Il suo vero nome
sarebbe "Croce Provenzale": la leggenda vuole che Don
Provenzale, parroco di Chiappera nel lontano 1800, in
occasione di una delle tante battaglie dell'epoca (battaglia
di Novara del 1848), cadde accanto al proprio cavallo
abbattuto dal nemico. Ferito e terrorizzato per la fine che
avrebbe fatto se visto dal nemico, decise di sventrare il
proprio cavallo nascondendosi al suo interno. Da qui il
giuramento: in caso di ritorno a casa sano e salvo, avrebbe
costruito una croce proprio in cima a quel picco che
sovrasta Chiappera. Si salvò ! Con l'aiuto di alcuni
residenti, costruì una croce che portò a pezzi sulla cima.
Corde e vericelli gli servirono per risalire le cengie del
lato occidentale e, in tre giorni, fu issata la croce che
darà il nome alla punta
E' la cima più a Sud ed è costituita da buona roccia anche
se ricca di licheni (molto scivolosa in caso di pioggia). La
cresta Sud rappresenta l'accesso più facile anche se esposto
in alcuni tratti. Nelle pareti Est ed Ovest sono state
aperte numerose vie dal IV grado in su. Sul versante Nord la
Forcella Ribaldone la divide dalla Punta Figari
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