17/05/2009 Monte Altissimo dalle Gobbie

Sentieri percorsi n°:   33 Pasquilio-Granaiola-Passo del Pittore-Passo della Greppia-Passo degli Uncini-Casa Henraux alle Gobbie-Rifugio Puliti-Arni
142
Le Cervaiole-Passo del Vaso Tondo-Cave del Fondone-Innesto sentiero 33
143
Passo degli Uncini-Vetta Monte Altissimo-Passo del Vaso Tondo
 
Tempo di percorrenza: 2.00 dalle Gobbie al Passo degli Uncini e alla vetta, 2.00 dalla vetta per scendere al Passo del Vaso Tondo e quindi a chiudere l'anello fino alle Gobbie.
Dislivello: 402mt. Punti sosta: Ristorante le Gobbie 
Classificazione: EE Periodo consigliato: Tutto l'anno
Acqua:  Al paese di Arni  

Questa escursione la facciamo con la sezione CAI di Pistoia alla quale è associato Bruno, abbiamo appuntamento alle Gobbie di Arni alle ore 09,00.
Ma andiamo per ordine.
Io (Alessandro) e Giuseppina partiamo per Arni, prendiamo per Seravezza seguiamo le indicazioni per Castelnuovo Garfagnana,  percorriamo la strada provinciale oltrepassando Ruosina, Retignano e Levigliani, quindi imbocchiamo la galleria del Cipollaio e scendiamo, dopo la galleria ad un bivio prendiamo a sinistra verso Arni.
Oltrepassiamo il paese e dopo una galleria raggiungiamo l'albergo Le Gobbie (1087 m). Lasciamo l'auto nello spiazzo sterrato dall'altra parte della strada rispetto all'albergo da dove inizia il sentiero n° 33, dove inizierà la nostra escursione.
Dicevo: appuntamento alle Gobbie alle ore 09,00, non c'è ancora nessuno, va bene aspettiamo e intanto prendiamoci un caffè al bar, passano i minuti e ancora niente, 09,30 poi le dieci meno venti, meno dieci; il segnale del telefonino non c'è e così non possiamo neanche chiamare, salgo in auto, mi riporto verso il paese, forse lì c'è campo, ma appena passata la galleria incrocio il camioncino di Bruno, eccoli finalmente. Apprenderò poi che il ritardo è stato dovuto a una foratura.
Finalmente dopo qualche convenevole partiamo per l'escursione. Imbocchiamo il sentiero n° 33 che parte sulla sinistra del piccolo parcheggio, ci dirigiamo verso il bosco di faggi, lungo questo sentiero si riconoscono lunghi tratti di piani inclinati che venivano usati per il trasporto del marmo.
Dopo breve ci troviamo ad un bivio con una strada marmifera che segue verso la sinistra alle cave del Fondone e il sentiero che invece prosegue dritto con segnavia n° 42 per il passo degli uncini, più interessante, noi prendiamo verso destra sulla strada marmifera e dopo pochi metri a destra segnavia 33 e ometto indicano il sentiero per l'Altissimo.
Proseguiamo per bosco di faggio che spesso lascia spazzi liberi  per ammirare il panorama sulle Apuane settentrionali, belle anche le fioriture di orchidee, genziane, genzianelle e primule.
Il sentiero erto ma agevole ci porta sulla cresta, a quota mt. 1380, abbandoniamo il bosco e il versante meridionale appare alquanto spoglio con pareti vertiginose a strapiombo  e ardite guglie guizzano verso il celo.
Ora proseguiamo sul filo di cresta sul sentiero n° 143, sarebbe bello proseguire per cresta sino alla vetta ma il numero dei partecipanti e la scarsa esperienza di alcuni ha convinto il capo escursione a prendere la decisione di proseguire su sentiero aggirando la cresta ovest. Bisogna dire che anche questo sentiero presenta dei tratti esposti e bisogna comunque procedere con cautela.
Ora siamo sull'ultimo tratto di cresta prima della vetta, non ci sono particolari difficoltà ma a chi soffre di vertigini non è consigliato, per i grandi strapiombi che si inabissano verso sud.
Dalla cresta si ha una colpo d'occhio sul panorama; l'Altissimo non è  tra le più alte vette delle Apuane, ma è chiaro che il nome gli è stato dato da chi vedeva questo imponente monte dal basso della Versilia. E infatti svetta isolato come balcone di prim'ordine sulla costa carrarese, fino al golfo della Spezia con Portovenere e le isole della Palmaria, Tino e Tinello. Verso sud, invece, la costa versiliese con il lago di Massaciuccoli. Nelle giornate limpide si vede la Corsica e le isole dell'arcipelago toscano. Poco sotto di noi, sempre verso sud/sud est, l'impressionante cava delle Cervaiole e il Passo del Vaso Tondo. E ancora, alle nostre spalle, le vette delle Apuane:  Sagro, Cavallo, Contrario, Tambura, Sella, Fiocca, Sumbra, Pania della Croce, Corchia.
Continuiamo, la vetta ormai è vicina, saliamo un ultimo breve tratto e giungiamo in vetta a quota mt.1589.
Il gruppo sin qui disciplinatissimo non sente ragioni e tutti cercano un punto dove bivaccare per il pranzo, la presenza di molti altri escursionisti rende caotica la zona.
Io e Giuseppina memori di nefaste soste sulla vetta dell'Altissimo dove ci siamo riempiti di "selvaggiume" , quella fastidiosissima, e pruriginosa, irritazione cutanea causata da acari che abitano abitualmente su animali selvatici, perciò siamo corsi ai ripari cospargendoci con abbondante  repellente per insetti, anche sugli zaini non sarebbe la prima volta che i segni di questi animaletti corrispondono agli spallacci e alle cinghie dello zaino.
Infine con riluttanza ci sediamo su grosse pietre e ci decidiamo a mangiare.
Rossano tira fuori di tutto, compreso un salame intero, ma poi estrae dallo zaino un bel recipiente di fragole, me le offre, le accetto più che volentieri, quando è così gli voglio un bene... però si lamenta sempre che io ho il cucchiaio più grosso e che sono più veloce!
Ora tocca a Bruno leva tutto l'occorrente per il caffè e si mette a preparalo per tutti, compresa correzione con grappa, poi le famose cialde di Montecatini.
Bè abbiamo bivaccato a sufficienza e Daniele il capo gita ci esorta a ripartire.
La discesa seguiamo sempre il sentiero n° 143 in direzione sud est per il " Vaso Tondo" ; la discesa non è difficoltosa, mentre scendiamo si possono visitare postazioni e trincee quì presenti, infatti questi luoghi erano quelli della Linea Gotica. Proseguiamo e di tanto intanto ci si affaccia sullo splendido versante sud, adesso siamo al "Vaso Tondo" a quota mt. 1471, lasciamo la parte alta della montagna e scendiamo perdendo quota, su sentiero n° 142, entriamo nel bosco e lungo molti tornanti e un vecchia via di lizza giungiamo alle cave del Fondone. Dopo una breve sosta proseguiamo seguendo la via di cava, usciamo dalle cave del Fondone e proseguiamo su strada sempre con segnavia n° 142 sino ad incontrare l'innesto con il sentiero n° 33, si continua su strada sterrata e chiudiamo l'anello riportandoci: prima all'inizio del sentiero che abbiamo preso per la salita e poi scendendo, più avanti sulla destra, su sentiero che ci riporta al parcheggio alle Gobbie.
Non ci resta che terminare l'escursione davanti a un bel bicchiere di birra gelata al bar e poi ci salutiamo dandoci appuntamento per nuove avventure.
 E' stata una bella escursione,abbastanza facile, ma comunque da non sottovalutare. Bisogna sempre tener conto che comunque siamo in montagna e come tale va rispettata. L'esperienza fatta con i nuovi amici del CAI è stata  più che positiva e l'amicizia di vecchia data con Rossano e Bruno non ha fatto altro che rinforzarsi godendo reciprocamente della altrui compagnia.

Foto escursione

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