01/07/2007 Da Arni al Sumbra attraverso il Fatonero
Percorso: ad anello dal paese di Arni Segnaletica: biancorossa CAI segnavia 144, 145, azzurra in cresta
Dislivello: m 697 Tempo di percorrenza: 6 ore circa
Classificazione: EE Punti sosta: nessuno
Acqua: nel paese di Arni all'inizio del sentiero e a Passo Sella Periodo consigliato: dalla primavera all'autunno in assenza di neve e/o ghiaccio

Oggi siamo solo in tre, Alessandro, Rossano e Giuseppina; qualcuno comincia a chiamarci i soliti ignoti!
Sappiamo che ad Arni c'è la festa organizzata dal CAI di Pietrasanta in collaborazione con la Croce verde, la Coop. sviluppo e futuro e il Comitato Paesano di Arni decidiamo di parteciparvi ma da un itinerario che si confà di più alle nostre esigenze.
Infatti saliamo al Sumbra partendo da Arni, raggiungendo il Fato Nero e Passo Fiocca, solo dopo ci dirigeremo verso Passo Sella.
Arni è una piccola frazione del comune di Stazzema arroccata alla sommità della vallata della Turrite Secca. Dalla Versilia la si raggiunge percorrendo la carrozzabile per Seravezza e successivamente per Castelnuovo Garfagnana; superata la galleria del Cipollaio si prosegue ancora per circa un chilometro e, in località Tre Fiumi, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni.
In corrispondenza di una curva a sinistra si prosegue a dritto verso il centro del paese, cerchiamo il parcheggio nella piazzetta ma oggi non se ne parla, sono già molte le auto parcheggiate anche lungo la strada che và al Passo del Vestito.
Torniamo verso la piazzetta e attraversiamo il ponticello sul torrente Turrite Secca; non cercate segni perchè il percorso inizia più su in corrispondenza di una strada asfaltata dove l'indicazioni sono molto chiare.
Noi per non percorrere l'asfalto prendiamo per il ponticello e seguiamo una mulattiera.
Appena passato il ponte c'è una fontana e chi deve far rifornimento d'acqua la faccia perché la prossima la troveremo solo al Passo Sella sempre che si conosca dove è la sorgente e che butti acqua.
Il sentiero sulla mulattiera non è molto evidente specie in questa stagione con una vegetazione molto abbondante, comunque con un pò d'attenzione si può capire dove andare.
Il sentiero termina sulla strada asfaltata e attraversata prendiamo una traccia che sembra più uno scarico ma ci porta direttamente ad una casa da dove riparte il sentiero CAI n° 144.
Anche il sentiero ufficiale presenta erba molto alta ma la traccia è più marcata unica preoccupazione è quella di non finire in un profondo solco creato dall'erosione dell'acqua.
Siamo partiti un pò tardi e il sole è già alto e si sente, ultimamente abbiamo fatto un pò di bisbocce e le sentiamo nelle gambe ma proseguiamo tranquilli; intanto più sù si nota un bel gruppo di escursionisti che ci precede.
Stiamo sudando ma siamo ricompensati dalle bellissime fioriture che ci circondano un vero tappeto di mille colori, man mano che saliamo distinguiamo nettamente quelle che erano piane dedicate al foraggio e ci domandiamo che vita dura doveva esser quella lì!
Pian piano i prati cominciano a lasciare il posto alle rocce e i fiori di campo vengono sostituiti dal paleo e da meravigliose fioriture di Sassifraga, Morchia, Globularia, ecc. L'abitato di Arni è oramai una macchiolina in fondo alla valle.
Saliamo per la cresta molto ripida ma non presenta difficoltà, è solo faticosa, e finalmente il sentiero gira verso destra attraversando un canale e diventa meno erto fino a giungere ad una sella.
Qui dobbiamo fare molta attenzione perchè dobbiamo scendere e il terreno non è molto agevole ma comunque basta fare attenzione.
Anche il prossimo tratto è un pò scabroso ma sempre con le dovute maniere si passa agevolmente.
Ora siamo nel folto del bellissimo bosco del Fato Nero(m. 1427), questo bosco è un posto magnifico, attraversato da vari ruscelli è una macchia di faggi abbarbicata sulle pendici del Monte Fiocca. L'origine di questo nome per alcuni deriva da "fatto nero", per un possibile omicidio avvenuto in quel luogo tanto tempo fa e del quale oggi nessuno ricorda più niente. Per altri, invece, deriva da faggio nero e si dice che gli alberi vi crescessero così fitti, che a malapena vi penetrava la luce del sole in pieno giorno. Oggi sopravvivono antiche leggende che testimoniano la presenza dell'antico popolo dei Liguri-Apuani, di origine celtica, con il loro culto degli alberi e degli spiriti tutelari della foresta.Si crede che nel bosco vivano ancora oggi spiriti e folletti che di notte vagano, danzando in cerchi, laddove i raggi della luna riescono a filtrare attraverso la fitta boscaglia, creando giochi di luce magica. Sul bosco si raccontano molte altre leggende mirabilmente raccolte nel libro "Le leggende delle Alpi Apuane" di Paolo Fantozzi .
I giochi di luce che filtra a stento tra gli alberi e il rumore dei ruscelli crea un'atmosfera magica.
Mentre camminiamo, stranamente in silenzio, troviamo degli amici: "Gli Amici delle Apuane" con Rosalba in testa, proseguiamo, usciamo dal bosco e ci ritroviamo in un lussureggiante tappeto erboso. 
Giungiamo al Passo Contapecore (m. 1482) che separa la vallata del fosso Fato Nero dalla vallata del fosso dell'Anguillara famoso per le imponenti Marmitte dei Giganti. Il passo, un ampio pianoro, deve il nome all'abitudine (necessità) dei pastori locali di fermarsi qui per la conta delle pecore che pascolando nelle due vallate finivano inevitabilmente per mischiarsi.
Siamo ancora con gli Amici delle Apuane e giungiamo al Passo Fiocca.
Il passo è caratterizzato da una lunga e liscia placca di calcare su cui le suole tengono bene in aderenza, è un po' faticoso ma è divertente superarla.
Ci fermiamo a prendere respiro e per ammirare il panorama su Vagli con l'omonimo lago.
Sopra di noi ci sovrasta il Sumbra e non ci resta che salire alla vetta, questa parte di percorso è il più impegnativo.
Prendiamo il sentiero n° 145 anche questo ben tracciato, saliamo su cresta molto ampia sino a raggiungere quella che è chiamata Ferrata Ricciardo Malfatti, a parere mio si tratta più di un sentiero attrezzato che di una vera ferrata e l'attrezzatura da ferrata mi sembra superflua, si sviluppa su 180 mt. di dislivello e sono presenti funi metalliche d’assicurazione, montiamo alcuni gradoni rocciosi e balze erbose non molto esposte e con piede fermo e assenza di vertigini non ci sono difficoltà tecniche.
Giunti al termine siamo a pochi minuti dalla vetta la raggiungiamo siamo a 1765 mt. Sensazionale il panorama dalla vetta sulle più alte cime delle Alpi Apuane e su un lungo tratto della costa versiliese e sul Mar Ligure.Verso oriente possiamo osservare un lungo settore del crinale appenninico Tosco Emiliano.
Rimaniamo un pò lì a goderci il panorama e  a fare uno spuntino, qualche foto e via riscendiamo; la discesa presenta un pò più difficoltà, come sempre del resto ma pian piano scendiamo senza problemi giungendo di nuovo al Passo Fiocca, risaliamo le placche seguendo di nuovo il sentiero n° 144  a mezza costa sino ad giungere su paleo e da qui il sentiero gira a destra per Passo Sella.
Rossano vuole andare sul Fiocca, montagna di 1709 mt. la vetta è proprio vicina ma per scendere dal lato opposto bisogna superre dei passaggi di 2° grado e in particolare una quindicina di metri veramente "gnifidi".
Rossano si unisce agli Amici Delle Apuane e và io per non lasciare sola Giuseppina prendo il sentiero normale.
Giungiamo al Passo Sella a 1500 mt. ci accolgono una moltitudine di aquiloni variopinti, musiche e un clima festaiolo, sono stati allestiti stand per tordelli e vino buono dove molti si accalcano.
Veniamo richiamati da voci amiche e sono Marco D., Angela e Piero; rimaniamo con loro per il pranzo e a raccontarci le nostre avventure, un caffè, un liquorino e giunge l'ora della ripartenza, ci portiamo  al
la vicina strada carrozzabile (di cava) e la seguiamo verso valle.
Potevamo fare il sentiero del Vestito ma per oggi siamo belli pasciuti e ci basta così.
Certo che la strada è' lunga e noiosa, soprattutto polverosa specie quando passano i fuori strada, inoltre è molto calda, ma in un ora conduce a valle, e a pochi metri da una fresca fontana!
Come dobbiamo finire questa escursione? Ma naturalmente davanti un mega gelato alla nostra gelateria di fiducia a Ripa di Versilia.

Foto escursione

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