Il suo appetito dividerà la terra e lascerà dietro solo un deserto.
La terra non appartiene all'uomo, e' l'uomo che appartiene alla terra
(Brano tratto dalla risposta
che il capo indiano Seathl inviò al Presidente americano Franklin Pearce nel
1854 quando gli venne proposto l'acquisto delle terre indiane .)
Non
calpestate i pascoli, come non calpestereste le aiuole di un giardino; essi
costituiscono il frutto del lavoro di generazioni di valligiani e sono la loro
risorsa. Quando siete tentati di accendere un fuoco, per piccolo che esso sia,
in un bosco od ai suoi margini, tenete presente che il pericolo di un incendio
è ben più incombente di quanto immaginate: i danni che ne deriverebbero
sarebbero immensi e praticamente irreparabili.
E' doloroso constatare come l'italiano, che pure è tra i popoli più civili e
sensibili, non riesca a rendersi conto nella misura e con la sincerità che
sarebbero necessarie dell'enorme funzione dei boschi nell'equilibrio naturale e
nell'economia della nazione. Il bosco è un vero Tempio della Natura e
bisognerebbe religiosamente rispettare ed ammirare ogni sua cosa: alberi ed
arbusti, erbe e muschio, selvaggina, uccelli ed insetti, tutti esseri viventi in
continua lotta per lo spazio, la luce, l'acqua e gli alimenti, ma che si
completano a vicenda e sono dipendenti l'uno dall'altro, in una perfetta
comunità
di cui non bisogna turbare l'equilibrio.
Il bosco non è dunque solamente quel mondo particolare, ma « esteriore », che
l'escursionista percepisce mentre lo attraversa o vi sosta: la sua struttura ed
il suo ciclo vitale sono uniti e dietro la pace ed il ristoro che esso gli offre
continua incessante la meravigliosa opera della Natura.
Non insozzate i luoghi di sosta con cartacce, bucce di frutta, latte vuote!
Ammirate, ma lasciate vivere i fiori là dove sono sbocciati per rallegrare con
la grazia ed il colore lo spirito di quelli che amano veramente la montagna.
Sappiate
essere con loro.
Dal
sito www.digilander.libero.it/vadoetorno/
Autorizzato da Mirto Blasich
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