Consigli in previsione dell'ascensione
al Monte Bianco (via normale francese)

libera traduzione da un documento della Federazione Francese di Alpinismo

 

Il Monte Bianco, tetto dell'Europa culminante a 4807 metri, è salito in ogni giorno di bel tempo da svariate centinaia di alpinisti provenienti da tutto il mondo, più o meno preparati a questo tipo di ascensione.

Le possibilità di riuscita possono essere discriminate dalle condizione meteorologiche più o meno favorevoli, dalla mancanza di una buona condizione fisica o psichica oppure all'equipaggiamento insufficiente. Tuttavia, sovente è l'altitudine la causa dei dolori frequenti di un alpinista. Esso è definito come Male Acuto di Montagna (M.A.M).


 

Le controindicazioni

Sono molto limitate e fanno eccezione le fasce d'età estreme: fino a 15 anni ed oltre i 60.
Altra eccezione sono le affezioni acute incompatibili con uno sforzo prolungato laddove le malattie necessitano di un'attenta sorveglianza medica.
Non bisogna seguire ciecamente l'esempio di alcune persone, in certi casi asmatici, malati di cancro e disabili motori che hanno tentato l'ascensione alla vetta.


 

Quale tipo di preparazione consigliare ?

Premesso che è necessario essere accompagnati da una guida alpina locale, qualora non si abbiano capacità tecniche; per esempio buone conoscenze alpinistiche di alta quota. Questa ascensione, reputata come facile, non richiede della qualità tecniche particolari, tranne quella di di saper camminare con i ramponi (facendo attenzione a non procurarsi delle ferite e/o non inciamparsi).

La resistenza è la formula migliore per la riuscita. E' fondamentale orientare la preparazione verso esercizi di resistenza (sforzo medio/basso e prolungato), d'intensità moderata e se possibile su terreni di marcia accidentati. Al contempo è bene cercare di familiarizzare con l'attrezzatura personale (scarponi caldi e rigidi, giacca, ecc.), ed il materiale tecnico (piccozza, regolare i ramponi, zaino, ecc.).


 

Quali sono i rischi durante l'ascensione ?

Le cadute di pietre sono rare salvo nel couloir del Goûter , che è necessario evitare durante le ore di disgelo.

Quando soffia il vento forte sulle creste è pericoloso camminare ed il rischio di congelamento agli arti è molto alto.

La caduta in un crepaccio, puo' avvenire se in caso di nuvole basse o nebbia si esce dal percorso della via normale. Lo stesso vale per la caduta in canaloni e scivoli.

Il congelamento è un rischio frequente anche in giornate dove non si vede una nuvola. L'ipotermia è la conseguenza di un eccessivo stato di stanchezza, spossatezza e disidratazione dell'alpinista ed è uno stato clinico altamente pericoloso per i soggetti "malati" e potenzialmente pericoloso per tutti coloro che affrontano alte quote.

Il Male Acuto di Montagna (M A M) è la manifestazione dell'edema celebrale. Avere mal di testa oltre i 3.000 mt è molto pericoloso. Di edema cerebrale si muore. Una causa comune è la scarsa idratazione ed allenamento alla quota. E' importante sapere che possono anche esserne colpite persone che hanno già un buon allenamento alla quota. Basta non essere in un buon stato fisico, ad esempio una leggera forma infuenzale o di raffreddamento pongono il corpo a disidratarsi fino al 40% in piu' del normale. Il resto lo commette l'alpinista, che per non fermarsi ad urinare, il giorno prima beve poco, ed il giorno dopo, a causa del freddo o dei compagni pressanti preferisce non fermarsi a bere!!
Tutto capita in un tenpo relativamente stretto (6 ore).

Si caratterizza con:
- cefalea
- insonnia
- anoressia
- nausea

Questo "cattivo adattamento" può tradursi ugualmente con degli edemi localizzati alle estremità, come occhi, faccia, mani e caviglie. Sulle alpi, le complicazioni gravi (edema cerebrale e polmonare) si verificano scarsamente e su quote oltre i 4000 m.

La presenza del M.A.M. si manifesta spesso al mattino presto al rifugio del Goûter (3900 m), esso rende impossibile proseguire nell'ascensione o nei casi in cui si manifesta dopo la partenza, blocca la volontà dell'alpinista all'altezza del rifugio Vallot ( 4365 m).

Generalmente questi segni sono poco gravi e spariscono non appena si ritorna ad una quota più bassa.


 

Come preparare un acclimatamento all'altitudine

Solamente i soggiorni prolungati progressivamente ad una quota sempre più alta possono preparare un giusto acclimatamento che possa evitare il M.A.M.
Il ritorno ad una quota inferiore, per il periodo di una settimana porta a perdere inevitabilmente l'adattamento conquistato. E' preferibile prepararsi con corse o passeggiate leggere in quote sempre più alte e con notti in rifugio la settimana precedente il tentativo.

Il Diamox ® (Acetazolamide) dimostra una reale efficacia per la prevenzione al M.A.M. In ragione di una mezza compressa da 250 mg il mattino e la sera 48 ore prima la partenza. Per tutta la gita questa medicina ritarda l'apparizione del MAM.   La sua azione diuretica diminuisce la pressione del liquido céphalo-rachideo. In più, ristabilisce un pH sanguigno normale. In alcuni casi, i soggetti presentano una alcalosi. E' importante citare anche gli effetti sgadevoli: alcalosi, diastenia, fatica anormale legata alla disidratazione. Complicazioni in certe persone allergiche ai sulfamidici: crisi di colica renale, infezioni urinarie.

Questa medicina deve essere prescritta da un medico che si assicurerà dell'assenza di controindicazioni sul soggetto curante.

Evitare di ingerirla prima di una gita importante se non l'avete mai provata.