01/07/2007 Da Arni al Sumbra per il Fato Nero

Percorso: ad anello dal paese di Arni Segnaletica: biancorossa CAI segnavia 144, 145, azzurra in cresta
Dislivello: m 697 Tempo di percorrenza: 6 ore circa
Classificazione: EEA Punti sosta: nessuno
Acqua: nel paese di Arni all'inizio del sentiero e a Passo Sella Periodo consigliato: dalla primavera all'autunno in assenza di neve e/o ghiaccio

Poesia di Claudia Renzer, moglie dello scalatore e guida alpina Christoph Hainz di Brunico (AltoAdige), anche lei scalatrice di montagne e cascate di giaccio. 

 LE  MONTAGNE 

Fiere, potenti ed elevate,
rimangono in silenzio,
nella loro inestimabile maestosità
fatta di eternità ed essenza.  
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Testimoni apparentemente muti
eppure
raccontano di tempi passati, remoti,
di tempi
che nessun uomo è mai stato così vecchio da poter ricordare,
o ancor meno comprendere. 
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Si dice:
la montagna ha mille volti.
Talvolta si mostra
Bella,
abbracciata dal sole,
invitante
la montagna che dà, la montagna buona.
Ma all’improvviso
I suoi tratti mutano
E subito un avvertimento:
”Non fare un passo oltre!”.
Si apre l’altro lato della montagna,
esigente,
minaccioso,
imprevedibile, selvaggio.  
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La montagna non è senza vita, spenta
Come qualcuno crede.
E’ una grande maestra nel trasformarsi.
Nella sua infinita calma e tranquillità
Si mostra volentieri maestosa,
ma adora il gioco di nascondersi
dietro alle nuvole
concedendo un fugace scorcio
su una cresta di roccia
su
una torre
e qualche volta persino sulla sommità.
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 La montagna parla solo
a colui che ha rapito il tempo,
che si è compromesso col tempo,
che cerca il suo cammino e procede.
Tastando roccia dopo roccia,
si arrampica, con il destino e la montagna stretti in pugno.
“Comprendere” deriva da “prendere”.  
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Ogni cammino su una montagna
è la strada verso un punto d’arrivo,
ma anche un cammino indietro nel tempo,
verso la preistoria di questa Terra.
Nella montagna si succedono i secoli,
culminano nella sommità,
ma è nell’Essenza della montagna, nel suo interno
che riposano i segreti di tempi ormai
lontani.
Lei sola nasconde dentro di sé la fonte,
la nascita
da cui discende l’Essenza di tutte le cose.
 
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Il Fatonero è veramente un luogo magico, incantato e i ruscelletti che lo attraversano scendendo dal Sumbra gli conferiscono una atmosfera irreale: non c’ è un posto simile in tutte le Apuane: qui, tra spiriti bizzarri e folletti, è nata la leggenda del Linchetto, folletto bizzarro e dispettoso che disturba uomini e animali
 da  www.ursea.it