20/08/2007 Monte Forato
Vista sul gruppo delle Panie dalla vetta del Forato
Percorso: Da Stazzema località le Scalette, Foce di Petrosciana, Forato | Sentieri
percorsi: - 5 bis Stazzema, termine strada interrotta a monte-Casa del Pittore-Rifugio Forte dei Marmi - 6 Stazzema- Fonte di Moscoso-Foce di Petrosciana-Petrosciana-Fornovolasco - 110 Foce di Petrosciana-arco Monte Forato |
Dislivello: m 680 | Tempo di percorrenza: 5 ore circa |
Classificazione: E | Punti sosta: bed and brekfast Casa Giorgini |
Acqua: :Vi sono due fonti una all'uscita del sentiero 5 bis e l'altra sul sentiero n° 6 | Periodo consigliato: Tutto l'anno |
Forato 1223mt. bifida
vetta rocciosa (la cima settentrionale è quotata 1209 m.), caratteristica e
famosa per un grande arco naturale aperto nella cresta tra le due punte.
Il foro è largo 32 m. e alto 26, lo spessore minimo dell'arco è di 8 m.; il
valico al di sotto è detto del Monte forato.
L'escursione di questa
settimana è al Monte Forato, abbiamo deciso per questa località per due
ragioni: una per la vicinanza e la seconda è data dal motivo che è molto che
non ci andiamo.
Il Monte Forato si trova all’estremità meridionale del gruppo delle Panie,
una vetta che se pur di modesta altezza rappresenta un bellissimo fenomeno di
architettura naturale. E’ costituito da due cime gemelle, la nord, la più
alta, raggiunge i 1223 metri, e la sud, unite da un arco di roccia. Il monte
deve la sua celebrità al foro naturale aperto nella cresta terminale tra le due
punte, l’arco costituisce il Passo dell’Arco di Monte Forato. La larghezza
del foro è di 32 metri mentre l’altezza risulta di 22 metri con uno spessore
di 8 metri.
I raggi
del sole passano attraverso il foro all'aurora e al tramonto.
L'una e l'altra delle due cime gemelle sono raggiungibili in breve e facilmente
dal passo suddetto e pure facile è il percorso sulla sommità del grande ponte.
La montagna presenta belle pareti calcaree sul versante di Cardoso, dove, alla
base di balze rocciose intersecate da bosco, corre il segn. 124 tra la Foce di
Petrosciana e Collemezzana. Sul lato della Garfagnana corre il segn. 131 tra la
Foce di Petrosciana e la Foce di Valli.
L’origine del Monte Forato risale al Miocene (15 – 25 milioni di anni fa)
quando una serie di spinte dal basso verso l’alto provocò l’emersione di
quelle rocce che oggi costituiscono le Alpi Apuane. La conformazione
assolutamente unica del monte ha originato molte leggende
che collegano l’origine del foro ad epiche battaglie tra demonio e eremiti o
tra il demonio e la Madonna.
In auto si raggiunge il termine della strada che si stacca da quella per
Stazzema, poco sotto al paese in corrispondenza di un ampio tornante,
parcheggiando nello spiazzo terminale (615 m.). Sulla destra inizia il sentiero
(segnavia 5/bis) con una breve rampa rocciosa per proseguire poi nel bosco fino
a raggiungere un ampio spazio ed un rudere.
Superatolo si piega a sinistra per congiungerci col sentiero (segnavia 6) pochi
metri al di sopra di una fonte.
Siamo in quattro io (Alessandro), Giuseppina,
Luca e Sabrina
La giornata si presenta buona e non molto calda
per essere agosto è perfetta per camminare. Partiamo ci inerpichiamo sul
sentiero chiamato delle Scalette per i vari balzi che si sono formatosi con lo
scorrere dell'acqua, segno CAI 5bis.
Giungiamo sentiero n°6,
siamo su una vecchia mulattiera ancora ben conservata, mulattiera che collegava
le valli della Versilia con la Garfagnana,
se si scende leggermente a destra c'è
una bella fonte che potrebbe dove facciamo scorta d'acqua.
Attraversiamo la strada che porta al bed and brekfast della casa
Giorgini e con qualche curva sale ad un'altra casa La Montanina (casa
a suo tempo abitata ed affrescata dal pittore Filadelfo
Simi).
Ci godiamo il fresco del bosco che ogni tanto si apre lasciandoci intravedere
uno spettacolare panorama sulla Pania e il Corchia. Proseguiamo e siamo proprio
sotto il Procinto, ora immersi in una splendida
faggeta, in breve siamo alla fonte del Moscoso, la saltiamo abbiamo appena
riempito le borracce, quindi proseguiamo ora costeggiamo per un tratto il monte
Nona. Camminiamo spensieratamente , la Giuseppina e la Sabrina camminanao come s
e fossero in passeggiata a Viareggio, lemme lemme parlando per tutto il tempo,
io e Luca allunghiamo almeno non sentiamo quel continuo chiacchierio.
Giungiamo alla marginetta
dei fratelli Meccheri.
Seguiamo il sentiero verso destra che ci porta con poche curve alla foce di
Petrosciana a 960 mt. Dalla foce si ha una splendida veduta sulla costa e spicca
in primo piano il monte
Procinto sulla sinistra.
Prendiamo sulla sinistra il sentiero n° 110
salendo la ripida e rocciosa
cresta sud del Forato, è un sentiero abbastanza facile a condizione di non
soffrire di vertigini, presenta un tratto abbastanza esposto dove si prosegue
con l'aiuto di cavo metallico, se non si intende percorrere questo sentiero si
può optare per un'alternativa più tranquilla: dalla foce di Petrosciana si
prende il sentiero 131, una variante che costeggia il
versante orientale garfagnino del monte con vista sul versante sud della Pania
Secca ed in falsopiano raggiungiamo prima una grotta e poi Casa del Monte
trovando il sentiero n°12 da dove, in leggera salita si raggiunge
il m.Forato (non prendere nell’ultimo tratto il sentiero 130 che, scendendo,
ci porterebbe a Fornovolasco).
Noi saliamo senza problemi sino a raggiungere la deviazione per la ferrata
Renato Salvatori e quì ci viene la voglia di cimentarsi in questa bella
ferrata,breve ma bella, purtroppo siamo senza attrezzatura e facendo funzionare
il cervello mettiamo a tacere i nostri sogni, sarà per un'altra volta.
Adesso ci inoltriamo nella faggeta sul versante Garfagnino seguiamo il sentiero
appena sotto la cresta dove si sviluppa la ferrata e a tratti si aprono davanti
a noi degli squarci nella montagna con vertiginose vedute sulla valle sottostante.
All'improvviso a quota 1160 mt. si apre davanti a noi il maestoso "
Foro" un vero spettacolo della natura. Geologicamente si può dare una
spiegazione di questo fenomeno con il crollo di parte del materiale più
friabile che costituiva questa montagna ma a me garba credere alla leggenda
che aleggia su di esso e cioè: Un tempo San Pellegrino viveva su quelle
montagne dove adesso c'è il santuario pregando e facendo penitenza. Mangiava
soltanto radici e bevevo acqua. Pregava e costruiva delle grandi croci di faggio
che innalzava qua e la per la montagna.
Il diavolo cercava spesso di tentarlo ma non ce la faceva, stanco di sentirlo
pregare tutto il giorno pensò di andare a trovarlo di persona e sistemarlo una
volta per tutte. Arrivato sulla montagna dette al povero santo uno schiaffo così
potente che lo fece cadere per terra tramortito. Il diavolo restò un po' lì e
se la rideva a vedere il santo a terra tramortito. Ma San Pellegrino si alza e
colpisce il diavolo con uno schiaffo : forte, ma così forte che quel povero
diavolo prese la via attraversando tutta la valle sbattendo la testa contro i
monti dall'altra parte. E passò di la, fece un foro nella montagna e cadde in
Versilia. Ecco il perché del Monte Forato, il foro che c'è è quello che fece
il diavolo quando San Pellegrino gli dette quello schiaffo.
Questo è quello che si dice e quello che si crede dalle persone delle Apuane!!
Sotto l'arco lo ammiriamo in
tutta la sua imponenza e da qui si possono osservare benissimo i tre paesi
di Cardoso, Pruno
e Volegno giù in
basso nella valle.
Saliamo sulla cima nord a quota 1209 mt. dove si può
godere di un vasto panorama che spazia dal mare, alle vette delle Apuane
(particolarmente affascinante la veduta su Pania, Uomo Morto e Pania Secca),
alla Garfagnana e a tutta la catena dell'Appenino tosco-emiliano.
Firmiamo il quaderno
di vetta
e poi riscendiamo fin sotto l'arco e fatichiamo un pò a trovare un posto
decente per mangiare visto la gran massa di gente che è salita quassù.
Ce la prendiamo calma, Luca vorrebbe fare un pisolino ma dopo un pò che
siamo lì a parlottare dal foro arrivano folate di vento accompagnate da fitta
nebbia, un pò resistiamo ma poi decidiamo di ridiscendere dalla via percorsa in
salita.
Giunti alla Foce di Petrosciana l'escursione prosegue tranquilla come una
placida passeggiata, la Giuseppina e la Sabrina ricominciano il loro chiacchierio
e io e Luca riprendiamo ad allungare il passo.
Arriviamo al bed end brekfast
di
casa Giorgini e ci prendiamo
un caffè, riprendiamo il cammino e imbocchiamo di nuovo il sentiero n° 5 bis
che in pochi minuti ci conduce al parcheggio delle auto.
E ora via! andiamo verso Ripa di Versilia dal nostro gelataio di fiducia al Millennium,
gelati magnifici!!!
Foto
escursione
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