Il monte Altissimo a dispetto del
nome è fra le più basse cime delle Alpi Apuane, ma è quella che dal versante
tirrenico appare più maestosa, con il versante sud che cade verticale per quasi
700 m.
La sua grande mole domina la valle del torrente serra a sud mentre a nord
risulta meno scosceso e presenta salti di roccia e grandi boschi di Faggio,
questo monte a suo tempo affascinò anche Gabriele D'Annunzio che la paragono
alla Nike Greca: " la cruda rupe che non dà mai crollo, o Nike, il tuo ventoso
peplo effigia..
La violenza della tua vestigia eternamente anima il sasso brollo " , così canto
la montagna il famoso poeta.
Il monte Altissimo destò grande impressione anche in Michelangelo che si
inerpicò sulle sue pendici in cerca di marmo per le sue sculture, ma non ebbe la
possibilità di estrarre tale giacimento.
Solo verso la metà del 500 il marmo cominciò ad essere estratto dalla montagna e
le cave si spinsero sempre più in alto seguendo la vena marmifera, addirittura
oltre i 900 m. come per la cava della tacca bianca, scavata nel ventre del
monte, e la cui apertura era raggiungibile per mezzo di un sentiero aereo molto
pericoloso realizzato con tavolacci di legno e sospeso nel vuoto che prende il
nome di sentiero dei tavoloni. dal sito
www.paesiapuani.it