica il sentiero, questo sentiero conduce al sentiero 7a e successivamente sul 7 che sale ai Prati di Valli.
Noi lo seguiamo brevemente sino ad un rudere, appena oltrepassato sulla sinistra parte una traccia poco visibile ma segnata con ometti, in pratica dopo essere saliti brevemente torniamo indietro sino a trovare un grande spazio erboso è questa la località " LA Tomba" Un luogo è molto panoramico sul Piton del Soglio, Cresta Pulita, su Forato, Nona, Procinto, Matanna e dietro Croce. Poi sul Gabberi e Lieto.
In alto sotto le pareti della Pania, c'è una grande casa ormai assai fatiscente, peccato!
Qui un tempo era tutto coltivato e ancora pare di sentire le voci che si susseguivano tra queste montagne; ormai tutto questo non esiste più se non nei resti di rovine.
Ci sediamo nei pressi della casa e facciamo sosta ammirando tutto quello che ci circonda.
Riprendiamo il cammino e orientandoci con la pineta nei pressi della Fania, ci dirigiamo in quella direzione senza seguire nessuna traccia. Giungiamo più in alto del rifugio, dove non siamo voluti passare all'andata. Riscendiamo verso la Fania e arrivati facciamo scorta d'acqua e imbocchiamo il sentiero con segni gialli e indicazioni per Pruno, questo sentiero è tenuto ottimamente dall'associazione titolare del rifugio: la UOEI di Pietrasanta. Arriviamo alla congiunzione con il 122 in località Monte alla Tana e da qui percorriamo a ritroso il sentiero seguito all'andata, raggiungendo il paese di Pruno.
bella escursione esplorativa in luoghi scarsamente conosciuti e frequentati, alla scoperta di vecchi percorsi che si snodavano sulle nostre montagne.
Anche questa escursione è terminata ma siamo infinitamente contenti per ciò che abbiamo goduto, vorrei che tutti provassero quello che abbiamo provato noi magari per un giorno lasciare le passeggiate al mare o peggio davanti alla tv e muovere le gambe, si faticando ma godendo di spettacoli che nessuna televisione al mondo potrà mai riprodurre e consentitemi un messaggio a coloro che sono sfiduciati nella vita: " aprite gli occhi gente, il mondo e pieno di meraviglie, non vi stancate di cercarle!"
 

Alla Prossima!    

 

Foto escursione jj